Mini guida. Un weekend in Val d’Orcia
Sono abituata decisamente male. Vivo a soli 45 minuti dalla Val d’Orcia.
Quando guidi a sud di Siena, lasciandoti alle spalle la città del Palio, ti accorgi che il paesaggio cambia lentamente, le colline si fanno più morbide, incantevoli in ogni stagione, dal verde tenero dei primi giorni di primavera ai colori brumosi di un autunno inoltrato. Questo paesaggio inconfondibile è stato riconosciuto come patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO nel 2004.
La vallata naturale nella quale scorre pacifico il fiume Orcia è stata completamente ridisegnata quando è stata annessa al territorio di Siena tra il XIV e XV secolo, per rispecchiare gli ideali rinascimentali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole. La Val d’Orcia ha ispirato artisti e cuori nobili con il suo paesaggio che già assomiglia a un dipinto, con le sue fattorie, i suoi paesi arroccati sulle colline e i suoi villaggi, i ponti, le abbazie e la Via Francigena che la attraversa.
Oggi è famosa per i suoi cipressi, linee sottili di un verde cupo che sembrano tratti sicuri di un pennello, per la sua pasta tipica, i pici, per il suo formaggio più rinomato, il pecorino di Pienza, e per un vino conosciuto in tutto il mondo, il Brunello di Montalcino.
Potere immaginare i colori e i sapori di un weekend in Val d’Orcia?
Quando visitare la Val d’Orcia
Di solito si raccomanda di visitare la Val d’Orcia da aprile a ottobre, quando il tempo è di solito buono o almeno sicuramente più clemente rispetto ai mesi invernali. Per questa ragione potreste incontrare qualche difficoltà a trovare attività turistiche aperte in inverno, dai ristoranti ai negozi di artigianato locale, inclusi gli agriturismi. Comunque, se quello che vi spinge è un interesse più naturalistico che turistico, se volte sentirvi i primi a mettere piede in un paesino al risveglio nel torpore di un novembre inoltrato, o se volete essere i soli a guidare lentamente lungo le vallate tra paese e paese, non attendete fino alla prossima stagione. La Val d’Orcia è un tesoro a cielo aperto che aspetta solo di essere scoperta.
Io ho un debole per maggio e ottobre: solitamente tendo a evitare i mesi più caldi dell’estate, quando di solito è anche più facile incontrare turisti che gente del posto nelle stradine di paese o sulle vie panoramiche. Paesaggisticamente parlando, poi, sono anche i mesi più spettacolari per colori e contrasti.
Cosa vedere
La scelta è potenzialmente infinita. Questa volta abbiamo visitato Pienza, Vignoni, Bagno Vignoni e San Quirico d’Orcia, saltando per una volta paesi altrettanto meritevoli come Montalcino, o Rocca d’Orcia, o altri meno conosciuti come Monticchiello e Radicofani. Prometto che tornerò in Val d’Orcia, per scriverne di più, fare ancora più fotografie, riportare altri indirizzi interessanti e, sicuramente, mangiare i pici.
1. Pienza
Era un villaggio triste e in declino, conosciuto come Corsignano, fino al 1462, quando Enea Silvio Piccolomini, nato lì 53 anni prima, fu eletto Papa e prese il nome di Pio II. Chiese a un famoso architetto dell’epoca, Bernardo Rossellino, di ridisegnare il villaggio per risollevarne le sorti. Rossellino fece di più, costruì un nuovo paese, ispirato ai criteri estetici del Rinascimento, chiamato poi Pienza dal nome del Papa.
Pienza conserva ancora intatto il suo aspetto romantico e rinascimentale, un paese tranquillo in cima a una collina. Parcheggiate fuori dal centro storico e fatevi una passeggiata per le stradine strette, cercate i vicoli più romantici, Via del Bacio, Via dell’Amore e Via della Fortuna, poi affacciatevi dalle mura e ammirate la Val d’Orcia che si stende ai vostri piedi.
Dove mangiare: La Bandita Townhouse café. È un locale moderno, che non ti aspetteresti a Pienza, eppure è accogliente, moderno, cittadino. Per uno spuntino al volo andate all’Osteria Sette di Vino, ha il menù in ben 15 lingue diverse e il proprietario, Luciano, è in grado di recitarvelo in qualsiasi lingua chiediate, facendovi sempre sentire i benvenuti.
Dove mangiare un gelato sensazionale: BuonGusto, per un gelato naturale fatto con ingredienti di stagione. Abbiamo provato fragole e rosmarino e, più tardi, caffè bianco, fatto mettendo in infusione i chicchi di caffè durante la notte. Avrei quasi potuto farci pranzo.
Dove comprare un rifornimento di pecorino: Il Cacio di Ernello è il posto in cui andare per qualche assaggio e per comprare il pecorino di Pienza originale, un formaggio a pasta gessata che potete trovare fresco, semi stagionato e stagionato. Da provare anche quello fatto maturare su foglie di noci.
