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Cantuccini con albicocche secche e cioccolato bianco. Oggi vi racconto…

Maggio è stato un mese inatteso e sorprendente. Ad aprile lo guardavo con una certa ansia, perché io mi professo donna di mondo e donna in corriera, ma quando si tratta di abbandonare la tua comfort zone e organizzare un mese di presentazioni, eventi e vacanze che ti porterà lontana da casa e soprattutto dalle tue abitudini, beh mi prende l’ansia.

È ansia di perdere il filo del racconto, l’ho sempre provata. Però poi quando torni a casa, disfai la valigia, togli quei 3 centimetri di polvere che si sono accumulati sui mobili e riempi il frigorifero e la dispensa con la nuova spesa, la prima cosa che hai voglia di fare è chiamare i tuoi amici e invitarli a cena, per sentire di nuovo le loro voci, le loro risate, e per raccontare cosa è stato di te in questo mese, come sei cambiata, cresciuta, le avventure, le emozioni e i ricordi. Perché è solo allora che tutto diventa reale, che ritrovi il filo del racconto e ti rendi conto di come gli intrecci abbiano costruito una trama nuova e sorprendente.

Vorresti far sedere tutti i tuoi amici su un divano, spengere le luci e mostrare loro le foto e i filmini dei tuoi viaggi, ma ti rendi conto che forse sono più interessati al pesto ericino che hai portato dalla Sicilia… Voi non crederete di esservi scampati la visione delle fotografie, vero? Ma siccome so che si affronta tutto meglio a stomaco pieno, vi ho anche preparato dei biscotti e un caffè. Pronti?

Bjork Swedish Brasserie, Aosta

Voi dovete sapere che da piccolina ero un’amante dei paesi scandinavi, avida lettrice di tutti i libri di Astrid Lindgren, l’autrice di Pippi Calzelunghe, Vacanze all’isola dei gabbiani e Karlsson sul tetto. Ho sempre tenuto il sogno di un viaggio in Scandinavia in un angolo del mio cuore, quindi sono stata felicissima di visitare Bjork, la Swedish Brasserie che ha aperto proprio vicino ad Aosta.

Bjork e l’Hotel Village sono completamente ispirati al design e allo stile scandinavo, tanto che la luce stessa è quella bianca e pura che da sempre ammiro su riviste e blog stranieri. Il cibo, poi, è un viaggio che ti porta lontano.

 

Da Bjork si trovano piatti svedesi della tradizione familiare, ricette che oggi è difficile trovare anche in Svezia, dove i ristoranti sono ormai troppo influenzati dalla cucina francese. Per creare e innovare il menu, che è strettamente stagionale e cambia ogni mese e mezzo, gli chef viaggiano nei piccoli ristoranti scandinavi e nei mercati, dove è ancora possibile assaggiare i piatti di una volta. Oltre a formaggi, salumi, marmellate e succhi da Bjork si importano anche le birre da Svezia e Norvegia, con un gusto affumicato, unico e una gradazione più alta, che ben si sposano alla loro cucina.

Poco più su, oltre Bjork, siamo andati a visitare un frutteto che produce un sidro d’eccellenza, il sidro Maley Mont Blanc. Grazie alla passione dell’azienda Maley si è tornati a produrre una delle più antiche bevande da sempre presente sulle tavole dei villaggi alpini ma quasi scomparsa con l’avvento del fascismo che sosteneva invece la produzione del vino, bevanda nazionale.

Nonostante la pioggia il fascino del frutteto, con le nuvole basse che si alzavano sulle montagne sullo sfondo, è innegabile. Specialmente se il tutto si conclude con una degustazione di tre diversi tipi di sidro all’interno di un vecchio mulino in tipiche tazze di ceramica fatte a mano che farebbero la felicità di qualsiasi foodblogger.

  

I due giorni in Valle d’Aosta sono stati l’occasione per conoscere finalmente amiche di blog con cui eravamo in contatto da anni senza riuscire mai ad incontrarci come Edda, conoscerne di nuove e rivedere dopo troppi mesi – ben 5, troppi per i nostri standard – Regula.

Corso di Cucina da FoodLab, Torino

Da Aosta sono andata direttamente a Torino, sempre accompagnata da Regula, che devo ringraziare per tutte le meravigliose foto del corso di cucina.

