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Daring Bakers Challenge Agosto: Baked Alaska per un’amica (di penna)

Sono sempre stata una ragazza romantica, forse più adatta ad un romanzo di Jane Austen o di Emily Brontë che a questa vita moderna e frenetica! Da piccina io e mia cugina facevamo finta di essere come Piccole Donne, a leggere in soffitta o in giardino (io tanto per dire ero sempre Meg… e nessuna voleva mai fare Beth, chissà perchè!!). E cosa c’è di più romantico e old fashioned di un amore o un’amicizia nata e sviluppatasi attraverso le pagine manoscritte di una corrispondenza epistolare? Quanto mi piaceva avere i pen friends, gli amici di penna! Era un’occasione meravigliosa per conoscere persone lontane e dare uno sguardo curioso nelle loro vite. Ho avuto amici di penna dal Canada, dalla Russia e dal Belgio per praticare l’inglese, grazie alla mia prof, ma chi avrebbe portuto mai pensare che attraverso le lettere avrei conosciuto…

… questa è una storia lunga e fortunatamente felice, che risale a quindici anni fa quando, un’estate, leggevo Minnie e Co. (ve lo ricordate? un Topolino al femminile, con le pagine lucide e tutti i colori sgargianti e glitterati, con storie dedicate a Minnie, Paperina, Clarabella… insomma tutto al femminile!). In quello che probebilmente era appena il secondo numero trovai la rubrica di scambio indirizzi per trovare amici di penna. Non so ora, ma allora era ganzo e alla moda avere un amico di penna, quindi senza esitazione scelsi una di quelle ragazzine e le scrissi una lettera. Ce n’era una che mi ispirava fiducia, Chiara, di vicino Milano, più o meno la mia età, sembrava divertente e affidabile (non è che potevo scegliere così a caso ed andare a raccontar ei fatti miei agli sconosciuti, no?!).

Oggi è il compleanno di Chiara, fa 30 anni! Ci scriviamo ormani da 15 anni, abbiamo imparato a conoscerci e volerci bene come amiche e sorelle prima attraverso le lettere scritte a mano (mi ricordo ancora la sua calligrafia, rotonda e precisa, spesso usava pennarellini rosa o verdi pallido), poi attraverso le mail e ora attraverso chat, sms e Facebook. Ci siamo incontrare solo una volta, due anni fa, e finalmente ho avuto l’occasione di conoscere suo marito Luca e la mia “nipotina” Sara. Quest’anno, questo mese, oggi, avremmo dovuto incontrarci di nuovo, così che potessi conoscere anche il nuovo arrivato, Davide, ma per problemi di lavoro di entrambe stiamo rimandando il nostro incontro da ormai troppo tempo! Ho deciso quindi di sfruttare uno dei mezzi che ancora mi mancavano per mandarle un grosso abbraccio e farle i miei migliori auguri di compleanno con questo dolce! Auguri Chiara, mi manchi più del solito oggi!

La sfida del Daring Bakers’ di Agosto 2010 è stata ospitata da Elissa di 17 and Baking. Per la prima volta il Daring Bakers collabora con Sugar High Fridays per un co-evento e Elissa è stata la deliziosa ospite di entrambi. Usando il beurre noisette, or browned butter, Elissa ha scelto di sfidare i Daring Bakers nel fare un quattro quarti che potesse essere usato tanto nel Baked Alaska quanto nei Petit Fours ai gelato, a scelta. Le fonti per la sfida di Elissa sono Gourmet magazine e David Lebovitz’s “The Perfect Scoop”.

Io, se non si fosse ancora capito, ho scelto di fare il Baked Alaska. Ho seguito passo passo la ricetta per il quattro quarti e più o meno ho fatto lo stesso con la ricetta del gelato (David Lebovitz è una garanzia vivente, quindi…), decidendo però di farlo al gusto pistacchio. Perché pistacchio? intanto due carissimi amici, dal ritorno dalle vacanze in Sicilia, mi hanno portato un regalo di compleanno spettacolare, una confezione di pistacchi di Bronte, che quindi dovevano essere usati (grazie Lauretta e Paolo). E poi, il brown butter ha un sapore di nocciola, frutta secca… e quindi si sposava perfettamente con i pistacchi!

Pistachio Ice Cream

  • 250 ml latte intero
  • 165 g zucchero
  • 500 ml panna da montare
  • 150 gr pistacchi non salati
  • 5 tuorli
  • un pizzico di sale

1. Scalda latte, sale e zucchero in una casseruola media fino a quando bolle, poi lascia raffreddare a temperatura ambiente.