Dove trovare artigianato locale: Ferro Battuto Biagiotti, con un punto vendita a Pienza e un laboratorio subito fuori il paese, per oggetti artigianali in ferro battuto, e Aracne per sciarpe, stole, accessori, tovaglie, plaid e tende, tutti tessuti a mano lì in negozio. Filati e stoffe sono tutti naturali. Da prendere la tela pienza, tessuta con un motivo a rombi e losanghe.
2. San Quirico d’Orcia
Meno turistico di Pienza, ma forse proprio per questo più autentico e vivace. Luisa e Martina sono nate e cresciute qui, prima di spostarsi chi a Firenze chi al Rigo. Ci hanno fatto una sorpresa quando ci hanno detto che ci avrebbero portato a pranzo in un luogo molto esclusivo, aperto solo per noi. Ci hanno aperto un portone su un cortile interno, siamo saliti per una larga scala di marmo e siamo arrivati a casa dei loro genitori, una residenza storica e di pregio, nella quale siamo stati accolti come se avessimo fatto parte da sempre della famiglia.
Visitate anche la Collegiata e gli Horti Leonini, un esempio ben conservato di classico giardino all’italiana, che solitamente ospita istallazioni artistiche. Si possono visitare gratuitamente.
Dove mangiare: Osteria del Cardinale
Dove bere un caffè con i locali: Caffè Italiano. Dai tavoli di fronte al bar si può godere di una meravigliosa vista sugli archi romani delle Collegiata.
3. Vignoni e Bagno Vignoni
Son stata diverse volte a Bagno Vignoni, una cittadina unica nel suo genere con una piscina di acque termali che prende il posto della piazza principale del paese. Nonostante questo innegabile fascino di Bagno Vignoni, non conoscevo nemmeno l’esistenza di Vignoni, la roccaforte originaria, sopra al paese termale, dalla quale si gode una delle viste più stupefacenti sulla Val d’Orcia e su Rocca d’Orcia.
Dopo una rapida visita alla ventosissima Vignoni siamo scesi giù per una strada di bosco fino a Bagno Vignoni. La stagione più adatta per visitarla è durante i mesi freddi, quando l’acqua tiepida delle terme riempie la piazza e tutto il paese di una nebbiolina sottile. Se non ve la sentite di accedere alle terme, c’è un modo per godervi le tiepide acque che scorrono giù a valle in ruscelletti liberi. Subito fuori dal paese, accanto al parcheggio, potete sedervi sulle rocce accanto ai ruscellini, togliervi le scarpe e immergere i piedi nell’acqua tiepida. Luisa e Martina ci avevano portato asciugamani e tisana calda nel thermos, un momento benessere meraviglioso e senza costo!
Dove mangiare: Il Loggiato. Il menu cambia ogni giorno, cibo semplice e genuino.
Dove comprare qualcosa di bello: Hortus Mirabilis, un’erboristeria che assomiglia tanto al negozio di uno speziale, con tisane, rimedi naturali, prodotti per il corpo, spezie ed essenze. Io ho preso una tisana di menta e spezie che sta scaldando questi primi pomeriggi autunnali.
4. Agriturismo il Rigo
Al Rigo ci si sente a casa. Sarà che è un agriturismo a conduzione familiare, in cui Luisa, i suoi genitori e suo marito Mathias sono sempre in giro, facendoti sentire da subito parte della famiglia. Sarà per i fiori di campo sistemati in ogni stanza, per il sorriso di benvenuto con cui Luisa ti accoglie quando arrivi. Ma parliamo un attimo della colazione. Luisa fa torte, biscotti, cantucci e marmellate usando le farine e la frutta della loro azienda agricola, come dovrebbe essere in un vero e proprio agriturismo. Fa anche il pane. Potete iniziare la giornata con tè, caffè o anche succo di mele locali. Pecorino, salumi locali e verdure sono lì per chi preferisce una colazione salata.
Qualcuno dei miei lettori più affezionati è arrivato al mio blog proprio su consiglio di Luisa: ricevo email di persone entusiaste che ancora sognano la sua ospitalità, le sue cene fatte a partire da ingredienti freschi e locali, i suoi pici e il suo caldo benvenuto.
Il Rigo è il punto di partenza perfetto per esplorare la Val d’Orcia, ma anche un angolo in cui fermarsi e rilassarsi per qualche giorno, senza muoversi dal divano di fronte al camino o dai lettini in vimini fuori, che guardano le dolci colline.
