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Un weekend in Garfagnana al Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & SPA

Poco prima di Natale io e Tommaso siamo stati invitati a passare un weekend a Barga, al Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa. Avevamo sulle spalle un anno di lavoro interrotto soltanto da cinque giorni di riposo a settembre, ci è dunque sembrata l’occasione giusta per cambiare aria e approfittare dell’invito per scoprire i segreti della Garfagnana, una delle zone più affascinanti della Toscana.

Garfagnana

La Garfagnana è una stretta zona montuosa del nord della Toscana, dai caratteri unici. Guidare lì è uno spettacolo, sarete sempre con la testa in alto ad ammirare vecchi castelli, torri fortificate e avamposti. In passato terra povera e di montagna, zona di confine contesa tra i ducati toscani e quelli dell’Emilia, oggi la Garfagnana attira numerosi turisti, incantati non soltanto dalle meraviglie paesaggistiche, ma anche da una gastronomia schietta e sostanziosa. Molti prodotti tipici della zona sono anche diventati presidi Slow Food: sono gli elementi di una cucina povera che si reinventa e non finisce di stupire.

Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa

Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa

Il resort è di recente ristrutturazione. Per anni è stato conosciuto semplicemente come Il ciocco, adesso, invece, è entrato all’interno della catena Renaissance Hotels della Marriot, che garantisce standard di qualità in tutto il mondo. Nonostante questo, il resort mantiene il suo stretto legame con il territorio, dallo stile con cui è stato ristrutturato al personale, per la maggior parte locale.

Le camere sono confortevoli e rilassanti: appena metti piede nella tua stanza, hai la sensazione che quella che stai per trascorrere sarà una dell¬e notti più riposanti della tua vita. Al risveglio la colazione è ricca, con brioches, marmellate, toast e dolci fatti in casa. Anche il ristorante offre un menu attento al territorio, con pane fresco appena sfornato. La vista, dalle camere e dalla terrazza del ristorante, è sul paese di Barga, arroccato sulla collina di fronte, spesso circondato da una nebbiolina sottile. Vorresti rimanere lì per ore, ad ammirare come la luce gioca con i colori delle case e dei boschi. Il bar è moderno, i cocktail sono di classe, pozioni magiche che ti faranno sentire la persona giusta nel posto giusto.

Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa

All’interno del resort c’è anche una SPA, alla quale si arriva attraverso un lungo corridoio illuminato da finestre laterali e decorato da vasi di orchidee. Piano piano, camminando in quell’atmosfera rarefatta, lasci i pensieri alle spalle e ti prepari naturalmente a momenti di benessere: massaggi e trattamenti specifici, sauna finlandese, bagno turco, docce sensoriali e idromassaggio sono a disposizione degli ospiti. Il resort ha tanto da offrire, sia a chi è lì per lavoro sia a chi vuole trascorrere qualche giorno di vacanza.

Il suo pregio più grande, però, è lo stretto legame con il territorio: questo non solo entra all’interno con prodotti, vini e ricette locali, ma diventa esso stesso un elemento in più nell’offerta dell’albergo. I clienti vengono guidati alla scoperta del territorio, vengono spinti ad uscire dal resort per provare ristoranti tipici e trattorie, per fare esperienze vere che porteranno a casa come uno dei ricordi più preziosi.

Barga

Barga

Tecnicamente parlando, Barga non fa ancora parte della Garfagnana, è lì alle sue porte, nella Valle del Serchio. È però un punto di partenza perfetto per esplorare la Garfagnana, in qualsiasi stagione. Il paese è stato riconosciuto a ragione come uno dei borghi più belli d’Italia. Il modo migliore di esplorarlo è quello di percorrere a piedi le sue stradine in salita, affacciandosi dalle mura a scoprire scorci suggestivi sulla Garfagnana, salendo fino al duomo che sovrasta tutto il paese.

Abbiamo esplorato Barga con Alessandro Manfredini, non solo chef del Renaissance Tuscany addetto soprattutto ai corsi di cucina ma anche grande conoscitore della gastronomia locale e originario del luogo. Proprio lui ci ha raccontato dello strano fortissimo legame che Barga ha con la Scozia. In passato, specialmente dopo la guerra, tanti abitanti emigrarono in Scozia in cerca di fortuna. Molti di loro aprirono un fish&chips e così fecero fortuna, rimanendo poi a vivere lassù, lontani da casa. Oggi quasi tutti hanno una zia, o un parente lontano, che abita in Scozia e che ogni tanto ritorna a visitare la famiglia rimasta in Italia. Anche la famiglia del giovane cantante scozzese Paolo Nutini ha origini barghigiane e lui, ogni anno, torna a Barga per passarci alcune settimane in estate.

A testimonianza di questo forte legame c’è una cabina telefonica scozzese in mezzo a Barga, che oggi funziona come punto di scambio di book crossing in paese.