2. Metti una ciotola media dentro una più grande con del ghiaccio, e sistema un colino su quella più piccola.

3. Frulla i pistacchi fino a quando saranno finemente tritati.

4. In un’altra ciotola, sbatti leggermente i tuorli con pistacchi. Riscalda di nuovo il latte, e poi gradualmente versa ¼ di tazza di latte caldo nel tuorli, sempre sbattendo con una frusta per evitare che le uova si cuociano. Una volta che i tuorli si sono riscaldati, versa tutto di nuovo nel pentolino di latte caldo e fai cuocere a fuoco basso. Mescola costantemente  fino a quando il composto si addensa e vela il retro della spatola.

4. Versa la crema nella panna e mescola il composto fino a raffreddamento. Metti da parte i pistacchi che rimarranno nel colino per dopo. Metti il composto in frigorifero fino al completo raffreddamento, preferibilmente per una notte intera.

5. Adesso metti tutto in una gelatiera. Se non hai una gelatiera, si può fare anche senza una macchina, basta vedere le istruzioni di David Lebovitz.

Quattro Quarti al Brown Butter

  • 275 g burro non salato
  • 200 g farina
  • 1 cucchiaino di lievito
  • 1/2 cucchiaino sale
  • 110 g zucchero di canna
  • 75 g zucchero semolato
  • 4 uova
  • 1/2 cucchiaino estratto di vaniglia

1. Preriscalda il forno a 160 ° C e metti una griglia al centro. Imburra e infarina una teglia quadrata 23cm x 23cm.

2. Metti il burro in una padella a fuoco medio. Rosolare il burro a fuoco basso fino a quando non diventa di un color cioccolata  scuro e  odora di nocciola. (Non perdere d’occhio il burro, si brucia facilmente!) Versa in una ciotola e lascialo raffreddare in frigo fino a che non si rapprende un po’, tipo 15-30 minuti.

3. Setaccia insieme farina per dolci, il lievito e il sale.

4. Monta il burro fuso, lo zucchero di canna e lo zucchero semolato finché non diventa leggero e spumoso, per circa 2 minuti. Unisci le uova una alla volta, mescolando bene, e poi la vaniglia.

5. Incorpora la farina a bassa velocità, fino a che non è tutto amalgamato.

6. Versa l’impasto nella teglia imburrata e infarinata. Leviga la parte superiore con una spatola. Cuoci fino a che la superficie non è dorata o quando uno stuzzicadenti inserito nel centro esce pulito, circa 25 minuti.

7. Lascialo raffreddare nello stampo 10 minuti. Poi toglilo dallo stampo e lascialo raffreddare completamente su una griglia.

Meringa Italiana

 

  • zucchero semolato, 200 gr + 50 gr
  • acqua, 50 gr
  • albume, 125 gr

1. Monta gli albumi d’uovo con 50 gr di zucchero in una planetaria a bassa velocità.

2. Mentre le chiare vengono montate, versa in un tegame acqua e 200 gr di zucchero e scalda a fuoco medio. Inizierà lentamente a bollire, man mano le bolle diventerano più gross ee spesse e quindi fai attenzione togliere dai lati del tegamino i cristalli di zucchero, usando un pennello pulito immerso in acqua fredda.

3. Quando lo sciroppo raggiunge i 121°C, toglilo dal fuoco e versalo sugli albumi, che nel frattempo saranno diventati bianchi e soffici.

4. Versa lo sciroppo a filo, facendo attenzione a non lasciarlo cadere sulle fruste, ma facendolo scorrere lungo i lati della ciotola, per far sì che siano i movimenti delle fruste a poretarlo verso il centro.

5. Monta adesso ad alta velocità fino a che la meringa non è bianca, lucida e ariosa: serviranno almeno 10 minuti:. Non montare più del dovuto, altrimenti si smonta! Metti in frigorifero coperto con pellicola trasparente.

Istruzioni di assemblaggio (sembra di essere alla Nasa!)

1. Rivesti quattro tazze da tè di diametro di 10 centimetri  con della pellicola da cucina, in modo che la plastica copra tutti i lati ed esca oltre il bordo. Riempirle con il gelato. Copri la parte superiore del gelato con la pellicola trasparente e congelare per alcune ore, o fino a che non è ben fermp.

2. Livella la parte superiore della torta con un coltello seghettato. Ritaglia quattro cerchi di diametro di 10 centimetri dalla torta. Spalma i cerchi di pasta con i pistacchi avanzi rimasti nel colino. Elimina gli scarti o fanne ad altro uso (e presto vi mostrerò come li ho usati!).

