Torta con grano saraceno: a merenda con il Cavoletto
Arrivata alla fine del tempo a disposizione per preparare una ricetta per il contest La festa del Cavolo, venerdì scorso mi sono accoccolata sul divano a sfogliare il Libro di Sigrid in cerca della ricetta perfetta, quella che potesse in pochi azzeccati ingredienti descrivere il mio mood del momento. Nonna in cucina finiva di sistemare gli ultimi piatti del pranzo e Claudia studiava per l’esame dell’università proprio di fronte a me, sullo stesso tavolo sul quale ho passato – in posizione leopardiana – i migliori anni della mia gioventù a tradurre autori greci e latini.
Mi è tornato in mente il momento della merenda, che ormai è stato sostituito da un caffè al volo in ufficio o da un digiuno penitenziale e pure un po’ masochista quando sono a casa… da piccina piccina, quando ancora Claudia non c’era, merenda era guardare Big o i cartoni di Italia 1 alla fine dei compiti della giornata, con una fetta di pane e marmellata, una tazza di tè e Topolino in mano (sempre stata multitasking, fin dalla giovane età!).
Poi le cose sono cambiate: crescendo la merenda è diventate tè e biscotti, o una fetta di torta della nonna fatta per Claudia, che da piccina era un po’ carognetta, non ne voleva sapere di mangiare! In sottofondo lo Zecchino d’Oro, videocassetta vista ininterrottamente per dei mesi, ogni santo pomeriggio, senza saltare nemmeno le pubblicità: Claudia era entrata in fissa, un po’ come io da piccola con il Robin Hood della Disney!
Le sorelle crescono ancora, e si affiancano a studiare allo stesso tavolo: per Claudia c’è la fatica di imparare a leggere, o le operazioni in colonna. Per me i classici greci, gli storici latini e la nascita dell’amore per l’inglese. Cascasse il mondo, anche se il giorno dopo c’era interrogazione di filosofia e test a risposta multipla di letteratura greca, alle cinque del pomeriggio suonava il momento del tè, si chiamavano a raccolta mamma e nonna e tre generazioni di famiglia si riunivano attorno allo stesso tavolo ad inzuppare biscotti nel tè caldo e raccontarsi la giornata.
Ripensando a questi momenti, mi sono caduti gli occhi su questa frase di Sigrid:
… i sapori sono semplici ma intensi, una vera torta di merenda di quando eravamo piccoli, perfetta quindi per un tè pomeridiano un po’ regressivo, quando fuori piove e il bisogno di coccole con un retrogusto infantile si fa pressante (p. 240)
e automaticamente ho scelto la ricetta da fare. Dieci minuti ed era in forno… il tempo di freddarsi, di far cominciare a piovere fuori, un acquazzone estivo, e ci siamo di nuovo ritrovate attorno allo stesso tavolo a sorseggiare una tazza di tè con una fetta di torta al grano saraceno.
Torta con grano saraceno
Ingredienti
- farina di grano saraceno, 180 gr
- farina 00, 100 gr
- burro, 240 gr
- zucchero, 200 gr
- tuorli, 4
- uovo intero, 1
- rum, 3 cucchiai (io vino dolce da cioccolata)
- fior di sale, 1/2 cucchiaino (io sale alla vaniglia)
Per spennellare:
- 1 tuorlo + 1 cucchiaio di latte
Istruzioni
- Sbatti il burro morbido con la frusta finché sia chiaro e cremoso.
- Aggiungi lo zucchero e sbatti ancora, po unisci i tuorli, l'uovo intero, il liquore scelto e il sale, sempre sbattendo.
- Aggiungi infine le farine e mescola quanto basta per ottenere un impasto bello omogeneo.
- Imburra uno stampo da crostate rotondo di 21 cm (io ho usato uno stampo rettangolare di 10 x 35), versaci l'impasto, livellalo e spennellalo con il tuorlo sbattuto con il latte. Con una forchetta traccia una grata sulla superficie dell'impasto. Spolvera con una presa di fior di sale e inforna a 180°C per 40 minuti o finché sia bello dorato. Lascialo raffreddare completamente prima di servire.
