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Occhi di bue, biscotti così grandi che si tengono con due mani.

Tenevo gli occhi di bue con due mani, avvolti in un tovagliolino di carta, come se fossero una brioche o un panino.

Erano i biscotti più grossi della vetrina della pasticceria, perfetti nella loro rotondità, ammiccanti con il cuore di marmellata o di cioccolato. Quando andavamo a San Gimignano a trovare nonno, mamma si fermava spesso nella nostra pasticceria preferita per un cappuccino e qualche chiacchiera con la gente del posto. In questa occasione potevo scegliere qualcosa dal banco della pasticceria, qualcosa di dolce tutto per me. Che fossero i risottini fragranti e spesso ancora tiepidi o gli occhi di bue, la frolla era sempre protagonista.

Occhi di bue

Gli occhi di bue sono una costante rassicurante dei banconi della pasticceria, dei bar o del forno locali, sempre presenti da quando ero piccola. Quando andavo a scuola la mattina mi fermavo al forno a prendere una schiacciatina per la merenda e loro erano lì, in un vassoio di carta, ordinati, rotondi.

Per questo Great Food Blogger Cookie Swap sono andata sul classico e ho scelto gli occhi di bue. Sono biscotti così semplici e genuini, hanno lo stesso potere consolatorio delle merende a pane e marmellata, della tazza di tè con una di torta soffice.

Occhi di bue

In questi ultimi mesi sono conquistata dal fascino dell’ordinario, dei sapori di casa autentici: gli occhi di bue sono tutto questo, un morso e torni all’infanzia e a quei biscotti enormi, che ne valevano almeno tre.

Ancora oggi, quando vado al bar e non so cosa scegliere, gli occhi di bue si fanno spazio tra tutti gli altri biscotti, umili e rassicuranti, e mi fanno nascere un sorriso nel ripensare a quella bambina che li viveva come un premio, perché erano enormi, tanto che li potevi tenere con due mani.

Occhi di bue  Occhi di bue

Mentre impastavo questa quantità spropositata di zucchero, burro e farina, sopratutto di burro, a essere onesta, pensavo che avrei distribuito occhi di bue da qui a Natale, andando a far concorrenza alle pasticcerie locali. Quanto mi sbagliavo. Gli occhi di bue sembrano innocui, ma sono biscotti doppi, quindi con queste dosi ne ho ottenuti esattamente 36, impastando nuovamente gli scarti per non perdere niente.

Se non avete necessità precise potete anche cuocere il centro degli occhi di bue come biscotto separato, magari coperto con un po’ di frutta secca.

Quanto alla confettura, scegliete quella che preferite, ovviamente, ma evitate quelle troppo liquide. I biscotti non vanno ripassati in forno, quindi la confettura deve essere abbastanza solida da tenere insieme i due biscotti senza scappare da tutte la parti. Per il Cookie Swap ho scelto una confettura fatta a metà estate, con le albicocche dell’orto, lo zucchero di canna e un po’ di Chianti a dare quel non so che, quella profondità in più che ti farebbe finire il vasetto a cucchiaiate.

Per vedere come fare la pasta frolla, vi ricordo la video ricetta dei biscotti di Natale, è lo stesso procedimento.

Occhi di bue
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Occhi di bue

Portata biscotti
Cucina Italiana
Preparazione: 2 ore
Cottura: 12 minuti
Tempo totale: 2 ore 12 minuti
Porzioni 36 biscotti
Chef Giulia

Ingredienti

  • 250 g di zucchero di canna chiaro
  • 500 g di burro, a temperatura ambiente
  • 60 g di tuorli, circa 3
  • 750 g di farina di grano tenero 1
  • 1 cucchiaio di essenza di vaniglia
  • 1 pizzico di sale
  • 350 g di confettura di albicocca e chianti
  • Farina di riso
  • Zucchero a velo

