Andria. Sulle strade della Coratina
Forse non vi ho raccontato come tutto è iniziato, quando si è accesa quella scintilla che mi ha portata ad aprire il blog e a cambiare la mia vita, trasformandola in quello che volevo che fosse. Ad inizio 2008 lavoravo da poco in un nuovo ufficio e cercavo di capire quello che avrei voluto fare da grande. Il primo progetto che seguii fu un evento che si teneva in Puglia, ad Andria per la precisione: QOCO, un filo d’olio nel piatto, un concorso che ai tempi vedeva in gara giovani chef nord europei affiancati da chef pugliesi. L’obiettivo del concorso era quello di introdurre all’uso dell’olio di oliva chef che solitamente utilizzavano altri tipi di grassi nella loro cucina.
Oltre all’organizzazione dell’evento nei mesi precedenti, affiancai per tre giorni durante il concorso Antonella Millarte, giornalista enogastronomica, sommelier e interprete: mi prese con sé e mi dette fiducia. Mi sporcai le mani in cucina, traducevo ingredienti e necessità nel caos sincronico dei fornelli, dove otto diversi chef preparavano otto diversi piatti parlando in lingue diverse tra loro. Visitammo Andria, Trani, caseifici, aziende vinicole e frantoi. Mi immersi per tre giorni in una regione che non conoscevo caratterizzata da un’ospitalità festosa e generosa. Tornai a casa frastornata da tanta vitalità e ricchezza, ma con un’idea precisa in mente, affiorata in un autobus che correva lungo le strade buie circondate da olivi a perdita d’occhio della campagna intorno a Castel del Monte. Avrei fatto del cibo e dell’inglese il mio lavoro.
Al ritorno dall’evento cominciai a cucinare di più, a cercare ricette on line, scoprii il blog del Cavoletto e cominciai a fotografare ogni piatto caricando le foto su Facebook: ai tempi mi guardavano tutti con occhi straniti, pensavano mi fossi imbarcata nell’ennesima passione fuoco di paglia. Pochi mesi dopo aprii il blog.
Non avevo più ripensato a questa scintilla che scatenò tutti gli eventi fino a che pochi mesi fa Antonella Millarte non mi ha chiamata per invitarmi a prender parte al press tour di Qoco, a dicembre 2012. Mi son trovata dall’altra parte e mi sono resa conto quanto quell’esperienza in Puglia avesse fortemente segnato la mia vita, c’era qualcosa di magico e tornavo volentieri ad Andria per scoprirlo.
Qoco è un’iniziativa dell’Assessorato alle Attività Produttive e Marketing Territoriale del Comune di Andria. È una manifestazione ricca di eventi che ha voluto promuovere al meglio il prodotto di qualità, grazie e soprattutto all’Educational Tour sulle strade della coratina: sono stati tre giorni che ci hanno permesso di conoscere e apprezzare le realtà produttive del territorio, gli aspetti tursitici e culturali della città oltre che assaporare le tante produzioni di eccellenza agroalimentari.
La Puglia, l’olio e gli olivi
Gli alberi di olivo arrivarono in Puglia grazie ai Greci: da quel momento è iniziata una storia d’amore profonda tra i pugliesi e questi alberi così generosi. Ad oggi in Puglia ci sono 50 milioni di alberi di olivo – no, pensate a questo numero, 50 milioni, quasi uno per ogni abitante d’Italia – la più alta concentrazione di alberi d’olivo al mondo.
In Puglia si produce il 40 – 50% dell’olio extravergine di oliva italiano, addirittura il 12% di tutta la produzione europea. La Toscana, per fare un esempio che può facilmente illustrare la grandezza della produzione pugliese, raggiunge soltanto il 3% della produzione nazionale.
In Puglia ci sono 4 DOP e ben 15 varietà di olivi che appartengono esclusivamente a questa regione. La Coratina è stata la protagonista del tour ad Andria, la varietà di pianta autoctona tipica del territorio del Nord barese, una cultivar che ha tre volte la quantità di polifenoli che si trovano in media nell’olio extra vergine, una shelf life più lunga proprio grazie a questa ricchezza.
È un olio intenso con note amaro-piccanti e un retrogusto di carciofo e cardo. Molto diverso dal toscano a cui sono abituata, non manca però mai nei miei corsi di cucina, perché mi piace giocare un po’ e far assaggiare diversi oli extra vergine di oliva, aprire mondi sensoriali inaspettati. La coratina mi piace, e mi piace soprattutto su una burrata freschissima, potrei fare carte false per averla.
