Galaktoboureko – un dolce greco, la Grecia e perché mi piace tanto!
Ogni tanto mi viene voglia di Grecia, una di quelle voglie che senti radicate nello stomaco e che ti fanno prendere la guida tutta sottolineata e piena di segnalibri e sfogliarla sognante. Quante volte ci sono stata? Beh vediamo, non contando quella volta che ci sono andata vicina ma che poi non ho trovato nessuno che volesse venire con me… più o meno… mai! Sì, lo ammetto, suona un po’ strano, ma, Vostro Onore e membri della giuria, questo amore ha i suoi buoni motivi, e se mi concedete un po’ di tempo ve li posso spiegare!
Prima di tutto, ho studiato il greco alle superiori per 5 anni. C’era l’aoristo, il perfetto e tutti quei periodi ipotetici di non facile comprensione, c’era il vocabolario Rocci che mi ha fatto perdere il sonno, il senno e le diottrie, i verbi irregolari e pure la metrica… ma c’erano poesia, dramma, mito, bellezza, cultura, ironia, passioni profonde, arte senza tempo e filosofia. E lì una scintilla di curiosità si è insinuata nel mio cuore e nella mia testa, curiosità di poter finalmente vedere dal vivo quella terra che aveva così influenzato la mia adolescenza.
Questo è il motivo aulico, culturale e serio. Poi ce n’è un altro… Io assomiglio a Toula Portokalos, ma proprio tanto! Per chi non se la ricorda, Toula è la protagonista de Il mio grosso grasso matrimonio greco.
Ho visto e rivisto quel film centinaia di volte, conosco a memoria le battute, rido fino alle lacrime e mi commuovo come una scema quando lui le dice “Io ti amo” “Perché? come mai mi ami?” “Perché ho cominciato a vivere quando ti ho conosciuto”. Ian Miller dove sei? Io sono proprio come Toula, da piccola bimba cicciottina e con sopracciglia importanti (Frida Kahlo mi faceva un baffo, è proprio il caso di dirlo!), guardavo spesso i sandwich bianchi senza crosta delle mie compagne di scuola… Ho attraversato anche io la mia fase fagotto fatta di maglioni color topo, capelli improbabili, occhiali ed apparecchio… e poi una carrellata, una successione vorticosa di pranzi di famiglia in cui serve un grandangolo per fare la foto di gruppo, ed eccomi qui, single alla soglia dei 30 anni, single da tempi immemori, con una famiglia grande, chiassosa e simpatica che mi domanda spesso quando troverò anche io un bravo ragazzo greco.. ehm toscano per fare come tutte le altre amiche, cugine, parenti già felicemente sposate.
Io continuo ad inciampare, ad intrigarmi nei fili del telefono, a servire caffè alla persona sbagliata in attesa che Ian Miller arrivi… Ian Miller o chi per lui, qualcuno interessante, spiritoso, che mi faccia ridere! Una cosa è certa, già ora rido tanto, e sogno altrettanto!
E quindi mi dovete prendere così, con questa passione per la Grecia fatta di libri di cucina, speranze romantiche costruite su un film, cd di sirtaki suonati a ripetizione finché non mi vengono a staccare la spina dello stereo, itinerari turistici immaginati nel dettaglio e mai realizzati. Ho un’immagine mentale che mi fa star bene, una casetta bianca sullo sfondo blu del mare, un albero di fico ed una capretta, un pareo rosso scolorito dal sole, un cappello di paglia e una cucina piena di aromi mediterranei.
Quando voglio entrare in quella cucina, i libri di Tessa Kiros sono il mio passaporto. Giorni fa, in preda all’ennesima voglia di Grecia, ho aperto l’ultimo libro di Tessa, Food from many Greek kitchens, e mi sono soffermata su una frase che sapeva di buono:
This is my friend Annette’s recipe. She is very good with dessert, I love the pureness of this pie. Syrup Greek sweets are always served with a glass of cold water. Greeks have always loved making an outing to a café or zaharoplasteio (confectioneries) to have a sweet.