5. Podere Il Casale
Se invece siete più avventurosi, Podere il Casale è il luogo che fa per voi. Hanno sia camere che piazzole per camper e tende. Questo è il modo diretto e convincente con cui Ulisse si presenta sul sito: siamo una piccola fattoria biologica nei pressi di Pienza, che ha come scopo di aiutare i suoi ospiti ad arrivare più vicini alla fonte del loro cibo. I nostri ospiti sono benvenuti sia per riposarsi che per scoprire il nostro lavoro quotidiano, con o senza bambini. E veramente ci si sente i benvenuti.
I bambini non vorranno più andare via, proprio come Mariù. Ci sono gatti, cani, ciuchini, capre, pecore e maiali. Ovviamente non si può non rammentare il formaggio, il loro fiore all’occhiello. Fanno sia pecorino che caprino. Potete scegliere se comprarlo o trattenervi a pranzo, o a cena, e gustarlo insieme a altri piatti che hanno il buon profumo di qualcosa fatto in casa, con amore. Provate la loro insalata di farro, poi capirete di cosa parlo.
6. Fiori di Puscina
Lascerò la parola alla sorelle dietro al progetto di Fiori di Puscina perché possano descrivere con entusiasmo quello che fanno con tanta forza di volontà, coraggio e intraprendenza.
Siamo tre sorelle Mara, Laura e Teresa, ma in realtà non siamo solo noi tre: siamo una famiglia numerosa e proprio questo ci ha dato la possibilità di creare un progetto collettivo che sta dando risultati sorprendenti.
Fino a qualche anno fa l’attività principale era basata sulle coltivazioni da reimpiegare nell’alimentazioni di ovini, caprini e l’allevamento di suini di razza Cinta Senese. L’esigenza di rinnovamento aziendale e generazionale ci ha portato a formulare un nuovo progetto. Ci siamo ispirate alla natura e al susseguirsi delle stagioni, dovevamo solo partire e l’input è arrivato dai fiori, abbiamo iniziato per gioco cogliendo i fiori selvatici presenti in azienda e ci siamo ritrovate a lanciare manciate di semi al vento. Così nasce l’ azienda Agricola Puscina, un’azienda giovane, un laboratorio specializzato nella produzione di fiori spontanei e varietà antiche.
Stagionalità, economia locale e memoria sono i principali temi su cui si fonda il nostro lavoro.
È impossibile non rimanere contagiati dalla loro passione per la bellezza, una forma naturale, spontanea e sostenibile di bellezza. Il loro entusiasmo è motivo di ispirazione, le loro creazioni floreali sono adesso presenti nei ristoranti e negli agriturismi, e sono richieste per matrimoni e celebrazioni.
Organizzano anche eventi, workshop ed esperienze uniche. Se siete in Val d’Orcia contattatele e fermatevi a visitare l’azienda, rimarrete conquistati dalla bellezza selvaggia del loro angolo di mondo.
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no vabbè ma questo è un attentato!!!! letto le prime righe e già mi è venuta la nostalgia di Pienza che ho visitato in fretta qualche anno fa. dobbiamo tornare assolutamente evitando le mete turistiche e facendo solo questo itinerario. grazie Giulia!
Giulia…che dirti, grazie! Io che sono abituata ancora peggio di te, visto che la Val d’Orcia ce l’ho ancora più vicina (almeno finché sono qui nelle Crete, che ancora non so dove mi sposterò), non conoscevo certo tutte le realtà che hai descritto. In particolare sarei curiosissima di visitare Puscina, per ovvie ragioni legate ai miei interessi selvatici che tu ben conosci. Che progetto meraviglioso! Anche il Casale e il Rigo sono decisamente invitanti…e poi chi lo sapeva che sopra Bagno Vignoni c’è Vignoni? Urge una nuova visita, anche per passare in quell’erboristeria stupenda, che conoscevo già, ma che ho trovato chiusa quasi tutte le volte che sono capitata lì. Mi porto asciugamani e thermos pure io e vai di pediluvio caldo e panoramico 🙂
Bellissimo post! Un bacione e a presto..
Ciao Giulia, ho letto della tua visita in val d’ora e siccome ho sposato un san qui richiese, ti invito e vi invito a venire a San Quirico per la festa del bianco e del l’azzurro del quartiere dedicato canneti dove fanno una cena medioevale fantastica, di solito con delitto e poi la terza domenica di giugno alla festa del Barbados sa docenti c’è una bellissima gara del arcieri e alfieri e alle taverne cibo rigorosamente val ‘ Orciano!
Bellissimo, mi ricorda una delle ultime vacanze in Italia, abbiamo passato 3 giorni in Toscana, con base a San Quirico d’Orcia. Per 3 sere mia figlia ha mangiato pici al sugo all’Osteria del Cardinale! Adesso e’ la sua pasta preferita! 🙂
Avevo salvato questo tuo post ed ora che sono qui in Val d’Orcia me lo studio per benino. Grazie Giulia!
Anto
Buon divertimento in Val d’Orcia!