Le aziende e i frantoi che abbiamo visitato:
- Azienda Agricola Onofrio Spagnoletti Zeuli
- Oleificio cooperativo Covan “Corona delle Puglie”
- Azienda Olivicola Agrolio
- Oleificio cooperativo Riforma Fondiaria “I Tre Campanili”
- Museo dell’Olio Tenuta Ascanio Spagnoletti Zeusi – qui mi ha stupita una collezione di libri di Jamie Oliver nella biblioteca del museo… indagando un po’ mi hanno raccontato che ogni tanto gli allievi del Fifteen di Jamie vengono qui per un workshop dedicato ai prodotti stagionali pugliesi e all’olio d’oliva.
In ogni azienda agricola e frantoio visitato è sempre emerso chiaro l’impegno dell’Amministrazione Comunale di Andria nel mettere a sistema la produzione, puntando sulla qualità, sulla trasparenza e sull’onestà.
Castel del Monte sotto la neve
Non sono mancate sorprese inattese, di quelle che ti chiedi: ma come hanno fatto ad organizzare tutto questo? La mattina era effettivamente fredda e il cielo bianco, ma mai ci saremmo aspettati di veder piano piano cambiare i colori del mare di olivi sotto Castel del Monte.
L’argento delle foglie ha pian piano lasciato campo al bianco della neve, e il castello federiciano, misterioso del suo ripetersi del numero otto e imponente massiccio di pietra in cima al colle più alto, spiccava ancora di più sul colore del cielo. Sembrava un dipinto, troppo irreale per essere vero, eppure era proprio lì davanti ai nostri occhi.
I formaggi del Caseificio Olanda
L’acqua del pentolone dentro al quale si fa filare la pasta della mozzarella è bollente, lascia braccia paonazze, non è da tutti poterla sopportare. Eppure i fratelli Olanda fanno mozzerelle, burrate e altri formaggi tipici con una leggerezza e un estro creativo che ti spingerebbero a immergere anche le tue di braccia nell’acqua, per provare a toccare un po’ di quella magia che trasforma il latte delle Murge in prodotti così eccellenti.
Beh, voi non fatelo. Assaggiate la loro burrata, la loro ricotta, il caciocavallo. Parleranno da soli, vi racconteranno la magia con note di latte a volte delicate a volte piacevolmente piccanti.
Il loro segreto è la tradizione, tramandata dal nonno, al padre e adesso a loro. Alla nostra domanda: ma non si potrebbe fare con le macchine, così vi risparmiate quest’acqua bollente… hanno risposto convinti che no, assolutamente no, la pasta della mozzarella va toccata, le proteine si distendono nell’acqua a 90°C e proprio con le mani si riesce a renderla così vellutata. La prossima volta che aprirete con una forchetta una burrata, che sentirete quando morbida è la sua pasta, pensate al lavoro che c’è dietro. E poi conditela con un filo d’olio di coratina…
Caseificio Olanda – www.caseificioolanda.it
Pietro Zito, l’orto e il mio ideale di chef
Devo ammetterlo, i grandi chef mi incutono a volte troppa riverenza, mi mettono a disagio, forse anche perché non li capisco… poi incontro Pietro Zito, ormai 4 anni fa, e rimango folgorata. Lui è il mio ideale di chef e ristoratore. Se devo pensare ad un’esperienza gastronomica che mi ha segnato la vita non posso che citare la cena nel suo ristorante qualche anno fa.
È lì che ho imparato la mia filosofia lascia sempre un posto per il dolce, perché dopo un pasto tanto incredibile – non bastano parole per descriverlo – con prodotti più che locali, di stagione, con sapori netti e precisi, confortante nelle sicurezze che conferma e mai noioso, alla fine arriva il dolce. Mandorle ricoperte di zucchero e una cassatina di ricotta montata che fa della delicatezza la sua arma vincente. Lasci il posto per il dolce, e lo riprendi, perché poi sei preso da un attacco di paura, quando mai potrai mangiarne un’altra simile?
Pietro Zito è un uomo sincero come il suo sorriso, secondo lui in cucina ci vuole tempo. I finocchi che lui raccoglie nel campo hanno bisogno di quattro mesi per diventare croccanti e succosi, come ci ha fatto assaggiare sciaquandoli ad una fonte lì vicino, non quaranta giorni come nella coltivazione intensiva. Devono avere il profumo buono del finocchio, anche quando sono colti e mangiati, senza artifici.
