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Picnic a Beachy Head

È già passata più di una settimana da quando sono arrivata a Londra, tra un po’ sarò di nuovo nella mia mansardina sopra la cucina di casa a guardare fuori dalla finestra per vedere quanto ci mette il grano a diventare verde per annunciare che la primavera è finalmente arrivata.

Vi chiederete che cosa abbia fatto questa prima settimana… se la vostra risposta è prevalentemente mangiare, ci siete andati molto vicino! Che fosse indiano, inglese, turco o italiano, fatto in casa, seduti al ristorante, in piedi ad aspettare il miglior beigel* mai assaggiato o su un sasso in riva al mare, abbiamo mangiato e celebrato il potere del cibo, eletto a miglior mezzo di comunicazione ed aggregazione del mondo.

In questa festa continua di abbondanza, fantasia e creatività, c’è stato un panino, estremamente semplice, che vale la pena condividere con voi. Diciamo che è una scusa per portarvi con me a Beachy Head, ma credetemi che anche il panino ha un suo perché.

Beachy Head, un’ora di macchina a sud di Londra, è un luogo che lascia a bocca aperta. A togliere il fiato è sia la vista delle scogliere bianche in una grigia giornata invernale, tanto bianche da far male agli occhi quando baciate dal sole, sia la salita da fare di ritorno dal faro, specialmente se controvento e con una borsa appesantita da macchina fotografica, guanti, cappello, sciarpa e altri generi indispensabili di prima necessità.

Si capisce subito chi è allenato e chi no. Io no, ma Beachy Head valeva sicuramente il fiatone e il vento fortissimo che spazzava via le nuvole e i dubbi esistenziali…

Ma torniamo a quel panino, seduti su un sasso bianco a guardare il mare con un thermos pieno di Earl Grey bollente. In questi casi per me vince l’essenzialità: due fette di pane fresco alle cipolle caramellate comprato al negozietto biologico, spalla toscana e burro fatto in casa.

Ai puristi potrà sembrare un abbinamento piuttosto insolito, ma a me ricorda tanto il toscano pane burro e acciuga, uno dei crostini e delle merende più tipiche della mia infanzia.

L’acciuga – e in questo caso qualche fetta tagliata al coltello di spalla toscana saporita –  viene bilanciata nella sua componente salata dal burro, che ne smussa gli eccessi e ne ammorbidisce il sapore. Se hai ingredienti eccezionali non c’è veramente bisogno di complicare le cose.

E’ solo un’idea, ma provate a immaginare. Su un tagliere di legno illuminato dalla luce radente che entra dalla finestra di cucina affetti un pane appena sfornato. Il coltello fa quel rumore invitante mentre affonda nella crosta croccante, che per un po’ resiste e poi si rompe in un crepitio cedendo nella morbidezza della mollica ben lievitata.

Poi c’è il burro fatto in casa, raccolto in un piattino di vetro. E’ un burro che sa di panna e niente più, fatto solo di panna e di qualche scaglia di sale Maldon, un burro che si lascia spalmare con arrendevolezza sul pane e che fa da contraltare alle fette di spalla cruda toscana, venate di grasso, saporite.

E’ tutto questo che avvolgi in un tovagliolino di carta e che porti con te in riva al mare, sono i rumori della crosta del pane, quel raggio di sole che entrava di traverso, la spalla toscana portata da casa, il burro fatto da un’amica e chi ti ha insegnato quel panino. Provatelo, leggetevi dentro le vostre storie e poi mi dite se è solo un panino!

** Se vuoi fare il tuo burro fatto in casa, compra la miglior panna biologica e leggi la ricetta sul blog di Sarka, meravigliosamente illustrata nella sua semplicità.

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Comments (36)

  1. I bagel di Beigel Bake, tappa fissa quando torno a Londra, tappa fissa quando a Londra ci vivevo dopo che ero andato a ballare al 93 East in Brick Lane!

  2. Che dire: ho l’acquolina in bocca, il panorama mi ricorda il viaggio in Irlanda e ora mi segno la ricetta per fare il burro in casa! Quanto può scatenare un panino se ben raccontato!
    Grazie per queste perle di poesia!
    Buona giornata
    Chiara

  3. Quando ero a Brighton avevo fatto un giro alle Seven Sisters, spettacolo mozzafiato. Però per pranzo mi sono ficcata in una tea room e mi sono divorata 2 fette di torta strepitose!
    Mi piace un sacco la foto della roccia con il muschio, è meravigliosa.

  4. Ah, che invidia, sana invidia, ma pur sempre invidia!! 🙂 Io, Londra a parte, non ho mai visto nulla dell’inghilterra ma so che mi piacerebbe tanto! Io ho lasciato il cuore sulle scogliere irlandesi per ben due volte, e so che ce lo lascerei tranquillamente anche su quelle bianche scogliere inglesi! Madòò che voglia di fare un viaggio!! Adoro quegli spazi infiniti in cui tu ti senti nulla, ti senti un puntino minuscolo nell’universo e amo i profumi del mare in inverno e dell’erba bagnata… ecco, ci verrei al volo se potessi! Un abbraccio grande e goditela finché puoi!