Questa è la ricetta della mia amica Annette. E’ molto brava a fare dolci, mi piace la purezza di questa torta. I dolci greci con lo sciroppo sono serviti sempre con un bicchiere di acqua fredda. I Greci hanno sempre amato fare un giro in un caffè o in un zaharoplasteio (pasticcerie) per prendere un dolce.
Non so perché mi ha colpito così tanto questo passaggio, ma poco dopo stavo mescolando la crema di questo Galaktoboureko, una torta di pasta phyllo e latte.
Galaktoboureko
Ingredienti
- burro, 120 g sciolto finché non diventa dorato
- fogli di pasta phyllo, 12 almeno 30 x 38 cm di grandezza
Per lo sciroppo
- zucchero, 280 g
- buccia di limone, 1 lunga striscia
Per il ripieno
- zucchero, 225 g
- semolino, 75 g
- maizena, 20 g
- uova intere, 2
- tuorli, 4
- latte, 1.5 litri
- estratto di vaniglia, 2 cucchiaini
- una grattata di noce moscata
Istruzioni
- Per fare lo sciroppo, metti lo zucchero e la buccia di limone in un pentolino e aggiungi 185 ml di acqua. Metti a fuoco medio e mescola fino a quando lo zucchero non si è sciolto completamente. Porta ad ebollizione e cuoci per circa 5 minuti. Togli dal fuoco e lascialo raffreddare. Preriscalda il forno a 175°C.
- Per il ripieno, metti il semolino, la maizena e lo zucchero nella ciotola di un mixer elettrico. Aggiungi le uova e sbatti fino a che non diventa un composto bianco e denso. Scalda il latte, la vaniglia e la noce moscata in una grande casseruola fino a poco prima del punto di ebollizione. Aggiungi un mestolo di latte alle uova e mescola bene. Aggiungi un altro mestolo di latte, mescola e continua così fino a quando non hai aggiunto tutto il latte. Metti di nuovo nella pentola e rimetti sul fuoco basso per 5 - 10 minuti, mescolando spesso fino a che non è ben soda e non si attacca più al fondo. Quando si è addensata e arriva al punto di ebollizione, togli dal fuoco.
- Tieni i fogli di fillo pronti, coperti con un canovaccio per evitare che si secchino. Spennella con il burro la base e i lati di una pirofila di circa 22 x 30 cm. Poggia 1 foglio di pasta fillo su una superficie di lavoro e spennellala con il burro. Copri con un altro foglio, spennella con il burro e continua in questo modo fino ad avere una pila di 6 fogli. Sollevali e mettili in una pirofila imburrata, coprendo la base e i lati. Premi delicatamente la pasta negli angoli per fare un nido per il ripieno. Versa il ripieno e liscia la superficie.
- Fai una pila di 6 fogli di fillo imburrati. Sollevalo e copri con questo la torta. Premi i due strati di pasta insieme, tagliali lasciandone un paio di centimetri. Avvolgi i bordi su se stessi per sigillare il ripieno dentro. Con un coltellino affilato, incidi la pasta delicatamente ricavandone 12 pezzi. Taglia solo il primo e il secondo foglio! Spruzza poca acqua fredda qua e là, per evitare che la pasta fillo si arricci.
- Cuoci fino a quando diventa croccante e dorata, lascia riposare per un paio di minuti e poi versa lo sciroppo sopra la superficie, coprendo tutta la torta. Ora lascia riposare per almeno 1 ora prima di servire per consentire allo sciroppo di assodarsi mentre la torta si raffredda.
