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Actionaid e la ricetta contro la fame. I menù che fanno del bene

Penso che sia capitato un po’ a tutti, da piccini: la carne che rimane nel piatto, la pasta che cresce invece che diminuire ad ogni boccone, giochi con il cibo e hai un’aria un po’ annoiata, appoggiando il viso alla mano. La mamma o la nonna ti guardano serie e ti dicono: mangia, ci sono bambini nel mondo che muoiono di fame, e la vorrebbero la tua ciccina.

Quando sei bambino è poco più di una minaccia, ti istilla un senso di colpa che non capisci. Crescendo ti rendi conto che quella è putroppo una realtà, ti rimane una sensazione di disagio che non sparisce come fanno invece la paura dell’uomo nero o la storia della fata dei dentini. Senti che potresti e dovresti fare di più. Credo che Elvira ieri abbia descritto benissimo questa sensazione. A volte fai dei piccoli gesti che sembrano quasi fatti per lavarsi la coscienza, per dire anche io ho fatto qualcosa. Però è pur sempre un qualcosa, e sappiamo che è l’azione congiunta di tanti che alla lunga potrà fare la differenza.

Ogni anno il 16 Ottobre la FAO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, celebra la Giornata mondiale dell’alimentazione per commemorare l’anniversario della sua fondazione, avvenuta il 16 ottobre 1945. Questa data è anche un appuntamento fisso per ActionAid.

Chi è Actionaid
ActionAid è un’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà e dell’esclusione sociale. È una federazione di 45 paesi, con sede a Johannesburg, in Sudafrica. Per uno sviluppo concreto e duraturo delle comunità con cui lavora, ActionAid realizza programmi a lungo termine in Asia, Africa e America Latina. La strategia di intervento di Actionaid è fondata su un approccio basato sui diritti. Le principali aree di intervento sono il diritto al cibo, a una governance giusta e democratica, all’educazione, alla salute, i diritti delle donne e la sicurezza umana in contesti di conflitti ed emergenze.

I menu che fanno del bene.
Proprio oggi Actionaid presenta il libro I menù che fanno del bene, un libro di ricette che si propone di indicare la strada per una cucina che riduce al minimo gli sprechi, privilegia i prodotti regionali e a km0 o biologici. Cucinare in modo sostenibile è il primo passo per agire. Nel libro, insieme alle ricette di tanti volti noti dello spettacolo, troverete anche i menu di alcuni foodblogger. Io ho preparato un menu dedicato al riciclo del pane vecchio, un tema caro a noi toscani. Infatti non sono la pasta, fresca o secca, o la polenta a caratterizzare la nostra tradizione gastronomica, ma un culto quasi maniacale del pane, specialmente quello non più fresco.

Il libro è presentato oggi 16 ottobre alle 18.30 a Roma, presso Red la Feltrinelli in via del Corso, 506.
I menù che fanno del bene Ed. Gribaudo – prezzo 12,90 Nelle librerie Feltrinelli.


Concludo con un decalogo redatto da Actionaid che tutti possiamo seguire per promuovere la sostenibilità del nostro modo di vivere.

  1. Scegliamo frutta e verdura di stagione: questi prodotti fanno bene al portafoglio, perché costano meno, e all’organismo, perché hanno miglio- ri proprietà organolettiche, sono più ricchi di vitamine e altri importanti nutrienti.
  2. Preferiamo i prodotti coltivati e prodotti in Italia: guadagnamo in freschezza e contribuiamo a ridurre l’inquinamento.
  3. Preferiamo prodotti sfusi o con un imballaggio ridotto al minimo. Proviamo ad acquistare attraverso un Gruppo di Acquisto Solidale, direttamente dal produttore o ai mercati Coldiretti.
  4. Riduciamo il consumo di acqua in bottiglia preferendo quella del rubinetto.
  5. Informiamoci sulle problematiche connesse alla filiera produttiva su larga scala, ai diritti umani violati in molte piantagioni del Sud del mondo, pretendiamo un comportamento etico dalle aziende agroalimentari.
  6. Abbiamo un giardino? Proviamo ad attrezzarne una piccola parte a orto. Niente giardino? Anche un balcone può bastare per un piccolo orto in vaso: sedano, pomodori, piante aromatiche, bietola, prezzemolo, ravanelli, rucola, zucchine… Informiamoci sulle specie che possono essere coltivate in vaso e per la prossima estate abbelliamo il nostro balcone non solo di gerani.
  7. Impariamo a riconoscere le vere offerte, compriamo solo quello che ci serve e nella giusta quantità. Eviteremo gli sprechi, anche economici!
  8. Proviamo nuove ricette: nel libro I menu che fanno bene ci sono già ottimi spunti.
  9. Informiamoci! Non solo frutta e verdura hanno la loro stagione: anche il pesce, per esempio, ha una sua stagionalità.
  10. Impariamo ad alimentarci bene, per noi e per l’ambiente. Variando la dieta – per esempio diminuendo il consumo di carne rossa e introducendo i legumi – aiuteremo la diffusione di uno stile di vita più sostenibile.