  5. C’ho passato un’estate a Eastbourne… avevo 16 anni e sul promontorio del Beachy Head ci ho lasciato il cuore e anche altro, ma la perdita più grossa fu la mia macchina fotografica, non era che una compattina analogica, ma c’erano tutte le foto scattate fino ad allora… adesso grazie a te recupero un pezzettino dei miei ricordi!

  6. Giulietta mia, mai un panino fu descritto in modo più sensuale! Mi hai fatto venire l’acquolina in bocca e non solo perché questo è in assoluto il mio secondo panino preferito (il primo è pane, burro e roastbeef avanzato a pranzo), ma anche perché so per esperienza che nessun cibo è buono come quello condito dal vento, dalla salsedine e dalla stanchezza. Urgono cattivo tempo e una lunga passeggiata!

  7. In questo momento sono su quella scogliera, con il vento freddo che smuove i capelli e mi gusto il panino realizzato a casa prima della gita…. che meraviglia!
    Sei proprio sicura di voler tornare a casa, saresti la mia reporter preferita! 😉

  8. Dio mio! Ma questo posto è da levare il fiato!!! Le foto poi sono eccezionali (quella con la cabina telefonica mi ha anche strappato un sorriso).
    Venendo al cibo, sarà pure vero che l’Inghilterra è stata sempre famosa per il cibo atroce (cosa che onestamente credo non sia più vera da tempo) e che magari gli inglesi non hanno la cultura culinaria degli italiani, ma a Londra mi ha sempre colpito l’apertura mentale verso i tipi di cucina più disparati (persino nei bambini) che molti italiani dovrebbero imparare. Mai idea come quella del cibo come aggregazione è stata più vera.

  9. ma dai!!!! l’amica di mia figlia abita proprio nei dintorni- a Eastburne! pensa che ci siamo stati giusto due anni fa, sotto Natale e mi ricordo un vento da paura…noi ci eravamo riscaldati con mince pies e panna montata e i soliti litri di tè, al riparo di una casa confortevole e calda… fra l’altro, i prezzi degli apartamenti, lì, erano assolutamente abbordabili, niente a che fare con Londra. Tant’è che continuo a farci un pensierino… e ora che vedo le tue magnifiche foto, ancora di più!
    divertiti!
    ale

  10. Che posto meraviglioso!Peccato non esserci mai stata e dire che ho anche fatte due vacanze studio in inghilterra.
    Con il panino poi mi hai definitivamente conquistata, pane burro e acciughe era una delle mie merende preferite, questo con la spalla deve essere altrettanto buono!
    buona giornata

  11. ciao!
    pure la schiacciata toscana, con prosciutto toscano salato e burro (ahimè non homemade) ha il suo perche’.
    sono pienamente d’accordo!
    Goditi questo bel viaggio!

  12. ma che bella sorpresa!. belle le foto, e che esempio civile:spiaggia, faro, solitudine ma….
    cabina telefonica, tipico degli isolani! spero di sentire dalla tua viva voce qualcosa ancora.
    Complimenti, sempre fruttuose le “scappate” vero?

  13. Ciao Giulia!!! Bellerrimo questo post, scusa se non ho risposto alla tua e-mail, ma sono stata poco bene!
    …quel pane.. il burro… sento il profumo, POESIA ALLO STATO PURO!! Quelle scogliere bianche, si riesce a sentire l’aria frizzante e l’odore del mare!!
    Ah e quel bel coltello con il tagliere (sembra legno di olivo), come trasmettere dei brividi e delle emozioni attraverso una fotografia..
    Un abraccio enorme!

  14. da rimanere incantati per tutto: il racconto, il panino e quelle immagini. Il panino te lo copierò certamente (e magari al posto della spalla, non me ne volere, ci metterò la coppa piacentina che il marito mi porta dal luogo dove lavora) e le scogliere le sognerò… non si sa mai!
    CIao e buona settimana
    PS anche dalla mia cucina lo sguardo si perde nel campo di grano e scruta il verde che fa capolino 🙂

  15. Questo post è poesia! Posso dire che provo una sana invidia?! Mi segno subito il nome di questo luogo meraviglioso e vado a vedere la ricetta del burro ! Ciao

  16. Ogni volta che vengo qui da te sbavo 😛
    ma come fai, maghetta Juls? Questo panino è da Oscar! che fameeeeee 🙂

    Un abbraccio e enjoy London! noi siamo appena tornati da Lyon e nn volevamo partire

    1. prima volta che ti scrivo, ma questo post mi ha fatto commuovere. Il motivo è semplice: la mia mamma, che combatte da quattro mesi in un centro di riabilitazione, dopo aver perso l’uso degli arti inferiori, a causa di un’ischemia, è nata a sull’appennino tosco-romagnolo, ma molto più in odor di Toscana e da sempre pane, burro e acciughe ma anche pane, burro e prosciutto è uno dei miei cibi preferiti, per merito suo..quando mio padre lavorava fino a tardi e per lui, romagnolo doc, quello non era nemmeno mangiare, noi ci facevamo un vassoio pieno di tartine e lo consumavamo insieme…mi sa che domani sera mi presento in ospedale con qualche tartina… grazie

  17. Ciao!!!!
    sei speciale, nello scrivere e nel combinare cibo ed esperienze! per questo, passa da me ti ho nominato e premiato con il versatile blogger award!!!

    che fai vieni???
    r.

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