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Biscottini: prove tecniche di trasmissione per Natale

Eccomi di ritorno da 2 giorni di super super lavoro a Spello: ma quanto è bella l’Umbria? Ho deciso che appena mi arriverà la macchina nuova metterò su un cd di Bruce Springsteen e dirigerò la mia Kia verso l’Umbria, in esplorazione di qualche borghetto medioevale avvolto dalla bruma dicembrina e di nuovi piatti da provare. A proposito, ho comprato le cicerchie, idee su come usarle?

Oggi, primo di tre giorni di festa, ho deciso di fare le prove tecniche di trasmissione in attesa del Natale… ho sfornato i primi biscottini, che oggi contribuiranno a rendere festoso il momento del the, e credo proprio che arriverò alla fine dell’ultimo libro di Cecilia Ahern: non aspettatevi un post lungo, quindi, devo andare a scoprire il mistero che avvolge il castello!

Vi presento una pasta frolla nuova per me, che arriva direttamente dall’ultima lezione del corso di cucina. All’inizio ero un po’ scettica, perché la pasta frolla è un po’ un mio cavallo di battaglia, con le mie vecchie dosi mi veniva bene e non le avrei cambiate per nulla al mondo… ma provate questa, poi mi dite che ne pensate! Non fatevi stupire dal lievito – tanto per i miei standard – che richiede, perché i biscotti verranno friabilissimi e si conserveranno per giorni chiusi in un contenitore ermetico.

Ingredienti:

  • farina, 500 gr
  • burro in pomata (*), 200 gr
  • zucchero, 200 gr
  • lievito per dolci, 1 bustina da 15 gr
  • buccia di 1 arancia grattata
  • uova, 2
  • sale, 1 pizzico

(*) è il burro ammorbidito, assolutamente non sciolto, ma è più divertente chiamarlo in pomata, no? Disponi la farina a fontana su una spianatoia (comprata stamani in legno di faggio, bella, bella, bella e professional!) e rompici dentro le uova. Spolveraci sopra lo zucchero, il lievito e la buccia di arancia grattata. Aggiungi un pizzico di sale e tutti i pezzettini di burro intorno. Con le mani fredde o con una spatola sbriciola tutti gli ingredienti in modo che siano amalgamati tra loro ma tutti briciolosi e fini fini. A quel punto, riunisci tutti i bricioli e forma un panetto.

Ho fatto tre tipi di biscotti: in un panetto ho aggiunto noce moscata, cannella e fava di tonka, in uno cocco essiccato e il terzo panetto l’ho lasciato così com’era, sovrapponendo dei torndini di biscotto e spalmando dentro la nutella.

Ora corro a leggere il mio libro, baci a tutti!

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Questo articolo ha 14 commenti

  1. Eri a Spello???
    Io abito 7 chilometri più in là, a Foligno!! La prossima volta che vieni in Umbria fammi un fischio, ti porto a provare un paio di buoni ristoranti di cucina umbra!! (oppure direttamente da mia nonna che vale le stelle michelin!)

  2. Buoni! con un po meno di burro della ricetta “base”…. proverò! anch’io sono in biscottamenti di Natale (behh un pò tutte).
    Ti ho scoperta da poco, il tuo blog è pieno di belle ricette:)))
    Buon WE, a presto
    Patricia

  3. Ocio che la cicerchia la devi lasciare a bagno e poi sciacquare bene. Qualche secolo fa era stata vietata nel napoletano perchè il popolo ne abusava, vista l’economicità del legume, con il risultato di mille problemi neurologici, compresa la paralisi.

  4. Oggi li ho provati per inaugurare la mia nuovissima spara-biscotti! Ci andrebbe un impasto più morbido perché quell’aggeggio funzioni al meglio (consistenza pannosa, tipo), ma sono venuti fantastici lo stesso.. e, ovviamente, buonissimi!!!

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