3. Fai la meringa (vedi sopra).

4. Togli il gelato dalle tazze  e metti le semisfere con la parte piatta sulla cima dei dischi di pasta. Togli i bordi eccedenti, se necessario.

5. Decora con la meringa il gelato e torta, usando una sac a poche o una spatola (io ho usato el sac a poche monouso della Decora, uno spettacolo!) facendo attenzione che gelato e torta siano completamente coperti. Congela per un’ora o fino al giorno dopo.

6. Sbruciacchia le punte della meringa con cannello da cucina. Oppure, se non ce l’hai, puoi cuocere il Baked Alaska in forno  preriscaldato a 260°C per 5 minuti fino a quando leggermente dorato. Servi immediatamente.

Tasting test. Odio, odio dover dire sempre le stesse cose, ma credetemi se vi dico che questo è uno dei dolci più buoni che abbia MAI e dico MAI mangiato! Grazie Elissa per aver scelto il Baked Alaska, avevo intenzione di farlo da mesi e finalmente ho avuto l’occasione giusta e il tempo e la pazienza di farlo! Ovviamente questo non è un dessert da fare all’ultimo minutio servono almeno due giorni per poter avere tutti gli ingredienti (a meno che non abbiate una gelatiera, ma io, al momento, non ce l’ho!). Una cosa è certa, però: ogni sforzo sarà ripagato dagli occhi deliziati dei vostri amici. E come non pensare al vostro piacere, quando finalmente potrete affondare un cucchiaione da minestra cucchiaino da singorina in questo dolce a tre strati e portare alla bocca un bocconcino di quattro quarti al brown butter con gelato al pistacchio, il tutto coperto dalla sofficissima meringa italiana!? Da svenimento!

Ancora una volta, Happy Birthday Chiara! Spero che questa giornata sia il più possibile British, come piace a noi, e spero che una compilation con le più belle canzioni degli Oasis possa essere la tua colonna sonora per sempre!

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Questo articolo ha 38 commenti

  1. Per prima cosa tanti auguri a Chiara per i suoi 30 anni. Un traguardo importante! 🙂

    Sono a bocca aperta…
    Le tue baked Alaska sono fenomenali! Vado matta per quella con quel ricamo che sembra una rosellina distesa su un letto di foglie… Troppo brava!

    Per il resto ho appena deciso che è troppo complicata per me questa sfida del DB. E che mi consolo possedendo anch’io l’alzatina dell’Ikea che sopperisce alla mancanza di impegno, talento e estro. 😉

  2. il dolce tesoro è spettacolare superlativo ma quello che piu mi affascina e la tua corrispondenza cosi lunga naat romanticamente con un amica di penna…wow le avevo anch’io queste amicizie ai tempi della scuola poi pero si sono perse negli anni invece la vostra è andata avanti alla grande!!bacioni imma

  3. Romanticonaaaa, che ricordi i pen friend, i miei rimastri solo per il periodo delle medie e poi spariti è bello che tu abbia continuato a scrivergli, ti invidio per la costanza e anche la pazienza di realizzare questo dolce. Ce ne vuole di tempo eh!?
    Ma il risultato è magnifico! Buon fine settimana

  4. Mio dio che delizia per occhi e palato!!! E poi due cose..io da piccola amavo Beth da morire, e spesso nella mia fantasia ero lei! E poi…oggi, proprio oggi, la mia migliore amica e tutta la sua famiglia, compresa ovviamente la figlia, mia figlioccia, partono per la Cina, ci vanno proprio a vivere, per lavoro. Ho voluto regalare alla mia figlioccia carta da lettere perchè mi scrivesse….l’ho trovata, ma tu non sai quante cartolerie ho dovuto girare!!!! Non esiste più la carta da lettere per giovani donneee!!! Io ricordo quando avevo la sua età, ne avevo una collezione intera, che usavo per scrivere a una cara amica, che dopo anni e anni di lunga corrispondenza ancora sento (in effetti, oramai, via mail, sms, telefono…) forse dovremmo imparare di nuovo anche a scrivere….

  5. Che pazienza e che risultato spettacolare !
    Ma veramente volevi essere Meg? Io volevo diventare Joe, anche ora 🙂 Solo una volta ho giocato ad essere Meg con dei guanti nuovi, ma l’animo da joe prevale su tutto.
    Anche tu amici di penna, eh? L’unica amica di penna che ancora sento dopo anni e anni di corrispondenza è cinese e l’ho vista a Roma un paio d’ore 3 anni fa. Ricordo ancora le lettere lunghe con piccoli omaggi come la foglia di Jojoba.
    Che quello scoprire che non si era sole in queste “pazzie”.