La lentezza dei ritmi naturali è una sorta di pendolo biologico che scandisce il variare dei menu di Antichi Sapori, basati esclusivamente su prodotti di stagione coltivati con rispetto, senza nessuna forzatura. I dintorni pullulano di pascoli, caseifici e frantoi che Pietro conosce bene e dai quali trae le eccellenti materie prime per il suo ristorante.
Accanto al ristorante c’è l’orto, il cuore della sua cucina, dove ha re-impiantato molte cultivar locali dimenticate. Lì si rispettano i ritmi della natura, lì si insegnano ai bambini e alle famiglie, che possono anche adottare un filare e passare la domenica a controllare i progressi, prendendosi cura delle piante dall’inizio alla raccolta.
Ristorante Antichi Sapori
Piazza S.Isidoro 10 – Montegrosso di Andria (BT)
www.pietrozito.it
Le olive nere dolci di Andria, varietà Nosca. Se amate le olive non riuscirete a fermarvi alla prima dozzina, sono solo leggermente amarognole, morbide. Sono messe sotto sale dopo essere state in acqua tiepida, alla fine vengono cotte sul fuoco. Leggendo sui miei appunti cercavo una parola per definirle, l’ho trovata scritta a caratteri cubitali con tre punti esclamativi: spettacolari. Mi sa che mi erano piaciute.
La fabbrica di Confetti Mucci. Se mai dovessi sposarmi…
La parola confetto viene dal latino cum facere, e sta ad indicare qualsiasi preparazione che racchiuda qualcosa all’interno di un guscio di zucchero. Già nel ‘400 si usava ricoprire le mandorle con zucchero grezzo o miele, un modo per preservarle più a lungo. I confetti, termine intraducibile in altre lingue, hanno oggi un’anima che può variare: i più classici sono fatti con le mandorle di Avola, le più pregiate al mondo, così apprezzati da essere eletti nel marzo scorso dal Gambero Rosso come i migliori confetti d’Italia. Ci sono poi quelli ripieni di cannella, di rosolio, di cioccolato, di nocciole…
I tenerelli – i confetti più famosi con un’anima di mandorle e nocciole – sono i confetti della prosperità. A carnevale si usava donarli alle fidanzate come buon auspicio di fertilità. Fanno parte della storia, della cultura e della tradizione di Andria, con il loro cuore di mandorla. Risalgono infatti ad una società agricola, a quando tutto ruotava attorno alle mandorle.
Il Museo del Confetto è il sogno di ogni bambino, una specie di Fabbrica di Cioccolato in cui si scoprono gli enormi calderoni chiamati bassine che venivano girati e girati con maestria per far sì che la mandorla si ricoprisse uniformemente di zucchero, rimanendo allo stesso tempo lucida e liscia. Un procedimento che veniva eseguito a mano e che tutt’ora viene controllato con attenzione, è la mano del maestro confettiere che fa la differenza.
La passione della famiglia Mucci è tangibile, così come la loro onestà e il loro impegno. Se passate da Andria, oltre ad un pranzo da Pietro Zito – prenotate con laaaargo anticipo – io vi consiglio una visita al Museo del Confetto, vi farà tornare bambini per un po’, e poi fatevi una buona scorta di tenerelli, da tenere ben nascosti se volete che ne rimanga uno per voi.
Confetteria Mario Mucci Fu Giovanni
www.muccigiovanni.it
Deve essere stato bello ripercorre la stessa strada con consapevolezza diversa e sapere di aver iniziato il percorso desiderato.
Mi emozionano sempre i tuoi racconti, anche se ho meno tempo di fermarmi a scrivere, ma sei bravissima e le tue foto sono bellissime.
La puglia imbiancata è uno spettacolo ed è la regione Italiana che tra tutte produce più olio, che dovrebbe essere molto più conosciuto e rinomato all’estero! Ben vengano queste manifestazioni con il fine di farlo conoscere e apprezzare!
E’ stato effettivamente flashante, per dir poco… grazie Eli, noi ci vediamo presto presto, che bello!
Giulia. Le foto meravigliose. Sono senza parole… 🙂
era la Puglia, ed essere meravigliosa… e come si fa a fare foto brutte lì?!
la mia prima insegnante di tip tap era (ed è..) di Trani, e solo quando sono scesa in Puglia per la prima volta ho capito fino in fondo tutta quella luce che aveva negli occhi quando parlava della sua terra.
quelle foto, ah Giulia, e quell’ olio.. mi hai riportato alla memoria ricordi dolcissimi.
sei sempre grande.