Prima del corso di sabato 18 maggio da Accademia FoodLab ci siamo prese un giorno per esplorare Torino, seguendo la marea di suggerimenti che arrivavano da Facebook e Twitter. L’ospitalità e l’amore dei torinesi per la loro città è incredibile. Ho avuto occasione di conoscere finalmente Giulia e Anna. Abbiamo seguito gli eventi del Food Revolution Day di Jamie Oliver a Torino accompagnate da Patrizia, per poi finire con l’aperitivo proprio da FoodLab. Anche l’aperitivo rientrava nel circuito delle iniziative del Food Revolution day ed è stato organizzato da Marcela, ambasciatrice per il Food Revolution day a Torino, foodsitter, donna vulcanica e simpaticissima.

Il giorno dopo è stato il momento del corso di cucina. Dovrei essere abituata ormai ai corsi di cucina, ma a dirla tutta l’ansia e l’emozione si sentivano, anche perché era la prima volta che ne facevo uno in una splendida cucina attrezzata con l’aiuto di uno chef e di un sous chef. Si chiama ansia da prestazione, sì.

E invece poi, grazie a qualche suggerimento prezioso (immagina di essere come Catherine Zeta Jones nel film Sapori e Dissapori, magari meno nevrotica ecco..) e alla simpatia e professionalità di tutto lo staff mi sono sciolta, ho imparato tantissimo pure io – tipo a fare il battuto in maniera seria – e ho riso fino a sentir male alle mascelle.

  

Cecina con melanzane grigliate: da street food ad antipasto sfizioso per un brunch.

L’immancabile pappa al pomodoro. Servita in vasetti monoporzione si trasforma in un finger food a tutti gli effetti.

  

I cantuccini da inzuppare nel vinsanto: trovate la ricetta più sotto.

Un giorno a Milano

Di questo non ho foto, ma trovate un reportage completo nel blog di Marcello, che è venuto a trovarmi mentre cucinavo in Piazza San Babila a Milano nell’occasione della Milano Food Week. Anche in questo caso il divertimento è stato del tutto inatteso, mai avrei pensato di trovarmi a parlare di panzanella e pane secco con elegantissime signore milanesi che passavano di lì e prendevano nota piene di interesse. Grazie a chi è passato anche solo per dirmi ciao, mi avete fatto un grandissimo regalo!

Una mini vacanza a Trapani, Sicilia

Ho conosciuto Ermanno cinque anni fa, è lui insieme ad Angelo che mi hanno introdotto a CouchSurfing. Era il luglio 2008, era il mio compleanno. Abbiamo fatto una festa hawaiiana nel mio giardino e da lì, tra cocktail, collane di fiori e musica estiva, è nata una splendida amicizia che ancora continua. Lui ha creduto per primo in Juls’ Kitchen, tanto che devo a lui il primo layout, l’acquisto di un dominio e le prime spiegazioni tecniche che mi lasciavano con sguardo perplesso. Adesso lui è tornato in Sicilia con le altre due E della sua splendida famiglia, e finalmente dopo tanto tempo io e Claudia siamo andati a trovarli.

Quello che doveva essere il regalo per la laurea di Claudia si è trasformato anche in un regalo per me: quattro giorni con amici incredibili in cui ho realizzato il sogno di far colazione con granita e brioche, le mattine a giocare con tigri e puma con il piccolo E, l’occasione di conoscere finalmente Floriana, la pizza trapanese, il sentirsi di nuovo turista dopo tanto tempo (con abbigliamento improbabile e capelli sconvolti annessi) e soprattutto il godere di un po’ di tempo con la miglior sorella al mondo.

La granita al caffè con panna e brioche tiepida di Colicchia.

  

Ecco Erice, dove grazie ai suggerimenti di amici e foodblogger abbiamo assaggiato tanto le famosissime genovesi e paste di mandorla di Maria Grammatico quanto quelle meno conosciute ma altrettanto buone del forno San Carlo.

Favignana in biciclette, oltre a due piedi a strisce – ma quest’anno per fortuna vanno di moda le righe, dicono – mi ha lasciato il ricordo di una luce irreale, calette che nemmeno nei sogni osavo immaginare tanto pure, belle da togliere il fiato, strade piene di sole e vento in cui si alternavano l’odore di finocchietto selvatico e di menta schiacciata, un senso di libertà ed euforia che era da tanto che non provavo.

