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Il panino del foodblogger, pane di campagna, erbe di campo e formaggio di bufala

La consapevolezza è arrivata insieme alla primavera, dopo l’euforia di Londra e della neve. Sto facendo quello che volevo fare da grande, sono finalmente una foodblogger a tempo pieno. Non c’è glamour in tutto questo, o eventi mondani e luccichini, io mi alzo e indosso la mia uniforme domestica (la tuta) e anche un grembiule perché sono sbadata in cucina, poi decido cosa cucinare, come far le foto, infine mi siedo e scrivo, con sempre più piacere.

Mi sono iscritta anche ad un corso di pasticceria, che inzierà tra qualche mese, metto i segnalibri a tutte le ricette che voglio rifare o alle foto che hanno uno stile che mi piace, dedico del tempo ad imparare a fare cose nuove, in questi mesi il mio obiettivo è il pane con la pasta madre, e cerco pian piano di costruirmi un ritmo e una giornata su misura.

Per quanto mi sforzi, però, non ci riesco!

Sono ancora ai primi passi, ero abituata ad avere orari scanditi da qualcun’altro, quindi capita spesso che inizi a cucinare e il tempo mi scappi di mano, persa nel mio mondo. Capita anche che dopo una mattinata passata a infornare e fotografare dolci – di cui è noto che sia golosa – tutto quello di cui ho voglia sia solo un panino.

Ma non un panino qualunque, ci pensavo mentre lo preparavo e lo mangiavo raccogliendo le briciole di formaggio con le dita, mentre sentivo la crosta croccante del pane arrendersi scricchiolando sotto al coltello, questo è un panino da foodblogger!

Un panino essenziale, con pochissimi ingredienti che spiccano e si riconoscono per differenza, un pranzo leggero ma anche uno spuntino da picnic, viste le prime giornate tiepide che stanno arrivando.

Cosa c’era nel mio panino?

# Pane di campagna, fatto con la mia neonata pasta madre, il terzo esperimento con la ricetta tratta dal libro di Chad Robertson, un must have per gli estimatori del pane fatto in casa, Tartine bread, fotografato da Eric Wolfinger – il mio ultimo colpo di fulmine. A proposito, l’ultimo post di Sarka racconta come fare un pane del genere, non perdetelo!

# Misticanza di campo, raccolta da nonna la mattina, quindi freschissima, con erbette dai nomi fiabeschi, come il tarassaco e l’acetosella, dal gradevole aroma di cetriolo. Va tagliata fine fine e condita almeno un’ora prima di mangiarla, pestandola con una forchetta in modo da ammorbidire le foglie più dure. E’ un girotondo di consistenze diverse, note amarognole e fresche.

# Formaggio fresco di bufala, il Caprì di bufala di Mauri, cremoso ricco e dal sapore buono di latte, il giusto contrappunto all’amarognolo della misticanza di campo.

E un piccolo dietro le quinte, il mio work in progress.

Visto che la nuova avventura da foodblogger full time ha avuto come conseguenza anche il dover rimandare il momento del ‘vado a vivere da sola‘, ho deciso di ritagliarmi un po’ di spazio. Visto dalla prospettiva dei miei pazienti genitori si potrebbe anche intendere che mi son finalmente decisa a togliere di mezzo dal salotto cavalletto, sfondi e pannelli riflettenti per la luce, facendo tornare la stanza alla sua originaria funzione.

Quella che d’estate è tettoia per le cene fuori e d’inverno serra per le piante e luogo di sgombro di sedie e tavolini diventerà il mio studio, senti come suona bene. Già adesso sono estrememente soddisfatta dei risultati perché la luce è favolosa e soprattutto è al riparo dal vento: finalmente non dovrò più rincorrere tovaglioli di carta per tutto il giardino!

Le foto di oggi sono le prime scattate lì, e devo riconoscere che la praticità di avere già tutto sul posto senza dover spostare sfondi e cibo in processione ha i sui vantaggi. Prossimo step: un mobile di seconda mano dove chiudere tutti i props, e tende bianche per la luce forte dell’estate, poi dovremmo esserci!

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Questo articolo ha 24 commenti

  1. Congratulazioni di cuore! Ti seguo da tempo e in silenzio sul tuo blog, ma oggi esco allo scoperto e ti faccio le mie congratulazioni più sincere!!! Te lo meriti e attendo con curiosità gli sviluppi sul tuo corso di pasticceria!! 🙂

  2. ciao, volevo avvisarti che ho usato la tua ricetta del lemon curd per fare la crostata che ho pubblicato oggi 🙂 ovviamente ho citato la fonte.
    buona giornata 🙂

