Una mattina all’antica… frittata di erbe di campo
Sedute a tavola con nonna mangiamo una frittata di erbe di campo e parliamo di oggi e dei tempi che furono, dei miei progetti sul futuro e dei suoi ricordi di ragazza.
Per fare le cose di campagna serve tempo, ecco perché si è smesso di farle. Le erbe vanno raccolte, lavate bene più di una volta, cotte il tempo giusto, tritate e poi solo alla fine si fa la frittata. Te lo immagini ora? Si apre il frigo, si butta una cosa in padella ed è pronta.
Queste poche parole di nonna mi hanno fatto riconoscere il lusso di una mattina passata all’aria aperta. Se non avessero appeso quel foglio al cancello qualche giorno fa, in cui ci informavano che avrebbero interrotto la fornitura di energia elettrica per lavori di manutenzione, mai mi sarei regalata così tante ore lontano dal pc.
Ieri mattina alle nove, come da comunicazione, scende un silenzio inaspettato in casa, nessuna vibrazione di frigoriferi o pc, rimane solo il ticchettio dell’orologio, uno dei pochi orologi con le lancette vere che è rimasto in casa.
Il preavviso mi aveva fatto organizzare per tempo: vernice, carta vetrata e tavole grezze per fare finalmente qualche sfondo per le foto, progetto che rimandavo da più di un anno, e poi libro sulle piante spontanee alla mano siamo andate con nonna a cercare il pranzo.
Abbiamo raccolto erbe prese lontano dalla strada, nel nostro piccolo campo, dove non usiamo diserbanti e concimi, le abbiamo lavate fuori nel pozzino, e poi nonna le ha cotte quel poco che bastava per renderle tenere per la frittata.
Quella che era la quotidianità del sostentamento nelle campagne di una volta oggi è diventato un lusso e si basa su due risorse sempre più rare: il tempo e la conoscenza.
Grazie a qualche ora senza luce sono arrivata a sera più ricca, sazia e con un bel colore sulle guance!
La maggior parte delle erbe di campo che nonna ha raccolto e che si vedono in foto possono essere usate anche in insalata, purché tenere. Ovviamente questa frittata può essere fatta anche con spinaci, bietole, cime di rapa, cavolo nero… qualsiasi cosa in foglia verde si sposa alla perfezione con l’uovo.
Usare erbe di campo porta però un sapore più pieno e leggermente amarognolo, con una consistenza burrosa inaspettata per le erbe amare.
Frittata di erbe di campo
Ingredienti
- erbe di campo, tarassaco, bietola, finocchietto, lattughino, spraggine, rosolaccio, cicerbita...
- olio extravergine di oliva
- aglio
- sale
- pepe
Istruzioni
- Lava le erbe più volte, fino a che non ottieni un'acqua pulita.
- Lessale per circa 10 - 15 minuti in acqua bollente salata fino a che non sono tenere, strizzale e tritale.
- Saltale in padella con uno spicchio d'aglio tritato e sale per qualche minuto.
- Sbatti le uova con sale e pepe, versale sulle erbe di campo e fai rapprendere l'uovo da una parte prima di girare la frittata.
- Appena l'uovo è rappreso sposta la frittata su un piatto e servila caldissima, con una fetta di pane toscano.
La parte divertente di tutto questo è che le erbe di campo hanno un nome per ogni collina o poggio, basta attraversare un fiume e al di là quello che qui è lattughino diventa crespino.
Carla, foodblogger marchigiana che abita sulle colline di Ancona, ad esempio, ha nomi del tutto diversi per le stesse erbe spontanee che mangiamo qui. Date un’occhiata al suo post per scopire sfumature e nomi diversi, insieme a tre ricette marchigiane per cucinare le erbe di campo.
Bellissime emozioni e immagini dalle tue parole….Una mattinata a raccogliere erbe al sole primaverile, in compagnia di persone care e senza pc farebbe proprio bene anche a me!!la prossima volta posso venire anch’io? così finalmente ci stringiamo la mano;) Buona giornata e grazieeee Lys
Bellissimo post! e cmq ritengo che noi che viviamo in campagna siamo già davvero molto fortunate! 😉
Questo e’ davvero un bel post, si respira aria di serenita’.
E si mangia, manco a dirlo, un’ottima frittata. La campagna ha i suoi vantaggi.
Per favore fai tanti saluti alla nonna, da parte mia e di Anna Maria.