Non vi sentite già meglio? Non vi sentite anche voi su un’isoletta greca? Confesso che mentre sto scrivendo questo post ho di nuovo messo su il cd degli Athenians, con Zorba the Greek che suona sorniona. La guida è qui a portata di mano, il ricordo di questo dolce semplice, puro ed essenziale, come dice Tessa, proprio come lo sono il latte e il limone, aleggia ancora in testa e in bocca… magari questo è l’anno buono, che dite? per cosa? per una vacanza in Grecia! o per Ian Miller, chissà!
Brava Juls- io non ho studiato greco– invece ho vissuto li per 4 mesi in piena Plaka, il mercato di Atene. Quasi 40 anni fa- era l’inizio del mio viaggio nella cucina. Ho imparato fare Galaktaboureko in una “milk-shop” proprio nella plaka.
E stato magico- tipo il film tocco di zenzero—
grazie per i ricordi!
Anch’io sono un’ex classicista! Rocci, aoristo, periodi ipotetici, alfa privative e crasi… mi mancano quasi ; ) Sarà una lingua difficile, un mondo antico e ormai sbiadito, ma io continuo a trovarlo carico di fascino… certo, quando mi sono vista quel paginone di Platone all’ultima maturità ho pensato al giusto castigo divino per aver peccato di ubris, ma questi cinque anni (appena finiti) di versioni e notti di studio mi resteranno nel cuore. Grazie per questo dolce, che sa di sole, cielo azzurro e casette bianche : )
Dici che assomigli a l’attrice del “matrimonio greco”!? Secondo me tu sei molto più carina, però mi piace quando ti viene voglia dimangiare greco e ci tiri fuori queste chicche di ricettine profumose. Mi piacciano i dolci limonosi e questo farebbe proprio al caso mio.
Un bacio bella buona settimana
Proprio ieri sera davano quel film!! Da oggi quando penserò a te mi verrà in mente Toula!
Ci sono delle passioni che si sentono così forti pur non avendo mai vissuto un certo ambiente di persona. Io, per esempio, ho questa sorta di empatia per i paesi freddi del nord.
Il latte mi rassicura, in tutte le forme e mescolanze.
E poi Tessa è una garanzia in merito!
Ha Ha Ha! How many of us relate to Toula? Me certainly! But whatever the reason or influence, I have always adored Greek cuisine (I never studied Greek, thank heavens!) and this is one fabulous dessert! I don’t expect Greek desserts to have a pastry cream like this but wow am I loving it! And with the lemon syrup? Bookmarked! Gorgeous dessert! xo
“Io assomiglio a Toula Portokalos, ma proprio tanto!”… 😀
Ho adorato quel film… E tu mi fai morire dal ridere!
Bellissima ricetta, da provare. Sai che non ho mai cucinato niente di cucina greca?! Considerando l’amore per Tessa, sarebbe proprio il caso!
Un bacio stella e buon lunedì!
Mi sa che siamo proprio in sintonia.Non per altro il mio blog si chiama itacanelcuore.Adoro la Grecia e tutto quello che ha a che fare con questa terra.Complice mio marito che è greco? Credo di si.Comunque se vuoi un consiglio valla a vedere con i tuoi occhi la Grecia.È un paese che bisogna vivere direttamente.Solo così puoi capirla interamente ed apprezzarlo molto di più.Complimenti per il post.
Anche io come te ho studiato il greco antico, e pensa che mi sono sposata con un uomo che invece parla fluentemente il greco moderno, quindi quando dico qualcosa io non capisce lui, e viceversa 🙂
Ottimo questo dolce, mi ricorda tante vacanze greche di tempi spensierati…
Ho letto d’un fiato il tuo post immedesimandomi nel tuo desiderio di Grecia nato e svezzato a colpi di aoristo e di Rocci e cresciuto nel tempo senza, finora, essere soddisfatto da un viaggio in quella terra che tanto mi e ci affascina… Ma quello che mi ha fatto proprio crollare, stamattina, è stato il “galaktoboureko”. Mi sembra che tu mi abbia letto nel pensiero! L’ho assaggiato tanto tempo fa in un ristorante greco ed era buonissimo e quel sapore mi è rimasto come succede solo per qualche piatto dell’infanzia. Ora la tua ricetta (“condita” dal tuo piacevolissimo racconto) arriva a colmare una lacuna. GRAZIE!