La settima edizione del World Bread Day
Il 16 ottobre è anche la giornata mondiale dedicata al pane e Zorra, come ogni anno, organizza una raccolta di pani provenienti da tutto il mondo. Trovate la mia ricetta per un pane di segale e semola di grano duro nelle pagine inglesi del blog.

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Questo articolo ha 18 commenti

  1. Mi piacciono un sacco le ricette che riciclano e che quasi per miracolo vengono un capolavoro!!
    Hai ragione da vendere sul fatto che tutti dovremmo imparare ad alimentarci in maniera più consapevole, spero che queste lodevoli iniziative riescano anche in questo.
    Bacioni, franci

  2. Juls, stai sponsorizzando una giusta causa e uno stile di vita che dovremmo seguire tutti. Dovremmo pensare, mentre facciamo la spesa, pianificare. Prediligere i piccoli produttori alle aziende grandi. Alle volte le nostre scelte sono più dovute alla praticità di tutti i giorni piuttosto che non alla qualità della vita stessa. Sento tutti i giorni persone che mi raccontano cose a me del tutto sconosciute! E io racconto a loro cose del tutto sconosciute… è triste, ma se tutti insieme ci uniamo per lottare contro il consumismo di massa, potremo farcela. un bacino e a presto! Sere

  3. il tuo post è così chiaro e limpido! Sei brava Giulia, non c’è proprio niente da fare. Il tuo menu sul libro vale l’acquisto, diciamolo!

    Elvira

      1. Elvira, noooo, ho perso questa occasione di vedere te e il puffetto!!!
        Ieri sono uscita dall’ufficio alle 19,15 🙁
        poi di corsa a casa a scrivere il post di oggi.
        dobbiamo rimediare no? 😉

  4. Cara Giulia ,sono perfettamente d’accordo con quello che dici . La scelta del cibo é un atto “politico” per usare un termine forse non gradevole ma vero . Usare tutto quello che acquistiamo é un’altra sfida : quanto gettiamo nella spazzatura perché non sappiamo cosa farne? In Italia abbiamo una cultura incredibile per questo : creare grandi ricette con quasi nulla .Per fare un esempio :il risotto con le foglie di carota é diventato un classico per i miei clienti che lo apprezzano anche più di quello al tartufo :)) quando di tartufi se ne possono permettere…
    Un abbraccio dalla Provenza

  5. Juli, che meraviglia tutto, la foto del pane poi …! Concordo di cuore con tutti i principi del decalogo sostenibile. E ti ringrazio per questo post sensibilizzante! Un abbraccio a presto, continua così, 😉 Lys

  6. Iniziativa lodevole, brava come sempre Juls! 😉
    A me dispiace sempre buttar via il cibo avanzato, anche se pochissimo, perchè penso sempre allo spreco al quale siamo abituati quindi grazie per queste ricettine gustose.
    A presto 🙂

  7. Gentile Juls! Bell’articolo. Sono piccolissime e semplicissime regole che rendono la vita più sana e solidale.
    Visto che anche tu sei in Toscana ti consiglio (forse sei fuori mano) http://www.solmeo.it E’ una cooperativa che collabora con i produttori locali e fanno anche consegne a domicilio!!! Home deliveries are the best!!! Ti chiedo anche un tuo parere sul mio sito a wwww.cookiaio-di-frank.blogspot.it e magari darmi anche qualche consiglio! Grazie
    Frank

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