Istruzioni

  • Impasta il burro con lo zucchero, poi aggiungi il tuorlo, la farina, un pizzico di sale e l'essenza di vaniglia. Impasta gli ingredienti quel tanto che basta a formare una palla di pasta omogenea. Schiacciala leggermente e mettila in frigo avvolta dalla pellicola.
  • Dopo almeno un'ora togli la pasta frolla dal frigo, lavorala per renderla di nuovo maneggevole e stendila con l'aiuto di un po' di farina di riso in uno spessore di 5 mm.
  • Ritaglia dei tondi con un taglia biscotti di circa 8 cm di diametro. Da metà di questi togli un cerchietto dal centro con un taglia biscotti più piccolo (o scegli la forma che preferisci). Impasta di nuovo gli scarti e stendili di nuovo per tagliare altri biscotti.
  • Cuoci i biscotti in forno caldo a 180°C per 11 - 12 minuti, finché non sono leggermente dorati. Falli raffreddare su una gratella.
  • Accoppia i biscotti a due a due con un cucchiaio di confettura. Spolverali di zucchero a velo e conservali in una scatola ben chiusa.
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Christmas tree  biscotti

Concludo con i ringraziamenti e con la foto del mio alberino di Natale, un gineprino che cresce con me. Questo è il suo terzo Natale a casa. Per undici mesi all’anno se ne sta in giardino, cresce nel suo vasone di terracotta, fa i bagni di sole e si nutre sotto la pioggia. A dicembre mi fa compagnia in casa, nel suo solito posto accanto alla libreria, che usiamo per tenere traccia di quanto cresce. E adesso i ringraziamenti…

  • Grazie a Serena, di Pici e Castagne, per i tozzetti di Civitavecchia che le sue zie fanno da sempre per Natale: assomigliano molto ai cantucci, ma sono, se possibile, ancora più golosi col cioccolato e tanti riti di frutta secca.
  • Grazie a Mauro di Porzione Singola per gli zenzerini, biscotti secchi dal penetrante aroma di zenzero che ben si sono accompagnati al tè del pomeriggio.
  • Grazie a Claudia di La mora Romagnola per i suoi biscotti al cioccolato senza glutine, una sfida per lei una piacevole sorpresa per me, perché me li sono potuta gustare senza i sensi di colpa dettati dalle intolleranze.

BISCOTTI

Throw back cookies

  • Ho cominciato con i biscotti di pastafrolla con tanta scorza di agrumi, mi ricordo ancora quanto è stato divertente farli.
  • Il secondo anno ho fatto i biscotti di frutta secca di Ada Boni, sottili come carta e pieni di mandorle e canditi. Mi ricordo che ho fatto quella foto in un pomeriggio freddissimo, posso ancora sentire il loro gusto di altri tempi, posso ancora ricordare la meraviglia di quei giorni: uscì il mio libro I love Toscana, incontrai nuovi amici tra i quali, ancora non lo sapevo, c’era proprio lui.
  • L’anno scorso ho invece seguito la ricetta per un dolce tradizionale di Siena, il panforte, fatto in piccoli pezzettini grandi come un morso, panfortini adatti ad essere gustati con un caffè.
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Questo articolo ha 11 commenti

  1. mamma mia che bella produzione biscottifera…certo che gli “occhi di bue” han sempre il loro perchè!
    Un caro abbraccio e buon lavoro… 😉

  2. Non ho potuto non curiosare. Gli occhi di bue, per me, sono i biscotti delle domeniche in cui si andava in pasticceria con il papà nel paese della mia madrina.
    Nel pieno della produzione di biscotti, quest’anno ho deciso di rifare i biscotti di frutta secca di Ada Boni, che ho imparato a fare grazie a te.

  3. Non puoi capire quanto la mia infanzia sia legata agli occhi di bue,alla schiacciata alla fiorentina, alla crostata, alla ciambella alla ricotta, alle pesche (quelle che quando ci hai fatto un post mi hai riempito il cuore di ricordi)e aibudini di riso. Quante belle cose dietro alla cucina!

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