sei bravissima! e dolcissima!
io consiglio un viaggio in Grecia.
una mia amica ha trovato lì l’uomo della sua vita (non è greco però).
si sa mai trovi il tuo ;P
Cara Giulia, capisco la tua voglia ancestrale di Grecia! Io l’adoro, ci sono stata parecchie volte, è un paese straordinario e il mar Egeo secondo me è il più bello del mondo. Ti auguro di poterci andare e di poter sperimentare la cucina in loco, se ti servono consigli sai a chi chiedere 😉
Poi non sottovalutare il fatto che aver studiato greco al liceo ti servirà se non altro a leggere i cartelli (per il resto è molto diverso, sia nella pronuncia che nella grammatica… d’altra parte in Italia mica parliamo latino!), per cui le diottrie e la salute mentale perse dietro al Rocci non saranno stati un sacrificio vano…
Grazie della bella ricetta!
che meraviglioso post d’inizio settimana, ci voleva proprio! il dolce, poi, ha un aspetto fantastico e a giudicare dagli ingredienti sembra squisito! un bacio
Bellissimo quel film, mi hai fatto venire voglia di rivederlo! E non ti preoccupare, sono sicura che lì fuori c’è il tuo Ian Miller che ti aspetta! Davvero buono questo dolce, qualche giorno fa stavo proprio adocchiando quel libro di Tessa Kiros su Amazon…quasi quasi lo prendo!
Buon lunedì Giulia!
Tesoro, non so se ti farà piacere o meno, ma tu sei molto (ma molto) più carina di Toula. E ti auguro di meglio di quel tizio ingessato con i genitori bacchettoni. Mentre per quanto riguarda l’amore per la Grecia… sai che la notte, quando non riesco a dormire, per rilassarmi penso a me stessa che cammino sul lungo mare di Symi, in attesa dell’ora di cena, quando siederò a tavola, davanti a un grande piatto di polpo arrostito, patatine fritte e un bicchiere di Ouzo? Tutta sola, però: certi piaceri meritano meditazione…
Mi piace davvero tanto leggerti, le parole scorrono fluide come se galleggiassero su un filo d’olio… sono stata in Grecia una sola volta, nell’isoletta di Skiatos (credo si scriva così) ma i ricordi sono ancora molto vividi.
Ottima questa preparazione che profuma tanto, ma tanto di buono.
Felice giornata
Galaktoboureko is one of my favourite desserts and your’s look mouth-watering…Bravo!
Ciao Jul, ma sai che prorpio ieri sera mi sono vista Il mio grosso grasso matrimonio greco???su sky….mi piace molto questo film dove l’amore trionfa su tutto!!! e anche io dico che sei più carina tu decisamente. Buona giornata
mi piace tantissimo il tuo racconto, mi piacciono le foto, mi piace molto anche la ricetta.
sono certa che il principe greco stia dietro l’angolo, comunque 😉
A leggere il tuo post mi è venuta una gran voglia di mare, sole, estate e vacanza in Grecia.
Anch’io sogno da anni di andare a Santorini dove (dicono) i tramonti sono qualcosa di spettacolare ma ancora non ci sono riuscita.
Beh, intanto ti auguro di trovare il tuo Ian Miller e poi magari di guardare insieme a lui i tramonti della Grecia. Vedrai che arriverà presto, chi si lascerebbe scappare una cuoca come te?
Eli
Che sono tutti ‘sti classicisti?!?! Siamo finiti tutti qui?! Dopo 5 anni di torture dal greco, solo sul cibo ci si può buttare 😀 (per quanto mi riguarda, il latino me lo sono invece tenuto “stretto”)
Questo dolce è, come sempre, fantastico… giuro che se trovo la pasta phyllo, appena ho un po’ di tempo mi ci dedico, anche perché adoro i dolci greci (e quelli arabi, così vicini per gusti e profumi), quella mielosità che li attacca alle dita e ai denti, ma anche al cuore.
