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Agriturismo La Petraia, a tavola con gli Elfi

Nella mia vita precedente, quando studiavo e lavoravo nel marketing e nella comunicazione, andava di moda la teoria delle 4 P per creare strategie di marketing di successo. Per vendere era necessario basarsi sulle 4 leve del marketing: Product, Price, Place, Promotion.

Poi, come spesso accade, questa teoria fu sviluppata e integrata con ulteriori varianti, tra cui la quinta P di People, persone. Le persone che lavorano per vendere un prodotto o un servizio devono essere a conoscenza di ogni aspetto di quello che stanno vendendo, della sua storia, dei vantaggi legati all’acquisto. Dovrebbero comunicare ai clienti emozioni, passione e fornire un’esperienza rilevante.

La Petraia il luogo, il place, è incantevole oltre ogni aspettativa, calmo e quasi mistico, il cibo ha un’anima ed è presentato in maniera fuori dal comune, l’idea dietro il progetto è rivoluzionaria… Ma io son stata convinta dalle persone. Non è il fatto che sapessero tutto su La Petraia e che fossero brillanti nel comunicarlo, è che tutti erano entusiasti del luogo dove lavoravano, si sentiva, questo non si può fingere. Ogni parola spesa per descrivere il progetto era vera e sentita.

La strada per arrivare a La Petraia toglie il fiato, sia per la vista sulle colline disegnate di vigneti che per la stretta stradina bianca in discesa che porta giù all’agriturismo.

Nonostante questo, appena vedi spuntare la Petraia in fondo alla discesa, circondata da campi di lavanda che daranno il loro meglio nella stagione della fioritura, a Giugno e Luglio, benedici ogni singola curva e discesa che hai affrontato per arrivare fin lì.

La Petraia è un agriturismo toscano con 67 ettari di fattoria nelle colline del Chianti. La casa fu costruita nel 1.100, ma i proprietari, i canadesi Micheal e Susan, l’hanno comprata nel 2001, dando nuova vita ad una proprietà a lungo dormiente. Il cuore della fattoria è l’orto proprio accanto alla cucina, seguito poco dopo da un pollaio che rifornisce Susan, la chef, di uova fresche di giornata.


E fino a qui, niente di nuovo. Le colline toscane sono punteggiate di agriturismi a conduzione familiare di altissima qualità che offrono esperienze indimenticabili ai loro ospiti.

Ma se ricordate, prima facevo riferimento ad un’idea rivoluzionaria che sta alla base del loro progetto. I proprietari hanno rimesso in piedi la casa, i campi e il bosco con un intento ecologico: prima biologico, poi biodinamico, ora il loro è un sistema globale dove è la Natura a dettare le regole, lasciano fare a lei. Hanno scelto un sistema sostenibile e autosufficiente che si regola da solo, che si automantiene con facilità laddove c’è alla base una grande varietà o, meglio detto, proprio il caos.

Producono la loro verdura, la carne, la frutta, il miele e il latte. Le uniche cose che comprano fuori sono sale e caffè. Gli olivi che hanno piantato hanno iniziato una buona produzione di olio, e così i vigneti. Allevano la Cinta senese e le galline del Valdarno, razze che fino a pochi anni fa erano sull’orlo dell’estinzione. Nel 2006 si sono imbarcati in un progetto con la Provincia di Siena per preservare e far crescere numerose varietà di antichi alberi da frutto locali, una volta tipici della zone ma ormai quasi del tutto estinti.

Il passo oltre il biodinamico significa che si accetta la malattia come parte naturale ed integrante del sistema: ad esempio, se il 10% della produzione di mele si rovina, questa rimane all’interno del sistema come cibo per gli animali o sotto forma di compost per i campi.

Nel frutteto crescono numerosi alberi da frutto locali, come la Pera Volpina o la Pera Cassetta, che non hanno bisogno di cure per sopravvivere, è proprio la Natura a prendersi cura di loro e a farli crescere e sviluppare in maniera naturale. Altri frutti internazionali e più standardizzati, come la Pera Abate, per esempio, tendono a morire se non opportunamente curate. Ecco quindi che quello che era iniziato come un esperimento coraggioso ha ora più di una conferma empirica, è possibile un sistema complesso e autosufficiente che si autodetermina in base ai tempi e alle regole della Natura.

E poi il cibo: umile come possono essere le erbe di campo, pieno di anima e significati, creativo, confortante e ben lontano dalle strade battute di pici al cinghiale e tagliata alla rucola che puoi trovare in ogni ristorante turistico in Toscana.

Piatti stagionali creati con ingegno e sensibilità da Susan, un orto biologico appena fuori dalla porta di cucina che fa continuamente capolino nei piatti preparati con le erbe di campo, le uova di giornata e i fiori commestibili. La cena termina con idromele profumato di miele, praline di cioccolato fatte da Susan e dessert alla frutta, è come essere seduti a tavola con gli Elfi, è un’esperienza inarrivabile.

Agriturismo La Petraia
53017 Radda In Chianti (SI) Italia
www.lapetraia.com

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Comments (13)

  1. Se mi garantisci che a tavola ci sarà anche Legolas, la prossima volta che vengo mi ci porti subito!!!! 😀

  2. Ma che meraviglia, questa è la conferma (semmai ne avessimo bisogno o dubitassimo) che la natura fa tutto da sé, non bisogna però imporre nulla se non i prodotti che è in grado di creare da sola…
    coraggiosi i proprietari, mi spiace che non siano italiani, che ci serva di lezione! 🙂
    Bacio

  3. una recensione stratosferica.
    ora come si fa a resistere e a non andare a respirare un po’ di magia pure noi?!?
    grazie!

  4. Grazie per avermi fatto sognare…
    Chissà, nell’ottica di una decrescita prima o poi potrebbe essere un sogno realizzabile.

  5. La magia di questo luogo fuori dal comune la trasmetti magnificamente tra le righe di questo tuo racconto, l’entusiasmo, la gioia e lo stupore che mi hai fatto sentire mi hanno incuriosito talmente tanto da leggere il tutto avidamente.
    Complimenti a te, e anche ai proprietari, coraggiosi e originali, amanti delle cose semplici che hanno saputo lasciare il dovuto posto alla natura pur godendo dei suoi immensi doni quotidiani…ce ne fossero di posti così!
    A presto

  6. Wow! Posto delizioso… ho voglia di andarci ora!
    Mma se ho capito bene non si alloggia in questo agriturismo, ma si mangia; è esatto?
    Comunque complimenti ai proprietari per le loro scelte coraggiose e che apprezzo molto. Specialmente il progetto del recupero dei frutti antichi! E’ una lotta impegnativa contro il mercato globalizzato che ci offre sempre e solo le solite varietà di frutta e verdura.

    1. ciao Eleonora, lì puoi anche dormire, e le stanze sono qualcosa di incredibile, antiche ma ristrutturate con gusto contemporaneo, di altissima qualità anche quelle!

  7. Ma che splendido posto.. La riconversione biologica e biodinamica delle produzioni è una delle più grandi rivoluzioni dei nostri tempi, se poi è anche accompagnata dalla messa in pratica dei principi di efficienza energetica e sostenibilità rappresenta la via maestra ad un futuro migliore..

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