Valencia. Sì, potrei viverci…
Valencia a gennaio, in bassa stagione. Valencia tutta per noi, senza file di turisti, senza traffico. Valencia come due persone comuni, in un appartamentino di AirBnB subito dietro al mercato, per svegliarsi al risveglio della città.
Sono già passati due mesi da uno dei viaggi più belli che abbia mai fatto. Sono state solo quarantotto ore, da quando abbiamo preso l’aereo pieni di aspettative e curiosità a Pisa a quando siamo atterrati di nuovo nell’aeroporto toscano, con gli occhi pieni di alberi di arance, inebriati dal profumo di mare, rilassati come dopo aver trascorso dieci giorni al mare. Eppure erano solo quarantotto ore.
Quarantotto ore a Valencia non possono bastare per visitarla tutta, per scoprire gli angoli più nascosti, per assaggiare tutte le specialità locali, per confondersi ai valenciani e fare la spesa con loro al mercato. Quarantotto ore sono sufficienti per innamorarsi di una città a misura d’uomo, per benedire la possibilità di poter viaggiare in bassa stagione, per decidere che vale la pena tornarci per fermarsi di più, per avere modo di viverla come uno del luogo.
Quindi, Valencia, noi torniamo, aspettaci in autunno che ci siamo fatti una promessa.Siamo arrivati a metà gennaio in un aeroporto vuoto, calmo e silenzioso. L’ufficio turistico ci ha accolti e lì cominciato il nostro viaggio con la Valencia Tourist Card, il modo più economico e pratico per girare la città.
Oggi vi porto un po’ in giro per Valencia con qualche foto, sognando di tornarci presto. Per informazioni più dettagliate vi rimando al post di Tommaso, che da bravo ingegnere è stato più preciso e puntuale di me!
Abbiamo fatto colazione in uno dei locali più antichi della città, l’Horchateria de Santa Catalina. Qui incuranti della stagionalità, dell’ordine degli alimenti, degli abbinamenti e delle consuetudini, abbiamo preso l’horchata, una bevanda che assomiglia tanto al latte di mandorle, tipico di Valencia, molto dissetante in estate, i churros e i fartons, panini soffici e leggeri di forma allungata solitamente inzuppati nell’horchata.
Il locale era vuoto, grazie al favore della bassa stagione, e ci siamo goduti l’inizio della giornata tra qualche avventore locale, che invece cominciava il giorno con churros e cioccolato, come più si addiceva a una mattina di metà gennaio.
Per rispettare la tradizione valenciana la sera ci siamo fermati da Sagardi per qualche pintxos, l’equivalente delle tapas, dove tra un crostino con baccalà mantecato, uno con tortilla di patate e chorizo, qualche acciuga e due bicchieri di agua de Valencia senza rendercene conto abbiamo fatto cena. Anche qui ha predominato uno stile informale, cordiale, rilassato. Valencia quanto sai farti amare con così poco!
Per pranzo siamo andati nella zona marittima del porto, abbiamo cercato La Pepica e ci siamo fermati in un tavolino con vista sulla spiaggia, in una stanza invasa da una luce chiara e calda. La Pepica è un locale tradizionale, accogliente, tappa imperdibile per il re Juan Carlos quando si trovava in zona. Nonostante questo, ha prezzi veramente accessibili.
A Valencia non puoi non provare la vera paella valenciana, specialmente se ti fermi alla Pepica: pare che questo piatto sia nato nel vicino parco naturale dell’Albufera, e nonostante quello che solitamente si crede, è senza pesce, con pollo, coniglio, fagioli bianchi e zafferano per colorare il riso. Viene servita nella grande padella in metallo da cui prende il nome. Credo di essermi fatta riconoscere anche qui, arrivano a pulire la padella con il cucchiaio per staccare ogni granello di riso abbrustolito, la parte più gustosa della paella.
Ogni appassionato di cibo non può perdersi l’enorme Mercado Central, un capolavoro architettonico, vivace, vitale, il cuore pulsante della città. Qui è facile passarci una mattina senza rendersene conto, girellando tra i banchi del pesce, della carne, dei cereali e dei legumi, di frutta e verdura fresca, assaggiando un prosciutto indimenticabile e scaglie di formaggi sapidi e piccanti.
Ma eccoci arrivati al motivo principale della nostra visita, La Ciudad de las artes y las ciencias, progettata dall’architetto valenciano Santiago Calatrava come uno degli elementi di riqualificazione della città. Questo complesso architettonico onirico e favoloso sorge sul vecchio letto, ora spostato, del fiume Turia.