S.
Grazie Sere! eh, la luce di Trani, d’estate… ohmamma… e il vento che c’era d’inverno!! ho provato a fare una foto ma mi venivano tutte mosse dal vento!
Aaah! Mi ricordo di quell’evento del 2008….. Eheheh!!!! 😉
babeh babeh 😉
In diretta da Andria… Ciao Giulia, piacere di conoscerti.
Seguo il tuo blog da un po’ di tempo con profonda ammirazione, sei immediata, semplice e arrivi al dunque stuzzicando i sensi.
Anche io, folgorata dal piacere della cucina, ho aperto un blog da un mesetto. Sono in quella difficile fase dei primi tempi: tante cose in testa, tempo sempre poco, difficoltà tecniche, desiderio di attribuirgli un carattere… ma ce la faremo. Se hai piacere puoi visitarlo “cheprofumodifamiglia.wordpress.com”.
Se passi da queste parti, avrò piacere ad incontrarti.
Un in bocca al lupo per tutto!!!
Ciao Giusy, piacere di conoscerti, salutami Andria! adesso vengo a visitare il tuo blog!
Cara Giulia, non immagini come mi abbia colpito il tuo racconto, che bei posti da raccontare!Un bacio grande!
Grazie Laura! allora è tempo di programmare un bel viaggio in Puglia!
La Puglia è bellissima, i pugliesi altrettanto ed il tuo racconto è probabilmente il sogno di ognuna di noi!! Bravissima…a presto Emanuela.
Grazie Emanuela! la cosa bella è che quell’ospitalità ti arriva dritta al cuore, anche se vai due giorni così da sola… bello bello!
Dopo aver letto un racconto così appassionato non mi resta che pensare a quando organizzarmi per andare ad assaggiare una burrata con un filo d’olio di coratina, fare un salto al ristorante Antichi Sapori e….fare una scorpacciata di olive nere dolci di Andria!
Grazie di avermi fatto scoprire tutte queste belle cose! 🙂
Federica
Fallo fallo fallo!! e mangiati una burrata anche per me!
Ciao Giulia
che racconto affascinante, che bello scoprire che la scintilla ti è stata regalata dalla nostra terra, la Puglia. Anche noi sentiamo questa forte energia, grazie alla quale abbiamo aperto il nostro blog. Ci siamo incontrate in un’altra piacevole esperienza quest’estate sempre in Puglia, abbiamo conosciuto Antonella ed è bello vedere quanta passione ci sia dietro questi lavori che mettono al centro il food e le produzioni di qualità. Riuscire a fare della propria passione un lavoro è una vera magia. Chissà anche noi prima o poi…:) Speriamo di rivederti presto in qualche altra occasione. Baci Daniela e Letizia.
È effettivamente un’energia che non passa inosservata, che non ti lascia indifferente! La stessa che si sentiva a Ceglie quest’estate, e sempre anche un po’ per merito di Antonella! a prestissimo ragazze!
Buongiorno Juls! che emozione leggere della mia Puglia! tutto ciò che hai scritto lo ritrovo in ogni cosa: l’olio friccicorino e saporito, le olive nere (anche fritte) e la nostra terra che mi auguro sia ospitale come la sento io. GRAZIE per averci reso partecipi della tua stria ancora una volta!
Un abbraccio 😀
grazie a te di esserci sempre, e sì, la tua terra è estremamente ospitale, è generosa, meravigliosa!
Senza parole Giulia.. sei stata veramente bravissima!!
Col tuo racconto sei riuscita ad affascinare anche noi!! E’ bello vedere come riesci a trasmettere le tue emozioni e sensazioni in ciò che scrivi.. davvero complimenti!! Sarebbe bello se tu un giorno potessi trovarti proprio nel periodo clou di Carnevale, nella nostra Confetteria, per poter vivere di persona questa tradizione che coltiviamo da oltre un secolo.. quando vorrai tornare a trovarci sarai sempre la benvenuta!! Ti aspettiamo!! 😉 Tanti cari saluti dalla Famiglia Mucci di Andria.
Grazie a voi ancora una volta, per la passione, per l’emozione che mi avete trasmesso, e per i tenerelli, che ho dovuto nascondere dalla famiglia per conservarne qualcuno per me!
Sono senza dubbio i migliori confetti che abbia mai assaggiato, e spero di tornare presto a trovarvi!
Impazzisco per i confetti di Giovanni Mucci!!! Un mito!!
La ola per i confetti!!!