Bruce Springsteen in concerto a Padova

 

Dal sole della Sicilia siamo rimbalzate un pomeriggio a casa per mangiare Noa di baci e poi siamo andate a Padova, ospiti di un’amica di Claudia, per il concerto di Bruce Springsteen.

L’ho scoperto più o meno quando ho scoperto la mia passione per i blog, quindi piuttosto recentemente, eppure Bruce Springsteen è diventato subito la colonna sonora della mia vita. Quando arriva l’estate c’è la sua Girls in their summer clothes che mi fa provare la sensazione del vento caldo sulla pelle nuda, quando è Natale la sua versione di Santa Claus is coming to town è la musica perfetta per incartare i regali, nel giorno del mio compleanno non sogno altro che qualcuno mi dedichi Surprise Surprise

Perché lo amo? per questo e un altro miliardi di motivi, ma soprattutto per come mi fa sentire innamorata, per quel brivido che ho provato la prima volta che l’ho ascoltato coscientemente e ho capito che era lui. C’è un artista a cui ti senti indissolubilmente legata nella vita, che sarà sempre il tuo punto di riferimento, le cui canzoni raccontano perfettamente come ti senti, quello che provi, o ti fanno immaginare altro, capire, leggere la realtà da un altro punto di vista. Per me, ragazza di campagna toscana, è Bruce, rock star internazionale ma dentro sempre ragazzo del New Jersey.

Cos’ha di speciale Bruce Springsteen? Non soltanto l’abilità di riempire stadi per trent’anni di fila, grazie a un’insolita combinazione di genio e regolatezza. Non tanto la forza di superare la depressione che temeva di aver ereditato dal padre. Non solo una forma fisica impressionante, frutto di allenamento regolare, che gli consente di saltare per quattro ore sul palco “come un vecchio canguro”. Il Boss ha la capacità di leggere se stesso e il mondo che gli gira intorno, con lucidità e – perché no? – autoironia. Da Beppe Severgnini, Italians, Quel narciso di Bruce Springsteen.

E il concerto? leggermente meno bagnato dello scorso anno, ma ugualmente coinvolgente, da farti dire: io c’ero, ero tra i quarantamila fortunati che hanno urlato con lui, cantato con lui, pianto e per un momento fatto silenzio, tutti insieme, ad un suo cenno. C’era magia nell’aria, come ogni volta. Già non vedo l’ora di partecipare al prossimo!

La ricetta di oggi

Qui sarò breve, perché già avete avuto la pazienza di seguirmi fino in fondo, e non voglio farvi attendere oltre per la ricetta dei biscotti con albicocche secche e cioccolato bianco. Sono una variante dei classici cantucci toscani con le mandorle, che potere sostituire in caso in pari peso alle albicocche secche.

Rispetto ad un classico cantuccio toscano questi sono però più morbidi, chewy come direbbero gli inglesi, ugualmente perfetti inzuppati nel vinsanto ma ideali anche da soli, con un caffè nero o un tè al limone. O per colazione, per merenda, come dopo pasto. Se avete la forza di volontà di mangiarne solo due o tre al giorno vedrete che durano anche a lungo, ben conservati in una scatola di latta.

 

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Cantuccini con albicocche secche e cioccolato bianco

Portata biscotti, Dessert
Cucina Toscana
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 25 minuti
Tempo totale: 40 minuti
Chef Giulia

Ingredienti

  • 2 uova, albumi e tuorli separati
  • 200 g zucchero
  • 20 g miele di arancio
  • 250 g farina 00
  • ½ cucchiaino ammoniaca per dolci
  • 125 g di albicocche secche
  • 80 g di cioccolato bianco in gocce

Istruzioni

  • Preriscalda il forno al massimo, ventilato.
  • Monta gli albumi per circa 5 minuti fino a che non sono ben sodi, poi aggiungi lo zucchero e continua a montare finché non ottieni una meringa lucida e compatta.
  • Aggiungi a questo punto il miele e i tuorli amalgamandoli bene all’impasto.
  • Incorpora delicatamente la farina setacciata con l’ammoniaca, aggiungendo le albicocche secche e il cioccolato bianco solo alla fine.
  • Rivesti con la carta da forno una teglia grande e con l’aiuto di un cucchiaio forma due filoncini di impasto ben separati, larghi circa 5 cm e lunghi circa 30.
  • Metti la teglia in forno e abbassa la temperatura a 180°C.
  • Cuocili per circa 15 minuti, poi toglili dal forno, lasciali raffreddare per 5 minuti e poi tagliali a fette di circa 2 cm di spessore in senso obliquo e rimettili in forno appoggiati su un lato per altri 5 - 10 minuti, fino a che non sono biscottati.
  • Si conservano in una scatola di latta ben chiusa per diversi giorni.
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Questo articolo ha 21 commenti

