Doughnuts e Krapfen – Un’estate fa…
Agosto. Una quindicina di anni fa. Casette immerse nella pineta del litorale toscano. Io e Marghe, mia cugina, dormiamo in due lettini singoli, circondate dai nostri tesori estivi: Topolino, racchettoni e crema solare. Più in là una Claudia ancora cucciola sogna nel suo mondo di zucchero filato. In cucina mamma e zia già chiacchierano, ma noi facciamo finta di niente, tiriamo il sonno il più possibile, fino a che non arriva lui, con la sua bicicletta d’altri tempi e il cesto pieno di cose buone, l’uomo dei bomboloni.
Passa suonando il campanello della bicicletta, e intona il suo richiamo cadenzato tra stradine e viottoli di sabbia: krapfen, ciambelle, bomboloniii! A turno i nostri genitori vanno a comprare la colazione, e tornano con un sacchettino di carta bianca con tutto quello che una ragazzina di quindici anni ancora lontana da qualsiasi stupida idea di dieta possa desiderare al risveglio. Bomboloni e ciambelle ancora calde, ricoperte di zucchero e pronti per essere divorati con un succo di frutta e gli occhi ancora assonnati.
Quest’estate, in uno dei pomeriggi più caldi di agosto, ho deciso di provare a rifarli, e casualmente proprio quel giorno Marghe è venuta a trovarci. Un tuffo nella fanciullezza! E’ stato facile tornare a quell’estate di quindici anni fa… bastava chiudere gli occhi, affondare nel krapfen e poi leccarsi le dita appiccicose di zucchero.
Per la ricetta mi sono ispirata a quella di Donna Hay e il suo Classici Moderni Volume 2.
Doughnuts & krapfen
Ingredienti
- 300 g di farina 00
- 300 g di farina manitoba
- 300 ml di latte tiepido
- 3 uova
- 100 g di burro fuso
- 100 g di zucchero, + quello per zuccherare doughnuts & krapfen
- 25 g di lievito di birra
- olio vegetale per friggere
Istruzioni
- Sciogli in una ciotola il lievito ed il latte appena tiepido. Aggiungi poi il burro fuso, lo zucchero, le farine setacciate e le uova e mescola con un coltello finché non si forma un impasto appiccicoso. Lavora poi l'impasto a mano su un piano infarinato fino a che non diventa liscio, elastico, quasi vellutato e non è più appiccicoso.
- Mettilo in una ciotola unta con un filo d'olio, copri con un canovaccio e fai lievitare in un posto caldo per almeno 1 ora, finché non raddoppia di volume. Quando è raddoppiato, toglilo dalla ciotola, impastalo per altri 5 minuti e stendilo su un piano di lavoro infarinato in uno spessore di 1 cm.
- Se vuoi fare i krapfen, taglia dei cerchi con un tagliabiscotti e lasciali interi. Se vuoi fare i doughnuts, ricava un buco nei cerchi usando un tagliabiscotti più piccolo. Appoggia doughnuts & krapfen su una teglia coperta di carta da forno, coprili con un canovaccio e falli di nuovo levitare in un posto caldo per 30 minuti circa.
- Scalda l'olio in una padella profonda (io ho usato un wok) a fuoco medio - basso. Prova con un pezzettino di pasta per vedere se l'olio è caldo: dovrebbe risalire subito a galla ed essere circondato da bollicine. Se si comporta così, l'olio è alla giusta temperatura.
- Friggi doughnuts & krapfen pochi per volta per circa 1 minuto per lato o finché non sono dorati. Scolali su carta da cucina. I doughnuts son subito pronti, basta passarli nello zucchero. I krapfen devono essere invece farciti con una siringa da pasticcere con la marmellata che preferisci e poi passati nello zucchero. Servi caldi.
Prova assaggio. Non sono proprio come quelli che mangiavo al mare. Forse mancava l’odore dei pini, l’aria salmastra sulla pelle e il rumore del mare di sottofondo… ma sinceramente non erano per niente male! La marmellata scelta per i krapfen era una marmellata fatta in casa di susine, asprigna e vivace, un contrasto perfetto con la dolcezza morbida della pasta dei bomboloni fritti. La colazione – ma perché no, anche la merenda – fatta con ciambelle e bomboloni caldi ha qualcosa di regressivo per me, leccarsi le dita coperte di zucchero incluso!
Mio dio che bontà! E tra l’altro, mio figlio in un rarissimo raptus di “assaggiamento cose nuove”, ha scoperto che gli piacciono! Glieli farò…e ne mangerò uno anche io, considerando che non ho più ahimè 15 anni, e quelle sulla linea non sono più paranoie ma quotidiane lotte. Uno però me lo mangio…e ti dirò di più, per godermelo fino in fondo o lo riempio di cioccolata..o di crema! 😉
Bentrovata Giulia, torno e ti ritrovo sempre più brava. Ancora complimenti per G2K. Io ora sono a dieta strettissima, ma sono certa che questi bomboloni me li sognerò anche di notte 🙂
Che delizia! Ho iniziato a sbavare ieri quando ho visto le foto pubblicate su flick, ora ti assicuro che sto continuando a sbavare. Quanto vorrei averne uno per colazione!!
Sono belissimi! But I don’t think anything tastes quite as good as what we have in our memories! These are perfect! And you’ve brought me back not to my childhood’s but my sons’ childhoods in Italy with Topolino and living in the house in the country outside of Milano tasting the wonderful food of our neighbor Nonna Anna! Beautiful!