CIAO 🙂
Ah, le erbe di campo…ricordo ancora benissimo quell’insalata saltata in padella delle foglie del tarassaco. Me la fece la mia di nonna, una sera dopo il lavoro nei campi. Una sorpresa, un sapore che ancora è impresso. Amaro, semplice, senza fronzoli ed unico per questo.
Che meraviglia!
Non sai quanto ti invidio la nonna! Io a parte il finocchietto e il tarassaco, le altre farei fatica a riconoscerle! 🙂 Però ci voglio provare… sabato voglio andare a caccia di ortiche, luertis e di erbe di campo 😀
Che meraviglia avere il tempo e la possibilità di andare per campi a cercare erbe spontanee! Un lusso vero, soprattutto se condiviso con una nonna 🙂
Il sapore della tua frittata deve essere unico…
un bacio
Claudia
Quanto mi piace questo post e la foto delle diverse erbette!!
Mi piacerebbe tanto saper riconoscere tutte le erbe selvatiche… da piccola andavo con mio fratello a raccogliere il tarassaco e le bietole sulla collina accanto casa, ma ormai non lo faccio più da anni… voglio ricominciare!!!! :-))
Bellissimo, trascorrere del tempo a riconciliarsi con la natura. Appaga molto. E’ proprio vero questo blog dà proprio aria di serenità…e quindi si cucina ancor più volentieri 🙂
questo è il periodo migliore per le erbe di campo!!
anche tu immersa nei ritmi lenti di un tempo antico 🙂
post meraviglioso!!!!
Anche a me piace molto raccogliere le erbe spontanee. Mi piacerebbe conoscerne di più!Ma la spgraggine non è la borragine giusto?Sembrano molto simili…
Mi piacerebbe anche cercare gli asparagine selvatici, ma non so nemmeno se questo è il periodo giusto!
buona giornata
Quando si è troppo giovani la campagna si odia e si cerca il caos e il traffico della citttà,con il tempo le cose cambiano e il relax della campagna diventa un vero e proprio “sogno”!
Fantastica questa frittatina,potessi trovare quelle magnifiche erbette!
che fortuna che hai cara Juls ad avere ancora la nonna. A vedere queste erbette mi vengono in mente le passeggiate in campagna a raccogliere il tarassaco: insalata, frittata, cotto. Bellissimo post, brava !
un abbraccio
non sai cosa mi hai fatto ricordare!!!!
che dovevo postare una cusetta simile anche io (ma con un’erbetta mi sa più laziale… :)) e me la sono dimenticata!!!!
deve essere perchè questi giorni sono in rotta con la macchina fotografica, mi pare che mi faccia i dispetti e non mi piace nulla di quello che produciamo insieme. 🙁
la tua frittatina però mi ha fatto riappacificare con l’argomento, sai??? 🙂
Come ti invidio, vorrei avere anche io una nonna con cui fare queste cose.. E poi è proprio vero, a noi mancano tempo e conoscenza, quanto mi dispiace… Grazie mille per aver scritto queste cose così belle, mi hanno immalinconito un pò, ma come dice quella canzone di Carboni “la malinconia sembra quasi la felicità” =) A presto!
Ci siamo fatti questa frittata anche noi nel week end scorso, dopo un gito al mercato dei contadini! E’ proprio vero, la bonta’ sta nella semplicita’!
anche io adoro le erbe di campo, mi ha insegnato mia nonna a riconoscerle ed è un grandissimo patrimonio!
Un salto nel passato, da piccola quando la domenica andavo in giro in campagna con mia nonna e mia zia a raccogliere la rucola e la cicoria selvatica… Stasera farò proprio una bella frittata per cena…ho uova fresche di campagna regalatemi… Per le erbe dovrò arrangiarmi.,post troppo bello.!
Uuhh mi hai fatto ricordare quando ero piccola e mia mamma mi preparava la frittata con gli spinaci!! Mi ero completamente dimenticata di questa cosa..
Bel post juls, come sempre mi commuovi..non vedo l’ora di tornare a vivere in campagna, due anni e mezzo in una cittadina ed è già un pezzo che ne ho basta! ^_*
Un bacio
Adoro la frittata con le erbette e immagino la soddisfazione dopo averle raccolte! Non c’è niente di meglio di un pasto fatto così. Andare per campi con la nonna, poi, è un sogno! Goditi la sua compagnia e la sua esperienza che sono preziose.
io invece mi sono ricordata di quando io e mia nonna andavamo a raccogliere le erbette nel campo vicino a casa. ora non le saprei più riconoscere.