Se non fossi così presa dalla voglia di Sicilia e Sardegna, mi verrebbe voglia di Grecia, e di quei Souvlaki alle 7 di mattina sullo stretto di Corinto 😀
Buona settimana. Il folletto 😉
grazie per questa favolosa gita fuori porta!
gia’ segnato.
grazie
ps. altro che Toula. Sai chi mi ricordi? la fortunata fidanzata del doc Ross di ER. Ergo (ho fatto lo scientifico, e di greco non so niente…) ti auguro di trovare il tuo bel George Clooney!!
😉
E’ vero proprio ieri sera davano quel film e proprio ieri sera avevo in mano il libro di Tessa. Per me che sono stata in Grecia quest estate è stato un colpo al cuore. A me piace sentire la terra in cui viaggiamo, e il libro, questo tuo dolce mi ci ribalta di brutto!
strepitoso!!!!
Io ricordo i dolci turchi, e gli assomiglia molto questo tuo Galaktoboureko 🙂
Un dolce galattico!
brava Juls, sempre meglio!
Ma che magnifico post… Mi hai fatto morire dalle risate, quel film è troppo carino devo assolutamente riguardarlo!! Ti meriti di trovare tutto ciò che stai cercando!!
spettacolare, assolutamente da scompisciarsi..questo post rientra assolutamente tra i miei preferiti!
Sei ti accontenti di mare senza casetta bianca a far da cornice, caprette di mio pro-zio, delizioso formaggio di capra ed aromi mediterranei…bhe. la prossima estate puoi venire a casa dei miei in sardegna! =P
ma,prima d’allora, nn dovevi fare un giro in umbria lately?io ancoa aspetto!!
anche io ho un’insana voglia di Grecia (sogno le casette bianche e blu talmente tanto che ho fatto così, più o meno, anche le pareti della mia camera da letto..per illudermi un po’) ed è almeno da tre o quattro anni che cerco di andarci ma poi, per un motivo o per l’altro, non ci riesco…magari il 2011 è l’anno buono!!
bellissima ricetta..^__^
@ Judy: anche in Grecia? nel mercato poi? questa non la sapevo, ma ancora di più son felice di conoscerti! quando ci vediamo mi devi raccontare!
@ Your Noise: l’alfa privativo! la crasi! cosa non mi fai venire in mente! hai avuto greco alla maturità?? oh mamma! io alla fine ebbi latino, ma venne fuori un pezzo che non stava né in cielo né in terra, avrei preferito Greco allora!! hai proprio ragione, però! 5 anni che resteranno nel cuore!
@ Elisa: che dolce!! però ogni volta che lo guardo non posso fare a meno di rivedermici! buona settimana con l’inizio dolce asprigno del limone!
@ Dora: nooo! non lo sapevo!! altrimenti l’avrei rivisto! mi consola sapere che son cose che succedono! magari sono affinità elettive, magari abbiamo vissuto lì in una vita precedente, chissà!
@ Jamie: Thank you Jamie! it’s so reassuring to see that everyone relates to Toula! a romantic hope, I think, at least for me!! 😛
@ Caro: eh no! no no no! ho comprato questo libro perché TU me l’hai consigliato!! ora devi provare qualcosa di greco anche tu!
@ Annamaria: con un blog con il nome che ha il tuo, non potevo certo non aspettarmi un’affinità del genere! Mi parli così bene della Grecia, desidero davvero davvero visitarla, ma ogni anno mi scontro con le ferie che posso prendere solo e soltanto ad agosto, con gli amici che già ci sono stati e vogliono andare altrove… se ascolto il mio cuore quest’anno ci vado da sola ad agosto!
