5 anni di blog, chi l’avrebbe mai detto? Festeggiamo con le pesche di Prato e il quinto fettunta party
Cinque anni fa il primo post. Cinque anni fa abitavo a casa con i miei, nella mansardina in cima alle scale della cucina, c’era Kira ancora in forma che sorvegliava silenziosa il giardino, fiera sulla terrazza, avevo un lavoro in ufficio che forse ancora mi piaceva, ma già mi stava un po’ stretto, cucinavo nei ritagli di tempo, rubando spazio a mamma in cucina, avevo comprato solo tre libri di ricette, due di Tessa Kiros e uno di Jamie Oliver. Avevo pochi amici fidati, quelli che ancora sono qui ogni giorno, e una lista infinita di sogni nel cassetto.
Cinque anni fa è cambiata la mia vita, non è un’esagerazione. Mai come adesso mi sembra di vivere a pieno i miei giorni, spesso con il fiato corto, correndo dietro alle scadenze, ma credendo in un ideale di vita che cerco di trasformare ogni giorno in realtà. Mi riesce? Non sempre, lo ammetto, ma è divertente provarci e prefiggersi un obiettivo. Ancora non ce la faccio ad alzarmi presto ogni mattina, sfornare pane fatto con il lievito madre con la maestria e la leggerezza con cui vorrei, raccogliere e cucinare le verdure dell’orto, scrivere ispirata guardando fuori dalla finestra le mie colline.
Ogni giorno mi alzo in ritardo, riemergendo dal piumone come da un sonno di cent’anni, perché la sera faccio tardi al computer o magari esco (ecco, ho riconquistato una vita sociale in questi cinque anni, diciamocelo!), faccio colazione mentre leggo le email, rimanendo comunque puntualmente indietro e sentendomi in colpa per tutte quelle che ho ancora lì, in attesa di una risposta.
Cucino spesso ancora in pigiama, fotografo in bilico sulle sedie, ancora, gioco con Noa e cerco di tenerla lontana dal cibo, a volte ci riesco, a volte no…Il pane fatto con lievito madre spesso è piuttosto compatto, per non dire duro, l’alveolatura è un sogno proibito e nelle cene importanti a cui tengo di più, quelle con lui, ancora sono in grado di bruciare le patate o di fare una pizza immangiabile. Mi salvo con il dolce, per fortuna. Ordinaria amministrazione.
In questi cinque anni ho imparato che non bisogna vergognarsi della voglia di essere felici. Può sembrare una parola banale, felice, da bimbetta con le treccine, eppure è una parola che ancora fa paura, e chi non ci crede vuole farti credere che è solo un’illusione. Non lo si può essere tutti giorni, tutti i minuti, ma cercare di esserlo spudoratamente, senza vergognarsi, quello sì. Ed è quello che sto facendo da cinque anni, credendo in me stessa e in quello che faccio.
Rifarei tutto? Sì, scelta dopo scelta, notte insonne dopo notte insonne, chilo dopo chilo, nonostante le delusioni, i passi falsi, le cadute e le diete riparatrici. Da quando ho deciso di dare voce, colore e sapore ai miei progetti sono diventata finalmente me stessa, uno dei regali più belli che mi ha fatto questo blog, insieme ai nuovi amici, ai viaggi, a un lavoro costruito giorno dopo giorno, a due libri, alla vittoria del Macchianera Food Awards e a una persona speciale.
E adesso festeggiamo con una ricetta che mi riporta direttamente ai miei compleanni estivi di quando ero piccola, le pesche di Prato. Che fossero di Prato l’ho scoperto di recente, quando ho iniziato ad inseguire la ricetta ideale, perché durante l’infanzia quelle per me erano soltanto le pesche di nonna. Erano la sua specialità insieme ai bigné, non c’era compleanno senza un vassoio di pesche.
Le pesche sono cupolette di pasta brioche, inzuppate di alchermes, il liquore che dona un romantico colore rosa antico, immancabile nei dolci toscani più tradizionali, i dolci da credenza. Le cupolette di pasta brioche sono accoppiate a due a due, tenute insieme da una crema pasticciera densa e familiare, poi vengono ricoperte di zucchero semolato, per imitare la buccia vellutata di uno dei frutti estivi più golosi. Non sono difficili da prepare, serve solo un po’ di organizzazione.
Le brioche e la crema sono buone anche da sole, ma legate dall’alchermes diventano qualcosa di unico, tanto che babbo le ha assaggiate e mi ha detto, guardandomi negli occhi, serio: queste devi rifarle. Hanno il sapore di un dolce di una volta, di quelli che ti ricoprono le labbra di uno strato croccante e scintillante di zucchero, leggermente alcoliche, non troppo da non piacere ai bambini, quel tanto da renderle un piacere proibito concesso nelle occasioni speciali.