Responso. Buona. Semplice come un bicchiere di latte. Profumata e fragrante come del pane appena sfornato. Nella consistenza mi ricorda un po’ uno shortbread scozzese, un po’ più morbido e con la ricchezza del grano saraceno che fa da padrone, vivacizzato dalla presenza del sale. Insomma, Sigrid, sei entrata di diritto nel nostro circolo di donne a far merenda con 3 generazioni della mia famiglia, direi che non esiste prova più forte di quanto questa torta sia stata apprezzata, no?!
Comments (28)
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arriviamo tutti allo scadere ,ma arriviamo!:DDD
Seppur semplice immagino sia davvero buono questo dolce ed è proprio così che anche io amo fare merenda, specie nelle giornate rese complici da una pioggia. Buona giornata. Annallisa
Bravissima come sempre, Juls mi fai venir voglia di prendere un tè con voi!
Ti auguro di vincere il premio che più desideri, te lo meriti tutto e sono sicura che lo userai al meglio.
Nota di servizio: adoro quell’ alzatina.
(leopardiana… sei forte)
Bella torta, mi piace molto l’uso del vino dolce. Brava brava 🙂
Che dolci ricordi Giulia, è bello quando ci porti nel tuo mondo incantato…
Bellissima atmosfera! Bellissimo racconto. Entrambe abbiamo scelto la merenda;)
mannaggia, io mi sa che sta volta non ce la faccio…. a meno che oggi pomeriggio non mi metto a spadellare, ma la vedo dura con questo caldo!! Mi sono voluta godere il mio viaggetto francese e ho messo la cucina in pausa!! 😉
juls nn ti smentisci mai un dolce strepitoso!!!i tuoi post i tuoi racconti le tue foto…ecco tu sei tutto il bello che c’è in queste 3 forme d’arte!!bacioni imma
che bel post juls! e che belle le foto, specialmente quella della finestra! la ricetta mi intriga molto, da provare! bravabrava! bacio
Questa torta è perfetta, confortevole, coccolosa, meravigliosamente buona!Ovviamente da mangiare in coppia con la sorellozza, sennò che torta è!? ;P
Che buona questa torta!!!! e che bella l’immagine delle tre donne di generazione diverse che si ritrovano per l’ora del té… complimenti!!!
Juls, la torta mi ispira moltissimo, semplice ma dal profumo e sapore che sa di casa.
Ma quello che mi piace di più.. è la motivazione della scelta di questa torta.
Sono ancora più buoni i dolci che sanno dire o trasmettere qualcosa…
occheèsuccesso alle tue foto? sono esplose!
un bacino,
Chiara
bellissimo il post sui props, bello davvero!!!
che bel racconto, pensare alle torte fa sempre tornare un po’ piccini! 🙂
Ma che buona, mi hai fatto venire una gran voglia di provarla…se avessi gli ingredienti la farei subito subito. Grazie cara e complimenti! ;D
Mi fai sempre sognare con i tuoi racconti….il Robin Hood Disney: e chi lo può dimenticare 🙂
Un abbraccio morbido come questa torta impastata con i tuoi ricordi.
Che racconto romantico e poetico Juls! Che momenti che riesci a cogliere e hai pure scomodato la pioggia per accompagnare la vostra merenda…?? AHAHAH! Baci
Sostituendo la farina con maizena e’ un bellissimo dolce gluten free…vera coccola per i compiti…
…ti ho linkata nell mio blog….per HHDD…besos
Non centra niente ma… lo sai Ju che ho la stessa zuccheriera?!
Stai diventando sempre più brava. Bellissima l’atmosfera che hai dato alle tue foto
sei la prima citata, sei la prima con laquale mi congratulo. mi hai fatto venire voglia di entrare in famiglia e farmi una merenda con voi.
GRAZIEEEEEEE!
Ciao Giulia! Complimenti per la vincita! Più che meritata!
Questa torta l’ho preparata anche io quest’inverno, sino ad ora è la più buona che io abbia assaggiato: mi fa impazzire la consistenza del dolce e della farina di grano saraceno, il granellino di fior di sale (per me alla vaniglia) che ogni tanto scricchiola sotto i denti poi… buonissima!! E anche a me aveva colpito quella frase di Sigrid, tanto da averla citata nel mio post, proprio come te!
Ciao!!