@ Arabafelice: che cosa ganzissima!!!!
@ Cinzia: oh son troppo contenta! davvero cercavi questa ricetta?? ecco, questo mi rende felice di bloggare! grazie per avermi scritto, mi ha fatto piacere! speriamo di riuscire a vederla presto questa terra affascinante!
@ Annek: prenoto i biglietti! ;P eh eh! grazie sai!
@ Catobleppa: oh ma cosa mi dici mai! che sogno il mar Egeo! quanto vorrei mangiare lì, sulla spiaggia! la mia prof me lo diceva sempre che nn ci si capiva nulla dal greco moderno all’antico!
@ Carlotta: è buono, semplice, puro!
@ Lo81: prendilo!!! è bellissimo!, semplice, belle ricette, foto che invogliano! Speriamo Ian aspetti! 😛
@ Onde: io ogni volta mi stupisco di te e di quante cose simili si abbiano! la tua immagine mentale mi piace molto, sento quasi la sabbia sotto ai piedi, e trovo bellissimo quello che hai detto, che certi piaceri meritino meditazione! grazie, è proprio una cosa da inserire anche nella mia immagine mentale!
@ Letiziando: grazie davvero, mi lusinghi! Skiatos sulla mia guida è tra le isolette contrassegnate come ‘da vedere’! hai detto bene, questo dolce sa di buono!
@ Peter: ooh! said from you is a real compliment! THANK YOU!
@ verdecardamomo: ma io dov’ero che me lo sono perso?! ah già, scrivevo il post! grazie un bacino!
@ lagaiaceliaca: starò ben attenta a non rovesciargli addosso qualcosa, tipo un’aranciata, in puro stile Notting Hill (ora comincio a mischiare troppi fil, lo ammetto!)
@ Elisa: i tramonti di Santorini! che poesia! che spettacolo! e speriamo che non sia a dieta, questo ian Miller!
@ Giulia: ciao folletto! hai proprio ragione, dopo 5 anni di classici sul cibo ci dobbiamo buttare! come mai dici che il altino te lo sei tenuto stretto? insegni o studi latino? che bello! a mangiarlo è molto molto simile ad un dolce arabo in effetti, si attacca al cuore (bella, te la rubo) i soulvaki alle 7 di mattina? dimmi di più!
@ Cadibal: quando vuoi! è bello anche per me.. è come organizzare un pulmino!
@ Gaia: ma io ti adoro! questo è un bel paragone! la mitica infermiera! ma lo sai che è la seconda volta che me lo dicono? alla fine comincio a crederci!
@ Elga: sì! l’altro giorno ho visto infatti che lo avevi linkato su facebook! e mi ricordo el tue foto della Grecia! che sogno!
@ Sandra: galattico.. questa è mitica!
@ Carlotta: grazie!! ci vorrà il lumicino, ma speriamo di trovarlo!
@ Pinedda: cara!! no, ancora non sono venuta in Umbria! mi sono entrati di mezzo altri impegni, quindi la mia Kia è ancora lì che scalpita per percorrere le strade bellissime dell’Umbria! Guarda che da come descrivi la casa dei tuoi potrei ‘accontentarmi’, eh eh eh!
@ Valevina: sei un mito! a me succede lo stesso, per un motivo o per l’altro non son riuscita ad andare! magari questo è il nostro anno, e ci incontriamo su una spiaggia greca davanti ad un piatto enorme di pesce arrosto!! sarebbe una bella estate! grazie per esserti soffermata! un abbraccio
te lo giuro! ho fatto un balzo sulla sedia quando ho visto il titolo sul tuo blog! Quando l’ho assaggiato la prima volta, parecchi anni fa me ne sono innamorata all’istante e per me è diventato un sapore-ricordo di quelli che ti si piantano nella memoria (anche in quella delle papille gustative) e non si cancellano più. Come alcuni sapori conosciuti da quando ero piccina, che evocano immediatamente persone care, situazioni, momenti. Questo mi fa volare immediatamente in Grecia e comunque mi piace moltissimo e non vedo l’ora di provare a farlo. Di nuovo grazie!