E oggi è un’occasione speciale per tante ragioni, e quindi vi regalo una pesca, un sorriso coperto di zucchero e la ricetta del pasticciere Paolo Sacchetti, trovata sul forum di CookAround. Vi va di festeggiare con me?
Le pesche di Prato
Ingredienti
Per la pasta brioche:
- 500 g di farina forte
- 150 di zucchero
- 160 di burro, freddo a tocchetti
- 20 di lievito di birra
- 30 di miele
- 5 uova
- 3 g di sale
- Scorza grattata di un limone non trattato
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
Per fare la crema:
- 300 g di latte intero
- 200 di panna
- 140 di zucchero, 70 g nel latte e 70 g nella farina
- Scorza di un limone non trattato
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia
- 25 g di farina
- 25 di amido di riso
- 6 tuorli d’uovo
Per fare lo sciroppo:
- 2 tazzine di acqua
- 4 cucchiai di zucchero
- 2 tazzine di alchermes
Istruzioni
Fai le pesche di pasta brioche:
- Metti tutti gli ingredienti tranne il burro nell’impastatrice e lavora finché non ottieni una pasta omogenea. Aggiungi a questo punto il burro a pezzetti e impasta finché non è completamente amalgamato. La pasta sarà piuttosto morbida.
- Fai lievitare l'impasto per due ore circa in un luogo tiepido, come l'interno del forno con la luce accesa. L'impasto deve triplicare.
- Trascorso il tempo necessario forma delle palline di impasto, aiutandoti con un cucchiaio. Ne verranno una trentina. Mettile distanziate in una teglia unta di burro o foderata di carta forno e dopo un paio di minuti schiacciale leggermente.
- Fai lievitare le palline di pasta ancora due ore, devono triplicare di nuovo.
- Scalda il forno a 200°C e cuoci le pesche per circa 15 minuti, finché non saranno color miele.
Prepara la crema:
- Scalda in un pentolino la panna e il latte con la scorza di limone, la vaniglia e 70 g di zucchero.
- In un'altra pentola mescolare la farina, l'amido di riso e lo zucchero rimanente. Unisci alla farina un mestolo di latte e mescola con una frusta. Aggiungi le uova, mescola ancora e aggiungi il resto del latte caldo.
- Metti di nuovo sul fuoco e fai addensare, mescolando continuamente con una frusta. Appena si addensa la crema è pronta. Mettila in un bagnomaria di acqua e ghiaccio in modo che si raffreddi velocemente.
Prepara lo sciroppo:
- Scalda l'acqua con lo zucchero, quando lo zucchero si è sciolto completamente aggiungi l'alchermes e togli dal fuoco.
Prepara le pesche:
- Scava con un cucchiaino ogni metà pesca, dalla parte piatta, poi inzuppala nello sciroppo e riempi la metà pesca con la crema. Qui ci vuole generosità!
- Unisci le pesche a due a due, passare nello zucchero semolato e decorale con una foglina di menta, o melissa.
Il fettunta party
Come ogni occasione che si rispetti, bisogna anche fare una festa vera e propria, no? ve li ricordate i Fettunta party? Ne abbiamo fatti ben quattro, uno nel luglio 2009, uno nel settembre 2009, poi nel maggio 2010, fino all’ultimo fatto nel giugno 2011. È un’occasione per ritrovarsi nel mio giardino, aperta a tutti, in cui ogni partecipante alla festa porta qualcosa e poi mangiamo tutti insieme.
Siccome qui si festeggia il quinto anno di blog, è arrivato il momento di organizzare il quinto Fettunta party. Tenete d’occhio il blog, perché appena la primavera si affaccia in questo angolo di mondo partiranno i preparativi per il fettunta party 2014, e sarà meraviglioso più di sempre! Non potete mancare!
Tanti tantissimi auguri di cuore, Giulia.
E’ stupendo e molto emozionante quello che scrivi, perchè traspare amore per quello che fai ma non un amore carico di melassa, anzi. E’ bello proprio perchè non hai risparmiato nulla, la felicità infondo è fatta di cadute e salti nel vuoto e tu cinque anni fa (insomma, poco dopo) hai deciso di assumertene tutte le conseguenze.
Ti mando un abbraccio forte, e ti incollo questa cosa che avevo letto questa mattina (In realtà lui la mena molto sui raccomandati che a me fregano sempre molto poco, però la frase finale spiega bene un sentimento che immagino, anche tu abbia provato).
