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Omelette alle erbe aromatiche

“As everybody knows, there is only one infallible recipe for the perfect omelette: your own”. Elizabeth David

Maionese, carbonara, quiche, frolla, crema pasticcera, zabaione, pan di spagna, riso con l’uovo, clafoutis o bevute così come sono per merenda: una soluzione migliore dell’altra per valorizzare la freschezza delle mie uova. Io però ho ci fatto un’omelette! Mi rendo conto che un’omelette è solo un’omelette, quattro uova sbattute e poco più. Cosa c’è di tanto eclatante da giustificare un intero post qui?

Quando mi perdo in questi dubbi mi vengono in mente due donne importanti. La prima è la maestra Paola, la mia maestra delle elementari, che ho continuato a chiamare maestra anche quando ormai ero all’università. E’ una donna eccezionale con la quale ho conservato uno splendido rapporto di amicizia che dura ancora, che sa dare consigli saggi e scanzonati in qualsiasi occasione. Sicuramente devo a lei il mio amore per la lettura e la scrittura. Uno degli episodi più significativi si svolse durante l’ora di italiano. Di fronte alle nostre lamentele sulla mancanza di idee per una descrizione, lei prese una penna – mi ricordo ancora quale, quelle lunghe e sottili, a righe gialle e nere, con il cappuccio rosso – e disse: non mancano mai idee per descrivere un oggetto. Prendete questa penna: potrei scriverci dieci pagine, raccontando chi me l’ha regalata, cosa ci ho scritto, che sensazioni mi dà a tenerla in mano… le possibilità sono infinite.

Le possibilità sono infinite. Questo è un concetto che in una bambina di 8 anni apre scenari impensabili, e tutt’ora quando mi manca l’ispirazione penso a quella penna rossa. Non credo che al momento si fosse resa conto del profondo senso di invincibilità che aveva regalato ad una bambina timida.

La seconda donna è Elizabeth David, che ho citato in apertura. E’ una delle food writer più importanti ed ispirate del Novecento. Ho cominciato a leggerla da poco, ma il suo modo di scrivere mi ha conquistata all’istante: grazie alla sua sensualità, al coinvolgimento attraverso le parole di tutti e cinque i sensi, suscita immagini vivide e potenti davanti agli occhi di chi legge. Le pagine scorrono veloci nei suoi ricordi di pomeriggi mediterranei, pranzi inaspettati nel Sud della Francia e picnic inglesi. Anche una semplice omelette tra le sue righe acquista importanza, merita le due pagine intere che le dedica, intrecciando ironia, consigli pratici e profumi di burro. Quando ho visto le quattro uova fresche dell’agriturismo, quindi, ho deciso di seguire alla lettera i consigli di Elizabeth: ecco come un’omelette, una semplice frittata, si merita un post intero!

Come giustamente sottolinea Elizabeth, esiste una sola ricetta infallibile per l’omelette, la tua. E’ impossibile far cambiare idea o metodo a chi pensa di essere in possesso della ricetta perfetta. Ma se sei ancora alla ricerca della ricetta che possa funzionare bene per te, puoi seguire i suoi accorgimenti.

L’OMELETTE INFALLIBILE DI ELIZABETH DAVID

  1. Prima di tutto, le uova non vanno sbattute troppo selvaggiamente. Anzi, non devono essere sbattute affatto, ma mescolate due o tre volte con due forchette con movimenti decisi.
  2. Seconda cosa, la freschezza e la semplicità evocate dalla parola omelette verranno raggiunte solo se si terrà conto che sono le uova le protagoniste. Il ripieno dovrà essere presente solo in piccola quantità. I sapori predominanti saranno quindi quelli dell’uovo puro e del burro cotto, solo dopo si avvertirà la presenza del ripieno, che sia formaggio, funghi, prosciutto o erbe aromatiche.
  3. Per una padella da 25 cm, 3 – 4 uova saranno sufficienti. Vanno sbattute pochi secondi prima di cuocere l’omelette, aggiungendo poco sale e pepe. Scalda la padella, metti il burro, fallo sciogliere e quando sta per cambiare colore versa le uova. Posiziona il ripieno nel centro dell’omelette. Adesso inclina la padella verso di te e con una forchetta o una spatola avvicina una parte dell’omelette già rappresa. A questo punto inclina la padella verso la parte opposta, in modo che l’uovo ancora liquido vada a riempire lo spazio che hai fatto per lui, rapprendendosi. Quando rimane solo una piccola parte di uovo non ancora rappreso sulla superficie, l’omelette è pronta. Piegala in tre con l’aiuto di una spatola e falla scivolare delicatamente su un piatto, leggermente scaldato ma non troppo.
  4. L’errore principale è quello di esagerare con il ripieno, rendendola così troppo elaborata. La moderazione in qualsiasi passaggio è il consiglio migliore che si possa dare. Salse ed altre decorazioni sono superflue: l’unica aggiunta che non risulterà fuori luogo è una noce di burro servita sull’omelette calda, che si scioglierà lentamente.
  1. Per l’omelette con le erbe aromatiche, l’unico ingrediente aggiuntivo è un cucchiaio di erbette tritate. Lei suggerisce prezzemolo, dragoncello, erba cipollina e possibilmente cerfoglio. Io ho usato invece dragoncello, erba cipollina, timo, maggiorana ed acetosella. Mescola metà delle erbette con uova, sale e pepe e spolvera l’altra metà sulle uova quando sono già state versate in padella. Se gradisci, servila con una noce di burro.