Grazie per questo fantastico viaggio virtuale in Grecia. Sembra quasi di sentire l’odore di questo dolce!
Anch’io adoro “Il mio grosso grasso matrimonio greco” e la tua ironia. Faccio il tifo per Ian Miller (magari se poi arriva chiedigli se ha un cugino e fallo passare dalle mie parti).
Baci!
juls!!! m’hai fatto ridere!!!!
tu non l’aspettare … se non l’aspetti quello arriva!!! dà retta a me!!!
per la capretta non garantisco!!! 😀
Come mi rivedo…
Cmq è vero non aspettare, trova lui, quello che ti fa ridere, quello che quando tuo padre si presenta a tavola in cannotiera sorride con te, quello che quando si siede “”appiccicato” a tua nonna perchè non c’è più posto a tavola è solo felice, quello che ti fa una carezza all’ennesimo incidente maldestro, quello che è semplice e buono come il pane.
Te lo auguro davvero di cuore di trovare quell’uomo buono che riderà sempre con te..
un baciuzzo
@ Cinzia: infatti credo che abbia assolutamente un sapore dell’infanzia, sarà la presenza massiccia del latte, non so, ma davvero sa di infanzia anche se lo mangi per la prima volta a 30 anni! ci cucini dentro le tue sensazioni, i tuoi ricordi, e diventa tuo!
@ lamelannurca: non mancherò! se ha un cugino sei la prima che chiamo!! 😛
@ Kia: ok, io non l’aspetto eh! “non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando – non lo sto aspettando..” è arrivato?
@ Vero: quante volte avrò letto il tuo commento? 10 forse da stamattina! vedo mi capisci perfettamente! baciuzzo
Eh, sono giusto in fase di consegna della tesi specialistica, su due manoscritti medievali, quindi latino, latino, latino, (anche se quello medievale ha poco a che fare con quello classico)!
Mi fa strano che tu non abbia mai messo piede in terra greca..nemmeno per la classica gita del 5° anno al liceo classico (gioco di parole osceno) ad Atene?
Io ci ero già stata, anche se in altri posti, ma l’ultima volta ci sono tornata proprio per la gita (ormai 6 anni fa… argh!), e uno dei ricordi più vividi sono proprio i souvlaki, questi piccoli spiedini (tipo arrosticini) venduti per strada, come le pannocchie in Istria e le crepes in Francia… quindi ne ho mangiati uno sproposito, ma ho battuto me stessa con un souvlaki alle 7 del mattino sullo stretto di Corinto con quello che poi sarebbe diventato il mio attuale fidanzato.. uno dei primi ricordi insieme. Strana la vita, eh?! Galeotto fu il souvlaki?! Non proprio, ma ci si va vicini 😉
Non ho veramente idea di che sapore possa avere questo dolce greco ma mi sono incuriosita e lo proverò…anch’io come tutte voi vengo da studi classici ma la cucina greca l’ho sempre associata a formaggi greci, insalatone con salse che sanno di aglio, grigliate di carne e via dicendo..sarà che l’abbia sottovalutata???…… comunque cara Giulia più ti fai conoscere attraverso storie e post e più credo che tu sia speciale….e per rimanere in tema di film, dal momento che io amo alla follia JULIA ROBERTS, ti auguro “quel gran culo di Cenerentola” che ha avuto pretty woman…. anche perchè succede che quando lui scala la torre e sembra che salvi lei…. in realtà è lei che con forza, tenacia e senso dello humor… salva lui…….BACI
Complimentissimi al tuo blog,è magnifico!l’ho scoperto per caso ed ora ti ho aggiunto ai preferiti..complimentissimi..ricette stupende!!segno e provo! 🙂
Incredibile cosa puo’ fare la mente e la tua scrittura, darci delle sensazioni che magari non abbiamo mai vissuto che però sembrano nostre, grazie Juls per la delicatezza ma anche la grande carica di simpatia. Ci sono stata varie volte ed è vero che è un paese che ti rimane dentro, la luce accecante, i colori, i sapori…Non mi resta che provare questo dolce per cominciare a viaggiare 🙂 Baci
@ Giulia, folletta, che belle cose che mi racconti! intanto complimenti per al tua laurea specialistica così latineggiante! wow che impegno! e poi sai dove siamo andati in gita in 5 superiore? Praga, bellissima, fredda, stupenda! la Grecia ci mancò, e me ne dispiaccio! Galotto fu il souvlaki, non è tanto più romantico di uno scontato libro?