“Bisogna veramente crederci. E crederci è molto difficile. Il talento è una cosa che scopri man mano di avere. Però bisogna crederci, soprattutto quando sei in difficoltà. Se uno ci crede a costo di tutto lo fa. Ed è questo che fa la differenza. I raccomandati ti passeranno sempre davanti. Ma se tu sei bravo o brava a fare qualcosa e ci credi, quando quella cosa dovrà essere fatta bene chiameranno uno bravo. Non chiameranno un raccomandato. E’ inevitabile. Il raccomandato probabilmente sarà dietro a una scrivania e prenderà più soldi di te. Ma quella cosa non la faranno fare a lui. E siccome chi ama il proprio mestiere vive soprattutto della gratificazione di qualcosa, non sarà una questione di soldi. Sarà guardarsi allo specchio e dire: che bello questa cosa l’ho fatta io.” (Duccio Forzano)
Buon comple-blog allora!!
Immagino la soddisfazione che sia avere un blog stupendo come il tuo.. e fidati: tutti i traguardi raggiunti, le soddisfazioni arrivate, le lodi ricevute… te le sei proprio meritate!! 🙂
HAPPY HAPPY and HAPPY BIRTHDAYYYYY!!!! tanti auguri augurissimi di cuore!!!!
Brava per tutto, il coraggio, la forza, l’umiltà…..hai ragione, non si può essere sempre felici, ma vale davvero la pena cercare di esserlo…. si, davvero! sono contenta tu abbia trovato una persona speciale che ti renda ulteriormente felice e completa! ma …. quindi posso venire anch’io al tuo fettunta party? 🙂 😉 sarebbe per me una cosa fantasticamente bella… un abbraccio forte e continua così…
ps: io sono ancora tra le mail in attesa di risposta, ma no worry….sono paziente.. 😉
ciao ciao superGiuli!
Manu.
auguri!!!!!
Come darti un abbraccio online?
Quando ho letto “non bisogna vergognarsi della voglia di essere felici”, ho trattenuto un respiro. Sono in quella fase, che torna ogni anno, in cui il lavoro va stretto. Ed io sogno una costruttiva libertà.
Non mi resta che tenermi pronta per il Fettunta Party.
Buon Compleanno al blog e a te.
Hai detto tutto da sola, non mi rimane altro che dirti “continua cosi! Auguri!!”
Happy Blogday! Auguri di cuore
Che meraviglia Giulia! Continua così… Io mi godo le tue belle pesche, per ora in foto, ma poi provo a farle!
V
Questa volta non posso perdermelo il fettunta party!!!
Auguri per ancora mille quinquenni così!!
Auguri a te e al tuo meraviglioso blog, che seguo dall’inizio e che ha contribuito a trovare la forza di aprire il mio, proprio oggi.
Continua ad avere il coraggio di scegliere la felicità.
Auguri Giulia! Cinque anni è un bel traguardo, ma sono sicura che diventeranno molti di più!! Un abbraccio e, mi raccomando, non vergognarti mai di essere felice: chi dà felicità ne riceve tanta, è una legge del karma…..
Tanti auguri al blog e a te! Complimenti!!! Continua così!
Tanti Auguri Giulia, ti meriti di festeggiare la meglio questo traguardo!
Belle le pesche…ricordo che me le fece la mia nonna per la festa della mia cresima…maremma come mi fanno gola le tue!!!!
Aspetto il fettunta party, in passato non ho mai avuto il coraggio di partecipare, ma ora che ci siamo già incontrate qualche volta, ci vengo sicuro e porto anche il mio bimbo con me ;-)))
ciao
chiara
Quello che hai scritto è bellissimo, Giulia. Ho visto il tuo blog crescere e cambiare con te ed ho sempre amato leggervi piccoli scorci di vita vera, mescolata a dolci ricordi. Hai sempre saputo regalare a chi ti legge molto più di deliziose ricette: ci hai regalato storie bellissime, e immagini di dolci colline da osservare dalla finestra della nostra fantastia. E poco importa se non è tutto perfetto: non siamo qui a leggerti per questo. Un grande grande augurio che continui in dolce ascesa. xx
Auguri di cuore Giulia! In questi anni ho sempre aspettato i tuoi post come si aspetta una ventata di momenti semplici e felici. Infatti non sono solo le delizie che prepari ma è anche il tuo modo semplice e vero di raccontarle che fa di questo blog un meraviglioso angolo di vita felice 🙂
Complimenti davvero!
Ciao
Sandra
Certo che no! Non bisogna assolutamente vergognarsi della voglia di essere felici!!
Pero’ di non sapere che le peschine dolci sono di Prato, un po’ si’, eh! just joking 🙂 un abbraccio e tanti auguri!
Auguri cara Giulia e grazie di avermi fatto tornare indietro negli anni riportandomi alla memoria le pesche! Bellissime e buonissime; sento già i granelli di zucchero in bocca…gnam 🙂
Complimenti ! per chi sei innanzi tutto, per il tuo blog e per le tue ricette, per il calore che ci metti… Ho fatto una variante siciliana di queste pesche, biscotti secchi foggiati su gusci di noce, ammorbiditi al momento che servono … e poi riempiti di di ricotta… quanti modi di fare e rifare…un abbraccione !!!