E’ proprio bello andare a raccogliere le erbe e poi cucinarle. Io ancora non sono molto brava nel riconoscerle ma c’è mia suocera che mi da una mano. Mai raccolti i terratrepoli?? Li mangio in insalata e sono croccanti ma non troppo duri…un po’ duri da digerire ma buoni buoni! Delle erbe che hai fotografato adoro il finocchietto! 😉
ho seguito diversi corsi di cucina con le erbe di campo e penso siano una risorsa fantastica!
fantastica questa frittata!Ad aver una gallina ruspante sarebbe ancora meglio!!!l’altro giorno presa da un raptus ho persino assaggiato i fiori dai rami di un albero… figurati se mi lascio scappare le erbette di campagna!!! 🙂 a conoscerle bene bene si potrebbe far spesa in natura (c’è un signore a NY che lo fa, vive nel parco della città e si ciba di ciò che trova lì…lo trovo straordinario!)
:)))
giornate di raccolta!!
è bellissimo ed entusiasmante vedere come alcune di noi cercano di sapere e scoprire le antiche usanze contadine delle proprie parti 🙂
le erbe di campo sono un vero dono che la natura ci offre regalandoci splendidi e buoni sapori da preparare in mille modi
una frittata fantastica 🙂
Bello questo post, anche qui in romagna alcune erbe le chiamiamo con un nome diverso… frittata semplice ma perfetta in questo periodo, ne prendo uno spicchio e lo metto fra due fetta di pane 😉
Ti leggo da tanto tempo, anche se non ho mai lasciato una traccia. Mi piace tutto qui e oggi che trovo questa ricetta son ancora più felice, perchè io ho sempre pensato di esser nata nell’epoca sbagliata, adoro andare in giro per i campi a raccogliere tutto ciò che la Natura ci offre. 🙂
Grazie per tutte le bellissime immagini ed emozioni che regali. 🙂
bisogna dedicarsi più tempo e non andare sempre di corsa
ottime queste frittate!
buonissima con le erbe di campo . brava ciao
Questa mattina, io e mio marito abbiamo fato colazione in terrazzo, indovina con cosa?
Con una frittata al tarassaco e bruschette al pomodoro!
E adesso lego questo post stupendo e vedo questa frittata di una bellezza indescrivibili, come tutte le cose di altri tempi, quelle genuine, fatte senza fretta e con tanto amore e sapienza.
Grazie!
Hai proprio ragione! Oggi come oggi il tempo e la lentezza sono le cose più preziose che abbiamo. Sono un lusso che troppo spesso non riusciamo a concederci. Non so se è il mondo che va troppo veloce o se sono io che non riesco più ad adeguarmi al suo ritmo. Questa frittata sa di campagna, di sole, di primavera. E’ perfetta 🙂
Anche io faccio sempre la frittata con le erbe spontanee, ma invece delle uova uso una pastella di acqua e farina di ceci, viene buonissima!!!
Io non ho mai avuto la nonna e non ho mai abitato in campagna; senza possibilità di scelta sono un animale di città con tutti i pro e i contro; ma adoro le vecchie ricette di campagna, gli odori di campagna e i racconti di campagna e tutto ciò che riguarda la campagna.
Le erbe per le frittate le compro al mercato dei contadini a Porta Palazzo nella città dove vivo e lavoro: Torino.
Una delle volte che ho fatto la frittata con questa varietà di erbe ho usato 6 uova; la frittata era gia pronta e stavo preparando un’insalata o qualcosa d’altro, mia figlia, ragazza studentessa di scuola superiore quando ha fame ha fame subito, non riesce ad aspettare che tutto sia in tavola, un paio di pezzi come antipasto il resto come pietanza se l’è mangiata tutta!!!!!!!!! Quando le ho detto che si era mangiata 6 uova mi ha guardata sbalordita dicendomi che non era colpa sua, la frittata era troppo buona.
Queste erbe sono buonissime anche come minestra nel brodo vegetale e, secondo me anche disintossicanti. Provare anche a fare le polpette con queste erbe…meravigliose!
Ciao Giulia, ti risulta che l’erba che si chiama “strigoli” in toscana la chiami “marzocco”?