@ Elena: in effetti anche io prima di assaggiare questo dolce legavo alla cucina greca soprattutto queste cose, poi mi è cambiata la prospettiva! sai che Julia Roberts è la mia attrice preferita, lo sai? la citazione da Pretty Woman è una di quelle che adoro di più insiema a “Nessuno può mettere Baby in un angolo!” e la tua interpretazione del finale la approvo alla grande!
@ Meg: ciao Meg, piacere di conoscerti! grazie di aver lasciato un commento!
@ Edda: la luce accecante è un tratto che mi rammentano in tanti, vorrei farmi accecare da quella luce quest’anno! grazie
è sempre bello leggere i tuoi racconti. e che dire delle foto?? bellissime! tra l’altro sto proprio pensando di andare in grecia quest’estate…creta per ora è la meta prescelta…consigli?
Ci credi che non ho mai visto quel film? Devo proprio rimediare ora che ho letto il tuo post. Ma il dolce mi ricorda il mio viaggio ad Atene fatto quando avevo 17 anni. Siamo partiti in macchina da Roma ed è stato un viaggio moooolto avventuroso. E mi ricordo benissimo di aver mangiato questo dolce. Io poi amo le creme, amo le sfoglie, è un dolce che avevo dimenticato. Grazie Giulia. È sempre un piacere leggerti.
non sono mai stata in grecia, ogni anno mi riprometto un viaggio da quelle parti ma poi capita che io mi innamori di qualche luogo diverso e rimando..
ma prima o poi si deve fare.
per i classici, per i moderni, per il cibo, per le spiagge, per tutto.
finalmente ho 5 minuti di tempo per godermi il tuo meraviglioso diario di ricette, di racconti e di meraviglie..
complimenti.. 😉
valentina
http://www.chez-munita.blogspot.com
@ Ilaria: macchè! però se ci mettiamo in tanti a volerci andare, magare ci conviciamo?!
@ Alex: noo Alex, va visto!! non è Kubric, Truffaut e nemmeno Spielberg, ma è troppo divertente! che belli i viaggi avventurosi in macchina, son quelli che mi ricordo sempre con più piacere!
@ Valentina: eeehh siamo in tante, a quanto vedo!! grazie per esserti soffermata un po’ qui!
Questo entrerà di sicuro a far parte del menù della mia prossima cena etnica, sembra delizioso!
@ Barbara: sarà una fine degna!
ciao giulia, ti ho scoperto or ora, che bel blog. complimenti veramente!
ti commento su questa ricetta che parli della grecia!
quindi non devo raccontarti quanto mi piaccia l’idea che mi sono fatta della Grecia e quanto desidererei visitarla! è un piacere scoprire il tuo blog, mi aiuterà a rendere i sogni ancora più veri!
Galaktobureko……………il dolce che mi fece innamorare : ) Lui tentava di insegnarmi la pronuncia di questo nome dolcissimo e mentre io la ripetevo e ripetevo le nostre bocche si sono avvicinate sempre di piu. Stupendo! E naturalmente il primo appuntamento vero e proprio e’ stata davanti a un galaktobureko!
mi piacciono queste storie!!