E’ commovente la tua capacità di trasmettere attraverso l’uso di parole e fotografie..non riesco a dire altro,spero davvero di poterti incontrare,un giorno. Il tuo libro mi piace tantissimo, ma il blog ha quella marcia in più che tocca l’anima. un abbraccio
giulia toscanaccia
Giulia toscanaccia, grazie di cuore da un’altra toscanaccia!
Queste foto sono semplicemente spettacolari, è come se fossimo state lì con te! Dev’essere stata un’esperienza magnifica e davvero istruttiva sotto ogni punto di vista! L’ olio ed i formaggi sono ingredienti tipici della tradizione Mediterranea e tu li hai esposti qui in modo davvero accattivante!
Bravissima come sempre Giulia!
Un abbraccio,
Eli
Grazie Eli! olio e formaggio, ci mettiamo anche un po’ di fame e io sto a posto!! ehehe un abbraccio
Ciao Giulia, penso sinceramente che la rivista enogastronimica più quotata o la guida turistica più aggiornata di sicuro se lo sognano un articolo come questo, e’ veramente bellissimo, si sente la grandezza di una terra come la Puglia che ha tanto da darci e le tue sensazioni fanno da contorno a tutto il resto…grazie mille…..un appassionato di materie prime come il mio babbo lo deve assolutamente leggere…ciao a presto!
Maddy, fallo leggere al tuo babbo, e dimmi che ne pensa! ^_^
io devo dirti che te al mio di babbo stai già simpatica, potremmo farli incontrare, ehehe!
che bello questo post….e che invidia che mi fai!
sei una grandee!!
Grazie Enri!
Cara Giulia, che meraviglia! I tuoi post emozionano sempre! Simo
Grazie Simo! anche io mi emoziono sempre un po’ quando li scrivo!
Ciao Jul…stupendo questo post e queste foto!!mi hai riportato alla mente i motivi per cui ho deciso dopo tanti anni di tornare nella mia terra!l’energia dei colori, delle luci, dei profumi, dei sapori…seguo il tuo account twitter da poco ma i tuoi post sono sempre interessantissimi: è stata una bellissima scoperta!La prossima volta che sei ad Andria voglio farti assaggiare i “Taralli Calt” quelli fatti a mano con il gusto intenso dell’olio extra vergine di Oliva.dai un’occhiata a questa storia http://bit.ly/10fDkh6
Buona avventura e buona vita!
Teresa
Ciao Teresa, la prossima volta che vengo ad Andria dobbiamo incontrarci, voglio assaggiare quei taralli, non riesco mai a resistere di fronte ai taralli, ne mangerei a buste intere!
Grazie delle tue belle parole! Buona giornata
Ciao Giulia,
Sei meravigliosa. Sei un riferimento di gioia, amore per la vita e determinazione in questo momento “storico” decisamente infelice. Grazie per ogni tuo post.
Grazie Annalisa, siete voi che mi date questa energia!
Mi sanguina il cuore. Quelli sono i miei posti, lo sai no? Ogni volta che penso a Pietro ZIto ho un moto di nostalgia, ma anche il mio palato ed i miei occhi ed il mio stomaco.
Adoro quella zona e la conosco ad occhi chiusi. Tutte le tue tappe mi hanno fatto sognare e la visione di Castel del Monte imbiancato è davvero commovente, oltreché assolutamente meravigliosa.
Sai suonare questo pianoforte con grande virtuosismo! Bacione grande, PAt
Un giorno bisognerà andarci insieme, sederci la mattina e rialzarsi – forse – la sera!
Che bello questo racconto della Puglia, con tutti i suoi eccezzionali prodotti….olive, mandorle…la burrata…e che bello senire come tante piccole tappe ti hanno portato al tuo lavoro ricco di passione. Sei sempre brava a toccare le corde delle emozioni…grande sempre Giulia.
Elena
Grazie Elena! oh quanto mi mancate te e le bambine! dobbiamo vederci presto!
Sai Giulia, neanche una pugliese avrebbe potuto fare un racconto così appassionato, complimenti!!
Grazie Giulia, che complimento, grazie!
Il territorio pugliese è ricco di eccellenze locali tutte da scoprire. Sono nata e cresciuta tra ulivi e piatti tipici della tradizione, in un piccolo paese a pochi passi da Andria. Il gusto unico e il sapore indescrivibile dell’ olio extravergine d’oliva, di una burrata fresca o delle mandorle biologiche è qualcosa che consiglio a tutti di provare!