Toglie il fiato a qualsiasi ora del giorno e della notte, quindi val la pena passarci più di qualche ora, e tornarci anche dopo cena, per godere ancora una volta della calma, del silenzio, di uno spettacolo di luci e forme quasi tutto per voi.
Tommaso è l’appassionato di architettura, io spingevo per andare al Mercato e a mangiare pintxos, ma ammetto che è valsa la pena, ogni minuto passato qui è stato ben speso. La visita all’acquario, poi, fa tornare tutti bambini, a inseguire con le sguardo squali, delfini, pinguini e meduse.
Spero di avervi incuriositi con queste poche immagini e impressioni di Valencia. Nel solo riordinare pensieri e foto mi è cresciuta la voglia di tornare, è una città che con la sua dimensione, il suo calore e il suo sorriso sa conquistarsi il cuore anche dei più scettici.
Grazie a Visit Valencia per il supporto e l’aiuto nell’organizzazione delle nostre così poche ore a disposizione qui, avete fatto un lavoro splendido, ci avete fatti innamorare!
Altro che ci hai incuriosito! Tra un pò corro a prendere i biglietti! 🙂
Splendida atmosfera, le foto che trasmettono la calma della città fuori stagione, i racconti come sempre che corrono come l’acqua.
Brava Giulia , grazie che condividi.
Buon weekend,
Gelmina
Sono rimasta estasiata dalle foto e dall’atmosfera che ne sprigionano – sono grata a dette immagini di beata meraviglia. Un pensierino è partito dalla mia memoria di rivedere la Spagna nonché Valencia…
Saluti cari da Angela Putzulu et Luigino D’Ottavi
si confermo…ottima città per viverci e grande innamoramento.Visit Valencia splendidi
bene stavolta i tre giorni di “fuga” invernale hanno avuto come destinazione Barcellona, la prossima è confermato sarà Valencia! grazie Giulia per le dritte e il bellissimo posto
Valencia é stata una vera sorpresa e me la son goduta vari giorni l’estate scorsa, credo di tornarci tra non molto a trovare mia figlia che é lí da qualche mese …. e non vorrebbe piú tornare ^__^
Valencia!! si sarei andata proprio in questi giorni poi un cambio di programma….
per ora me la gusto grazie alle tue foto meravigliose!!!!
Sagardì! mi piace moltissimoooo, una delle tappe che avevo pensato di fare
visto che a Barcellona mi aveva piacevolmente colpito
grazie Giulia!!!
Ho un ricordo bellissimo di questa città, come in generale della Spagna, che ho visitato una ventina d’anni fa
Di Valencia conosco ogni angolo, ci sono stato tantissime volte, eppure vorrei tanto tornarci ancora una volta!
Bellissimo articolo e splendide foto, Giulia. Mi è sembrato di tornarci, per un attimo (ci sono stato 2 volte, e se è vero che “non c’è due senza tre”, bhè, trai le tue conclusioni). Ricordo una formaggella di capra, del salame ed un pane croccante, sfornato da poco, comprati al mercato centrale e mangiati all’ombra degli aranci nei Giardini del Turia. Oppure dei buonissimi fichi neri mangiati a spasso nel giardino botanico. Insomma, il cibo ha accompagnato i miei due viaggi in questa bella città a misura d’uomo, come tu stessa la hai definita. 🙂
Brava Giulia, anche io mi sono innamorata con le tue foto, sono bellissime e buono anche il cibo!!!
Sabry
Ciao Giulia, seguo il tuo blog da un po’ di tempo e ti faccio i complimenti per le tue ricette, le foto e i tuoi racconti. Ho aperto il tuo blog e ho letto “Valencia. Sì, potrei viverci…”, un pensiero che faccio molto spesso anch’io! Ci ho vissuto per un anno e lì ho conosciuto il mio fidanzato… ora viviamo entrambi in Italia ma siamo tornati a Valencia talmente tante volte che ho perso il conto!
Valencia è una magnifica città e anche per quanto riguarda il cibo ha davvero tantissimo da offrire. Se hai in programma di ritornarci il prossimo autunno (il 9 di ottobre è la festa della “Comunidad Valenciana”, un’occasione per vedere Valencia in festa) potrò darti qualche consiglio per assaporare le migliori tapas e non solo… Ciao!
Mi hai messo voglia di churros e orchata e allo stesso tempo mi hai fatto percepire l’odore di quei cieli azzurri. Meravigliosa Valencia.
Che sogno! Anche Vale
Che sogno! Anche Valencia entra tra le mie idee di weekend e mini vacanze…il problema però è che a questo punto dovrei fare mesi di ferie per poter soddisfare tutte le mie voglie di viaggio!!