Giulia, ma può darsi che io ieri sera tardi l’abbia visto in inglese questo post?!
Giuro che non avevo bevuto… O meglio, non tanto… 😉
È una vita che sogni di mettermi all’opera con una bella fritturina come questa!
🙂
Hai ricevuto una mia e-mail ieri sera?
Wow… ikrapfen… che bontà! Posso chiedere dov’è questo posticino sul litorale toscano dove solitamente li mangiavi?!? Perchè magaroi è lo stesso posto dove li prendevo anche io! ^-^ Ho passato la mia infanzia in Versilia…e tutt’ora ci passo le mie estati!
Ma chi dice che il fritto fa male??? noooooo!!! è una bigia 🙂 che bontà incredibile ne morderi uno adesso!
emh… volevo dire bugia…
Ricordi romantici e colazione da regina insomma affondare i denti in una di quelle ciambelle o in un krapfen sarebbe un vero gusto, allo stato puro.
Bontà!
Praticamente tu stai ai krapfen e ai bomboloni come io sto ai maritozzi…Ricordi simili ai tuoi legati al mare e all’infanzia…E quando li addenti riescono a farti tornare indietro come nessuna macchina del tempo sarebbe in grado di fare…Un bacione
sara
“un sacchettino di carta bianca con tutto quello che una ragazzina di quindici anni ancora lontana da qualsiasi stupida idea di dieta possa desiderare al risveglio. Bomboloni e ciambelle ancora calde, ricoperte di zucchero…”
Io di anni ne ho più del doppio e ti assicuro che, a tutt’oggi, trovo che non ci sia un’idea più stupida della dieta e niente di più intelligente che coccolarsi. E sabato mattina andrò al mercato a fare colazione con un bombolone alla Nutella, perché in casa mia, ahimé, non si frigge…
che meraviglia!!!buoniiiii!!!!E che foto :””)))) già mi immagino le facce sporche di zucchero e le mani appiccicaticce…mmmmmm
Ecco, ora mi prende il magone…le dita appiccicate di zucchero le ricordo anch’io, e quasi mi mancano.
I bomboloni…anche quelli mi mancano!!! Buoni, buonissimi. E poi, quelle marmellatine in foto, ne vogliamo parlare? 😉
Ti sono venuti benissimo! Ma che stakanovista farli ad agosto! Penso che ognuno di noi possa ricordare almeno una volta nella propria infanzia quando ha affondato mani e faccia nello zucchero appiccicoso di un bombolone… Io lo facevo in montagna: krapfen caldi con una strepitosa marmellata di albicocche che immancabilmente finiva sul maglione… Ciao e a presto, Lucia
hai dipinto un quadro a colori sbiaditi, di quelli che si perdono indietro nel tempo, ma che il profumo di questi bomboloni puo’ far tornare vividissimi!
anche se ammetto che nei krapfen io ci voglio solo la crema…gialla gialla e vanigliosa:D
non mangio i krapfen da una vita, perché non amo più i dolci fritti, ma il tuo racconto e le tue foto hanno riportato anche me all’estate dei miei 15 anni!
e che bello dividerli con tua cugina come allora…
Non va bene, io in attesa che finisca la sessione d’esami, visitando i vostri blog, sto accumulando una quantità spropositata di ricette da fare!
Anche per me sono una pietra migliare delle vacanze estive al mare, prima da bambina a colazione e da adolescente alla notte tardi o mattina presto dopo la discoteca, appena fatti dal forno del Lido delgi Estensi, che goduria!
il tuo racconto è bellissimo, mi pare di vederti, ragazzina di quindici anni che fa colazione con la cugina e i bomboloni.
i bomboloni poi! ma come sono buoni, così ricoperti rigorosamente con lo zucchero semolato, una cosa meravigliosa.
a me piaceva quello con la crema, ma anche con la marmellata sono buonissimi.
grazie di aver condiviso con noi questo bello spaccato di vita vissuta
Quanti ricordi mi hai fatto tornare alla mente con il tuo racconto e queste belle immagini. Grazie.
Questa si che è una bella colazione da campioni…deliziosi!
Buon weekend
Buoni i bomboloni caldi, delizia di ogni infanzia. Buonissimo ripieni di libidinosa crema pasticcera che esce la tutte le parti, ti scivola lungo le dita, va a finire in terra, ti costringe a magiare quasi in u sol boccone il tanto desiderato dolce.
Simonetta
e ora che faccio? mi metto ai fornelli o scatta l’invito?
🙂
baci twin!
mannaggia giulietta, mi hai fatto scendere una lacrimuccia, quanti ne abbiamo mangiati io e mia cugina …. grazie per la ricetta, credo proprio che li farò ben presto e li porterò a lei e ai suoi bimbini …
bacione!
Ho adorato leggere questo tuo amarcord. Io invece andavo in spiaggia alle sei, a godermi il primissimo sole, insieme al mio cane. Con il bombolone alla crema e il succo di ordinanza… Smack!
Scusassero se non rispondo ad una ad una, mea culpa, capo cosparso di cenere, ma..
grazie per le cosine belle scritte..
@ Mirtilla: era Riva del Sole, vicino a Castiglion della Pescaia
@ Babuska: alle 6??? bello però!