Tanti auguri! 🙂 Belle le pesche, essendo allergico queste le posso mangiare 🙂
Tanti, tanti auguri! Tu sei la dimostrazione che i sogni possono diventare realtà! Un bacio, Fede
Tantissimi auguri, Juls… è bello leggere questa evoluzione lunga 5 anni, i tuoi cambiamenti, la realizzazione dei tuoi sogni.
E lasciami sognare un po’ con te..
Questo post e questo blog-compleanno rispetta te ed i tuoi cinque anni di evoluzione…cambiamenti coraggiosi e sempre il momento per dare spazio ad ogni emozione, qualunque essa potesse essere stata…spero che da dentro tu ti veda in evoluzione come ti vedo io…e poi i tuoi traguardi e le tue ripartenze hanno tenuto sulla corda tutti…eh, eh…con quella semplicità di chi non si è mai posta su un piedistallo e si avvicina a chiunque di noi prova a fare qualcosa di buono in cucina e spesso sbaglia ma sa intellingentemente da lì ripartire per fare meglio…
Queste pesche pensavo fossero della mamma di una mia amica…eh, eh…non mi ero mai posta il problema di quale fosse la reale provenienza della ricetta…ho imparato a farle con lei ed ancora conservo i gusci di noci vuoti intorno ai quali, con la carta argentata, poi mi faceva dare la forma alla mezza pesca da infornare…
Ancora auguri Giulia!!!o Juls????
Auguroni Giulia!! complimenti per tutto… peccato mancare a questo fettunta party, ma da paris mi riesce difficile. sai che le “peschette” erano anche uno dei mie dolci preferiti d’infanzia? le mangiavo in Abruzzo, ma erano piu rosa e con la nutella in mezzo!
Bellissima l’energia che c’é dietro questo post.Qust’anno anche io ce la sto mettendo tutta per realizzare i miei sogni, dopo vari tentativi sento che è arrivata la volta giusta. Tanti auguri Giulia! Goditi la tua felicità 🙂
daniela
posso solo augurarti tantissimi giorni spensierati e felici come questo, rinnovandoti i miei complimenti per le tue parole toccanti, la tua gentilezza e le ricette fantastiche, specie per queste che ti ritufanno nei ricordi. mia nonna era negata per i dolci, ma anche nel mio caso quando le comprava avevano una crema al cioccolato….
Ti mando un abbraccio forte e ti faccio tanti auguri, i compiti che ti sei prefissata sono faticosi, quindi ….TANTA FELICITà A TE!!!
Vabbè se non riusciamo a vederci in Maremma ci toccherà portare i nostri amati biscotti salati Cinigianesi nel Senese – il giorno della fett’unta party.
Keep up the good work!
Un proverbio dice “meglio tardi che mai”…
Giulia sono riuscita a leggere solo oggi il tuo bellissimo scritto. Sai esternare molto bene ogni tuo sentimento.
Voglio farti i miei migliori auguri per il tuo blog sempre più fantastico e per la tua felicità !!!!
Un abbraccio da Virginia
Grazie Giulia:) e tanti tanti auguri!! Continua così !
Di quello che hai scritto tengo strette a me in particolare queste tue parole “non bisogna vergognarsi della voglia di essere felici” e le regalerò a mia figlia, questo si che è un bel regalo per S.Valentino!!
..adoro le pesche dolci e queste sono una meraviglia, bravissima 🙂
Tanti auguri Giulia. Ti seguo fin dall’inizio, e ho assistito alla tua evoluzione, i tuoi post mi hanno tenuto compagnia, mi hanno fatto affrontare la giornata con uno spicchio di allegria in più. Ho adorato i post un cui parlato della tua famiglia, della tua sorellina, della nonna che tanto sapere prezioso ti ha trasmesso.. Della tua Toscana. I primi veri muffin senza glutine che ho fatto sono stati i tuoi, presi dalla tartine gourmande, che mi hai fatto scoprire. Insomma anche se lascio raramente traccia dei miei passaggi ti seguo sempre, e ti apprezzo tanto non solo per le capacità ma anche per l’umiltà l’amore e la passione che traspaiono da ogni cosa! Che dire se non continua così piccola grande ragazza coraggiosa! Un abbraccio di cuore
Wszystkiego najlepszego 🙂
Mi piace come scrivi della felicità. È vero.
Non ho mai visto le pesche del Prato! Sono così belle! Sembrano idealmente quelle vere. E devono essere davvero squisite 🙂
Calorosi saluti dalla Polonia.
Trzymam kciuki!
Aw