L’arista alla fiorentina
Non c’è niente da fare! La carne, in Toscana, ci garba un monte! (nel senso che è di nostro grande gradimento’).
La fiorentina è forse l’esempio più lampante, ma ci sono tanti altri pezzi di carne che sono tipici delle nostre parti. Un esempio? L’arista. Per me è un taglio di carne comunissimo, il pranzo della domenica, in inverno ed in estate, ma indagando un po’ ho scoperto che quella che per me è semplicemente l’arista è invece l’arista alla fiorentina, una ricetta tipica! Pensa te!
L’arista è il piatto che zia Silvana ha cucinato la prima volta che babbo è andato a mangiare a casa di mamma, accompagnata da una semplice insalata verde: capite come sia fortemente radicata nella tradizione di famiglia.
L’arista di mamma – soprattutto quando la cuoce nel fornetto della stufa a legna d’inverno – è buonissima, croccante e saporita fuori, tenera e bianca dentro.
L’arista è poi legata anche ad un altro aneddoto, risalente a quando studiavo greco alle superiori. La mia professoressa d Latino e Greco ci spiegò – e lo racconta anche Pellegrino Artusi – che il nome ‘arista’ è stato attribuito a questo piatto di carne nel 1400. A Firenze, durante un banchetto offerto ad ospiti greci, venne presentato questo piatto – fino ad allora conosciuto con un altro nome – che riscosse un grande successo, tanto che gli ospiti non la smettevano più di dire ‘arista, arista!’ Bene, arista (plurale neutro del superlativo dell’aggettivo agathos, buono) significa buonissimo, ottimo!
Dopo una tale presentazione, che aspettate a provarla?
Arista alla fiorentina
Ingredienti
- ca. 1 kg di arista* di maiale con l'osso
- 1 spicchio di aglio
- Una decina di foglie di salvia
- 1 rametto di rosmarino
- ½ bicchiere di olio extravergine di oliva
- ½ bicchiere di vino bianco
- sale
- pepe nero
Istruzioni
- Per fare l'arista chiedere al macellaio la lombata di maiale, con il controfiletto attaccato all’osso.
- Preriscalda il forno a 190°C.
- La prima cosa da fare è quella di staccare con un coltello il controfiletto dalle costole.
- Poi fai un trito molto fino di rosmarino, salvia, aglio, sale e pepe e cospargi tutta l’arista, massaggiandola bene. Riposiziona il controfiletto sull’osso e legalo con uno spago. Metti la carne in una teglia abbastanza alta e bagnala con abbondante olio extravergine di oliva.
- Cuocila in forno caldo per circa 45 minuti, girandola spesso con una forchetta, in modo che sia rosolata, dorata e croccante da tutte le parti.
- A questo punto aggiungi il vino bianco, un po’ meno di un bicchiere, e lascialo evaporare.
- Quando è quasi del tutto ritirato, dopo una decina di minuti, l’arista è pronta. Stacca l’arista dall’osso ed affetta la carne, condiscila con il sughetto rimasto prima di servirla.
Note
Stacca l’arista dall’osso ed affetta la carne, condiscila con il sughetto rimasto e buon appetito!
Ci sono tanti altri modi per presentarla, ovviamente, oltre a questo.
In inverno, di domenica, insieme all’arista puoi cuocere le patate tagliate a tocchetti, che si impregnano del sugo della carne e diventano molto saporite. L’arista in estate si può mangiare anche fredda, come la porchetta, tagliata fina fina e condita con una salsina di olio e limone.
Mi raccomando, non dimenticatevi le ossa! Sono buonissime da mangiare con le mani, staccando a morsi la carne (la descrizione fa molto The Flinstones, ma ne vale la pena!)
E’ vero anche io ho sentito da diversi fiorentini parlare di arista… La mangiano spesso molto più di noi romani sicuramente.
Bellissima la foto mia cara!
Bacioni
una ricetta della tradizione che nn ha tempo ed è piena di ricordi….che cosa si puo volere di piu da una ricetta cosi emozionante e gustosa??niente:-)bacioni grandi imma
@ Elisa: grazie tesora!! io non ero proprio consapevole che fosse un piatto toscano, la davo così per scontata!
@ Imma: che carina, grazie Imma! bacioni!
Questo è il pezzo di carne che preferisco per gli arrosti. Guarda come è succulento!!!
E c’hai proprio ragione, la carne ci piace proprio tantoooooo!!!!!!!!!!
Sono Stefania , anche io toscana, ti ho conosciuto tramite CorradoT.
buona bruschettataaaaaa!!!!!!!!!!!!
che buona l’arista! io l’ho mangiata qualche volta “al latte”, davvero deliziosa.
un bacio cara e buon giornata.
Anche a me mi garba parecchio! 😉
Ma mentre non mangio la classica e famosa bistecca alla fiorentina, per l’arista vado proprio matta…
È proprio un bel pezzo di carne quello della foto!!!
Buon pomeriggio e un bacio.
Spettacolare quasta ricetta, molto scenografica!!! Bravissimissima! bacii
@ Elga: io di carne me ne intendo proprio poco, grazie a mamma e nonna sto cominciando a capirci qualcosa adesso! e so che l’arista è buona!! 🙂
@ Stefania: ciao! CorradoT è proprio un PR eccezionale! faccio un salto nel tuo blog per conoscerti meglio! grazie!
@ Betty: buonissima anche al latte, sì! devo rifarla…
@ Caro: ti garba eh? anche a me mi garba!! =P buon pomeriggio London girl! come va lassù? dove sei stata di bello dopo Covent Garden?
@ Micaela: grazie!!!
ecco…altro che trippa..questa si che mi piace..eccome!:D
in cucina non sono il massimo. Però a noi di Studio Kmzero / Zeta Fonts piace portare la cucina nel mondo del design tipografico.
Ed è per questo che la maggior parte dei nostri font hanno un nome proveniente dalla cucina toscana. Ti prenderò in prestito questo aneddoto per raccontare al mondo quanto parta da lontano la storia della nostra interpretazione dell’arista: http://www.zetafonts.com/collection/77/ che vanta oltre 1 milione di download!
Ora torna tutto: merito del nome! Arista!!
che mito che siete!
[…] l‘arista alla fiorentina è stata per anni l’arrosto classico della domenica nella nostra famiglia, l’arista con […]