Malfatti con radicchi selvatici e tarassaco
Raccogliere erbe di campo è un privilegio. Serve tempo, serve un campo lontano dall’inquinamento, ma soprattutto serve la compagnia di qualcuno che le riconosca, che ne canti i nomi con saggezza, un po’ formula magica un po’ traccia di una cultura popolare che non deve scomparire.
Ogni zona ha propri nomi specifici per descrivere le erbe di campo, ed è divertente scoprire come al di là di un fiume o di una collina cambi totalmente il modo in cui viene definito un radicchio o un tarassaco.
Le erbe di campo hanno spesso un gusto amarognolo, che ben si sposa all’uovo e alla ricotta per formare uno dei piatti più tipici della cucina toscana, i malfatti o gnudi. Se non riuscite a trovare erbe di campo potete usare spinaci o bietole, ma riducete di molto il loro tempo di cottura: le erbe di campo spontanee necessitano di molto più tempo delle delicate foglie degli spinacini.
La primavera si è fatta desiderare e attendere per settimane, ma ora che finalmente il sole e le piogge dei giorni scorsi hanno rinverdito la campagna, la raccolta delle erbe spontanee può riprendere. Nonna ha portato a casa una busta di erbe di campo, ed ecco una delle prime ricette fatte.
Malfatti con radicchi selvatici e tarassaco
Ingredienti
- 300 g di erbe di campo miste, radicchio, tarassaco, bietole selvatiche..., che diventeranno circa 200g una volta cotte e strizzate
- 200 g di ricotta di pecora fresca
- 20 g di parmigiano reggiano grattato
- Scorza grattata di ¼ di limone bio
- Sale
- 1 cucchiaio di farina + quella necessaria a formare i malfatti
Istruzioni
- Cuoci le erbe di campo ben pulite in acqua bollente per circa 30 minuti o fino a che non sono morbide, poi scola tutta l’acqua di cottura: strizzale bene con le mani e lasciale per un po' in un colapasta. Una volta fredde sminuzzale con un coltello. Mescola le erbe con la ricotta fresca e aggiungi il parmigiano grattato e la farina.
- Regola di sale, aggiungi la scorza di limone grattata e unisci al composto un uovo sbattuto: mescola bene fino a che non è tutto amalgamato. Adesso è il momento di formare i malfatti.
- È necessario usare molta farina per formare delle piccole palline con le mani - grandi più o meno come noci – in modo che questa faccia da pellicola protettiva ed impedisca ai malfatti di disfarsi quando vengono immersi nell’acqua bollente. Mettili in un vassoio distanziati l’uno dall’altro finché non hai finito.
- Nel frattempo scalda una pentola larga di acqua salata, quando bolle butta i malfatti pochi per volta, e appena tornano a galla – pochissimi minuti, a volte ne basta uno – scolali con una schiumarola e condiscili. Sono ottimi conditi con burro e salvia, o con una semplice salsa di pomodoro e formaggio grattato.
Buon fine settimana a tutti, speriamo il tempo ci voglia bene così potremo perlustrare le campagne in cerca di tante erbe spontanee!
Comunicazione di servizio
Oggi pomeriggio alle 17.30 presenterò il mio libro I love Toscana alla libreria Mondolibri di Pisa, Corte San Domenico B, 7 (ingresso Corso Italia).
ciao! leggere i tuoi post è sempre un piacere!
proverò la tua ricetta, dato che tentativi precedenti completamente senza farina sono stati un po’ problematici! 🙂 buon fine settimana e a lunedì!
Splendida idea, profuma di primavera 🙂