Io e mamma abbiamo mangiato questa omelette per cena qualche giorno fa. Non la finivamo più meravigliarci di quando l’uovo fosse buono, di un buono primordiale e fanciullesco, di quando il burro lo accarezzasse e di come le erbe aromatiche non coprissero i sapori, ma arrivassero dopo, a rinfrescare il palato. Elizabeth aveva pienamente ragione: non bisogna far troppe storie per un’omelette, mantieniti sul semplice, e non potrai sbagliare.

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Comments (29)

  1. Straordinaria!
    Voglio provarla oggi stesso, le erbette sul balcone non aspettano altro. Le uova non saranno come le tue, ma almeno sono bio, e io sogno le galline felici.

  2. Qui ci prendi per la gola!!!!!!!!
    L’omelette è uno di quei piatti che nella sua semplicità assoluta riesce a conquistare al massimo il palato. Proverò con queste regole e all’idea ho già famina 🙂

  3. Mi incanto sempre davanti alle tue foto….sarà che amo le uova e fare frittate a ritrecine, ma l’uomo del MOnte me lo proibisce…le frittate con le erbe aromatiche sono le migliori, leggere e piene di profumi, un attimo lieve di felicità. Io invece ho preparato la frittata con gli zoccoli la scorsa domenica e sono andata sul contadinesco. La conosci?
    Ti abbraccio carissima, Pat

  4. Io non credevo che mai qualcuno avrebbe potuto farmi venire voglia di omelette.
    E nemmeno che mi sarei potuta commuovere di fronte all’idea di una penna rossa che abbia storie da raccontare…

  5. La versione della David e’ senz’altro la migliore, soprattutto per il punto 4!!!
    Mi piace il tuo trito di erbe, forse io non metterei l’erba cipollina, ma come posso dirlo senza provare?
    BRAVA

  6. io dico che la tua maestra era una grande!
    buonissima l’omelette alle erbe, la preferisco sempre alla frittata perchè all’interno mi piace lasciarla morbidina e soffice…insomma ho fame!
    un bacione tesorino

  7. io lo ammetto, non amo le frittate, mi stancano subito e le preparo rarissimamente…. ma vale la pena passare di qui anche solo per vedere quelle splendide foto 🙂 Adorabile la tua maestra…

  8. ….buona….mi hai dato un’idea x utilizzare le erbette aromatiche che mi stanno crescendo in giardino ad un ritmo impressionante e che dovrò potare (ma, ovviamente, non volevo buttare via). Mi casca proprio a fagiolo x una cena che dovrò fare nel we, così, un’antipasto è fatto. Magari ci farcisco dei piccoli bocconi di schiacciata e diventa un finger sfizioso e semplice. Thanks! (se il piatto mi riesce bene, ti mando una foto!)

  9. Come uova preferiamo quelle al cioccolato…ma le tue erano davvero favolose! Ottima idea quella dell’omelette, classica ed estiva…l’aggiunta delle erbette aromatiche è stata proprio il top! Se volete qualche dolce idea…passate a trovarci nella nostra community di FACECIOK…troverete tante ricette, consigli, dolcissimi eventi e amici! Siamo quasi 16.000, vi aspettiamo http://www.facebook.com/faceciok 😉

  10. L’omelette è buona proprio per la sua semplicità e pertanto gli ingredienti devono essere freschissini: l’aggiunta di erbe aromatiche la rende sublime. Lo so che il tuo livello è molto lato ma se ti fa piacere visita il mio blog, ho lanciato un contest in tema con la bella stagione.

  11. No senti, un omelette non è SOLO un omelette! Ma che stiamo scherzando? Una bella frittatina può essere deliziosa se fatta con criterio… E con uova freschissime! 😉
    Un abbraccio tesoro!

  12. Una volta un medico, amante di cucina, mi spiegò l’arte del fare un uovo ad occhio di bue e fu una poesia. Tu me lo hai ricordato con questa fantastica omelette.. Brava sempre x tutto l’insieme!

  13. Un post bellissimo grazie solo a 4 uova!!! 😉
    Mi sono attaccata al video per leggere ed ammirare le foto con molta passione….miracolo della comunicazione (e della tua bravura, ovviamente!)
    A presto 🙂

  14. che meraviglia!!! E che foto splendide!!!
    Io ho appena mangiato una frittatona di cicoria matta.. adoro le erbette amare!
    Meraviglioso il tuo blog.. mi inviterai a cena più spesso mi sa! 🙂
    Complimenti*antonella

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