  3. 😀 cara ragazza, lo sapevo che avresti fatto qualcosa del genere!!! 😀 Avendo lo spazio, hai fatto benissimo, anche perchè è proprio come dici tu riguardo la processione di cibi, padelline e piattine ed il fatto di dover rincorrere i tovaglioli causa vento…non hai idea di come mi riduca io ogni volta che tira vento nella mia “postazione fotografica” (suona bene eh? :-DDD)!
    Ti mando un bacione ed un abbraccione gigantesco e con tutto il cuore per tutto ;-D guarda posta tra un pò! :-*

  4. Eh, avercelo uno spazio del genere 🙂 Io ho una stanzetta a disposizione per le feto, ma in realtà lo spazio veramente a disposizione è un tavolo ma per dal lato corto 🙂 Dentro quella stanza c’è di tutto tra armadio, asse da stiro, armadietto props, computer, sgabuzzino! Insomma un mezzo delirio e tra il cavalletto e le due luci il posto è davvero ai minimi stortici 😀 Invio da matti quel tuo “studio” all’aperto! Mi piace un sacco, bello, bello, bello davvero! E poi vuoi mettere la meraviglia di scattare foto con la luce naturale e sentendo il cinguettio degli uccellini? Non ha prezzo! Un abbraccio e goditi questa nuova vita da food blogger! Bacioni…

  5. Bravissima! =) e W i Juls-genitori, avranno si una grande pazienza, ma anche sicuramente grande fiducia nelle capacità della loro bella figlia! =)

  6. Ma io per un panino così rinuncio a qualunque lasagna!
    Poi con il pane così, rustico, possibilmente di grano duro…. che bontà!!!

  7. Dopo questo post ho ancora più voglia (e stima e ammirazione per aver buttato all’aria tutto) di conoscerti domenica! E il tuo studio è fatato! 🙂

  8. Ma che bello sbirciare nella tua giornata tipo che piano piano prende forma… tienici aggiornati sullo studio (che figata!)….
    Quel pane è una favola (ovvio, anche la farcitura genuina!)
    A presto!

  9. Ciao Juls, senti, non è che possiamo far incontrare i nostri due liviti madre, così il tuo insegna al mio come ci si comporta?? Sono mesi che lo coccolo, ma mica mi fa un pane bello come il tuo! Sono gelosa, ecco!! 🙂 Scherzi a parte, in bocca al lupo per la tua nuova avventura!!

  10. Anche io e mia sorella facciamo le foto in salotto, su un carrellino con le ruote che ogni volta spostiamo dalla camera alla “postazione foto”.Non so quanto ancora i nostri genitori riusciranno a sopportarci!!E’ davvero bello il posto che ti sei creata, scusa una domanda ma cosa sono i props?

  11. Dai ma che bello il tuo studio!!! suona proprio bene… poi da stamani c’è una luce fantastica!! speriamo duri questo tempo.. buono il tuo paninetto, mi ci andrebbe proprio!

  12. I progetti prendono forma e non restano solo fantasia nella propria mente.! Non è da poco poter fare un corso di pasticceria e vedo in giro che la creatività sta prendendo forma e ci sono delle torte che sono delle vere opere d’arte…Vai avanti così! Bacioni

  13. Che goduria questo panino … sa di primavera al solo guardarlo!! Il tuo nuovo studio invece ha un’arietta molto molto speciale, accogliente, in mezzo alla Natura (grande ispiratrice) e canticchia un bel motivetto da “work in progress”..Brava Juli!!! Ancora imboccalupo!=) Lys

  14. ma allora la prossima volta che vieni a Viareggio bisogna far in modo che le ns paste madri si conoscano!! sono quasi 4 anni che ogni settimana attivo il mio lievito x poi sfornare sfilatini alla farina di cereali ed erbette aromatiche, pane alle noci , alle olive ecc…urge l’assaggio!!

  15. Quanta ammirazione….. sei riuscita a realizzare il mio desiderio nascosto, diventare una food blogger a tempo pieno e farne la tua “professione”, ti sei messa d’impegno e con serietà stai portando avanti la tua vocazione. Brava!. Io sono indietro, addirittura è solo da pochi mesi che ho trovato il coraggio di lanciarmi nella blogosfera…e il tempo mi scorre via dalle mani troppo velocemente. Forse l’unico vantaggio che ho su di te è l’aver intrapreso da anni l’arte della panificazione naturale…ed è vero quando inizi è difficile darsi un freno!. Io dalla pasta madre sono passata con enorme soddisfazione al lievito naturale in coltura liquida….per il pane e la pizza te lo consiglio ;-)…..Buono questo panino, anche noi domenica sera abbiamo cenato con un fantastico panino da foodblogger…mio marito ha talmente gradito da chiedere il bis…:)

    1. Ciao Giovanna! certo, foodblogger a tempo pieno, ma anche corsi di cucina, collaborazioni e dimostrazioni, perché almeno in Italia non è possibile vivere di solo blog, putroppo!
      In bocca al lupo per la tua attività e soprattutto complimenti per la panificazione, che mondo affascinante!!

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