  1. Eccomi cara Juls. Averti mancata a Torino (perchè????) mi lascia un pò di amarezza, ma ti prego, fammi sapere se farai mai una capatina nella bellissima Genova. Il tuo maggio è stato un maggio meraviglioso, conservalo sempre nel cuore. Ah, ti avverto che sono qui che ascolto Bruce. A 31 anni sono fermamente convinta di dover conoscere ancora le cose più belle della vita. Che una di queste sia proprio il Boss? Un bacino, Sere

    1. uh uh uh! allora devi sapere che sarò a Genova proprio venerdì 21, il prossimo venerdì! ma presto metto le notizie sul sito, non preoccuparti!
      Come va l’ascolto del Boss? ti piace?

      1. eheheh! venerdì 21 a che ora? 🙂 bene bene… e se riesco a fuggire dall’ufficio???? spero sia in serata, così riesco sicuramente! 🙂
        un bacino!
        PS l’ascolto procede, ma visto che il più della musica la sento in auto, direi che ci vuole un cd! 😉

  2. 5 stars
    Peccato che mi ero dimenticato di portare la macchina fotografica! Altrimenti qualche scatto te lo avrei potuto fare io a Milano! Grazie per il viaggio che ci hai fatto fare con questo post.

  3. Ciao Juls!
    Ho seguito su fb in tuo “gironzolare” di questo ultimo periodo. Dalle foto traspare però la tua soddisfazione e sicuramente la positività con cui affrontato il fatto di uscire dalla “zona comfort”.
    Sei sempre più brava a far foto e le tue ricettine non smettono mai di farmi venire appetito… Bella questa variante di cantucci. baci

    1. Grazie Elisa! in effetti questo mese è stato veramente importante, mi ha permesso di guardare dal di fuori tante cose, di attribuirgli altri valori proprio perché guardate da un’altra prospettiva… insomma è stato fondamentale, e ora sono molto più felice! baci

  4. Capperi, che girondolona.. ma non mi posso lamentare! In fondo, se non fossi passata da Torino chissà quando ci saremmo viste?

    Questi cantuccini devono essere deliziosi, e li proverò sicuramente.. adoro le albicocche secche!

    1. sentirai come sono morbidini dentro.. una rivelazione anche per me, abituata a quelli più duri della nostra tradizione!

  5. mi sono proprio goduta quest post riassuntivo, con tutte queste meravigliose fotografie e ancor di più la ricetta: adoro le albicocche secche sei biscotti! un bacio cara!

    1. è stata meravigliosa! avevo già avuto modo di esplorare qualche anno fa la parte orientale e Palermo, ma la zona di Trapani mi mancava del tutto, e ovviamente è bellissima come mi aspettavo, e anche di più. Favignana poi è un incanto!

  6. Che viaggio meraviglioso…e’ stato un piacere seguire il racconto…ecco ora ci vorrebbe proprio uno di questi cantuccini…

  7. Ciao Giulietta!:-) quanto tempo che non respiravo la bella aria di ‘casa tua’ 😉 è sempre un piacere passare di qua!

  8. Che viaggio emozionante il tuo July. Un pò di Jul in più in giro per l’Italia 🙂 Ti adoro!
    E anche questa volta un destino avverso tra me e il Boss. Prima o poi riuscirò ad incontrarlo e gustarmelo dal vivo…lo spero davvero di cuore!
    E questi cantucci?! Meraviglia delle meraviglie! Sei adorabile ragazza…chissà che un giorno, per il tuo compleanno, Bruce non canti alla tua porta Surprise surprise!!! 😉

    1. Sono convinta che riuscirai ad incontrarlo prima di quello che credi… è così carismatico, anche visto piccolino piccolino laggiù sul palco. ma la prossima volta mi son ripromessa di andare ancora più sotto, o sì!
      guarda, per Surprise Surprise mi accontento anche di qualcun altro, senza scomodare Bruce! 😛

I commenti sono chiusi.

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