  6. F A N T A S T I C A !
    Non so che altro dire…ma perchè non ti decidi a dedicare la tua vita davvero alla cucina Juls? Sarei la primissima cliente della tua pasticceria/ristorante/osteria/taverna…ogni cosa tu decida di mettere in piedi! =)
    Brava coccona!! (come si dice qui a Perugia!)
    Un abbraccio

  7. Fantasticooo!!!
    anche io leggevo sempre minnie e co e coltivavo amicizie di penna!! quante cose mi hai fatto rivivere, tra la dolcezza di questo baked alaska!
    un bacione!!!

  8. Sono rimasta a senza parole, a bocca aperta…ma è meraviglioso!!!! Troppo belle…fantastico…ecco, lo avevo detto, sono senza parole 🙂

  9. Non ci credo, anche io facevo sempre Meg quando giocavo a Piccole Donne con mia sorella…e lei era Jo, per assonanza del nome e molte, molte similitudini di carattere…uff, si può tornare indietro nel tempo ?

    Sono in estasi mistica. Lo DEVO fare!!! Solo una domanda, la solita torda: sbruciacchi la meringa da congelata, giusto?
    Ottimo incentivo per…trovare il gas per il mio cannello. Ahimè, in aereo non lo hanno voluto! 🙁

  10. Oddio, Minnie e Co., quanti ricordi mi hai fatto tornare alla mente!!
    Bellissimo il tuo Baked Alaska, e foto strepitose, come sempre!

  11. Amici di penna? Anche io ne ho avuti parecchio, dalla Germania e dall’Ungheria, e così sono riuscita a perfezionare il mio tedesco. Ovviamete il mio sogno è sempre stato quello di incontrarli (cioè che loro mi invitassero nella loro città) ma purtroppo non è mai capitato (a proposito, ora vorrei cercarne uno per l’inglese, visto che hai così tanta esperienza in materia, non è che magari sai darmi qualche dritta?).
    Questo dolce è fantastico, quasi quasi lo propongo a mio fratelllo, visto che il 30 è il compleanno!

  12. ma non lo conoscevo questo baked Alaska! ma dai! è stupendo e naturalmente ti è venuto benissimo!
    io, però, ho la gelatiera e il gelato ai pistacchi me lo faccio spesso, troppo buono ;-P
    Ciao!

  13. Mia cara Meg,
    da Meg sicula a Meg toscana, ti dico francamente, che io non ci affonderei mai il cucchiaio da minestra… ma direttamente il mestolo! Si può??? Sì, da vera e “reale” (sotto tutti i punti di vista 😉 ) signorina!
    Baci a te e auguri a CHiara!

  14. Pistachio is one of my all-time favorite ice cream flavors. Your baked alaska is a show stopper – it’s so stunning, especially the piping and beautifully even torch.

  15. tesoro…. la mia twin è cresciuta e sta diventando una maghetta dello stile 🙂
    grande J!
    un bacio
    b

    ps: sai che ti seguo anche se nn riesco a commentarti!
    ps2: ad ottobre sarò nella tua zona

  16. Oh, I can so see the romance in you! And I’m the same, romance à la Jane Austen! I love pen pals too although today I have them via internet! Your Baked Alaskas are fabulous! Perfect!

  17. cosa mi hai riportato alla memoria…Minnie&Co….caspita, lo leggevo tutti i mesi!
    Che nostalgia, e che bello leggere di questa amicizia fortunata, che dura da così tanto ed è così bella…Tanti auguri, Chiara!Buon compleanno!

    E che capolavoro che hai creato!Questi dolci sono tentazioni irresistibili…e sono anche un’esplosione di romanticismo!!!Sembrano fatti di porcellana tanto sono belli!!!Complimenti!

  18. Grazie a tutti per i vostri preziosi commenti! E’ bello vedere come, quando si apre un po’ il cuore e si racconta qualcosa di sé, anche gli altri sono invogliati a farlo!
    Vi confesso che ripensare a Minnie and co. è stato un bel flash anche per me, quasi quasi vado a ricercarmi i vecchi numeri in soffitta!

    in particolare…

    Rossella: ovviamente si cambia.. adesso vorrei essere Jo! mi sono anche tagliata i capelli!
    Arabafelice: sì, prima la congelo e poi la sbruciacchio!
    Elisa: prova a vedere qui http://www.ipfeurope.com

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