Barga

Abbiamo iniziato il giro dal Caffè da Aristo, aperto nel 1902, un luogo di incontro dove si arrostiscono castagne quando è stagione, si suona musica dal vivo e si trova ottima birra artigianale. Va bene per un caffè, per una colazione o per una merenda.

Dopo un salto al mercato, Alessandro ci ha portati all’alimentari Caproni, un’istituzione in paese: qui potete trovare formaggi, prosciutto buono, farine, legumi. In passato c’era anche la mescita. Qui veniva tutti i giorni anche la sorella di Pascoli, Marilù, che chiedeva sempre il sassolino stampa.

Potete fermarvi a mangiare alla Locanda di mezzo, su una piazzetta nel cuore di Barga vecchia, con i tavolini fuori che richiamano i passanti. All’interno trovate un ambiente sofisticato e tradizionale al tempo stesso, ricavato dalla ristrutturazione di un palazzo storico del ‘700.

Antica Norcineria

Antica Norcineria Bellandi

Alla macelleria Bellandi sono maestri norcini da quattro generazioni. L’attività nasce nel dopoguerra ai piedi delle Alpi Apuane, nella Valle del Serchio, dove i grandi boschi di castagni e i terrazzamenti seminati a farro sono testimoni di una tradizione rurale antica. Qui si scoprono i salumi, vanto della norcineria garfagnina. Uno dei prodotti più rappresentativi è il biroldo, oggi presidio Slow Food. Il mio suggerimento, specialmente se siete un po’ impressionabili, è quello di assaggiarlo, apprezzare quanto sia buono con una fetta di pane tostata e dopo, solo dopo, chiedere come sia fatto.

Per i curiosi e i meno impressionabili, ecco quello che ci è stato raccontato alla norcineria Bellandi: il biroldo è fatto con testa, interiora, sangue e guancia di maiale. Le parti del maiale sono cotte per sei ore, poi sono scarnificate e speziate, unite al sangue e cotte altre tre ore nelle vesciche. Una volta si produceva in casa, richiedeva tanto tempo ed era seguito nella lavorazione dalle donne.

Il prosciutto bazzone, anche questo presidio Slow Food, viene stagionato anche per cinque anni. Il manzo di pozza è marinato per 30 giorni con le erbe, il risultato è simile alla bresaola. C’è poi il linchetto, un controfiletto marinato al fungo porcino secco. Anche la mondiola è tipica della Garfagnana, caratteristica per la sua foglia di alloro.

Il vecchio mulino

Il Vecchio Mulino

A Castelnuovo di Garfagnana, proprio fuori le mura del paese, sotto il duomo, c’è l’osteria Il Vecchio Mulino di Andrea Bertucci, un po’ bar, un po’ enoteca e un po’ alimentari d’altri tempi, dove non si trovano piatti cucinati ma prodotti eccellenti con i quali è possibile avere un’idea precisa di cosa sia la gastronomia della Garfagnana. L’osteria nasce ai primi del Novecento e conserva l’atmosfera dell’antico ristoro, con un grande bancone in marmo e alti scaffali in legno. Formaggi e salumi accompagnati da pane di patate, insalata di farro, dolci a base di farina di castagne e una birra ambrata al farro, non manca nulla.

Mentre si mangia, è impossibile non rimanere incantati dai racconti di Andrea Bertucci, che con simpatia ti apre scenari impensati di influssi storici e geografici sull’enogastronomia della Garfagnana.

Befanini

I befanini di Barga

Tipici del periodo natalizio, sono biscotti che ogni famiglia produce in enormi quantità. Sono decorativi e unici nel loro genere, fatti semplicemente di pasta frolla con un cuore di pasta di mandorle, insaporita con alchermes e sassolino. Alessandro ci ha spiegato la ricetta e l’abbiamo fatta insieme, ma oggi, con la video ricetta di Tommaso, vi facciamo vedere come si fa.

Grazie a Monica, a Cinzia, ad Alessandro e a tutto lo staff del Renaissance Tuscany Il Ciocco Resort & Spa per l’accoglienza e il piacevole weekend alla scoperta della Garfagnana. 

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Questo articolo ha 3 commenti

  1. Cara Giulia, che delizia, l’Italia e la Toscana serbano sempre sorprese…. sorprendenti.
    e ibiscotti sono davvero decorativi, da fare subito. Fa piacere sapere che Pascoli ha lasciato la sua
    dolce, poetica spiritualità in quel luogo, che evidentemente e reciprocamente si perpetua con i
    suoi abitanti. Grazie, un bel regalo per una prossima visita.

  2. Qualche anno fa ho fatto un tentativo di fare un blog, ma ci vuole troppo tempo per aggiornarlo. Ormai l’ho quasi abbandonato. Tu mi fai venire voglia di ricominciare…

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