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La dieta del foodblogger. Branzino al forno con erbe aromatiche

Sono a dieta da quanto avevo diciannove anni, il che praticamente vuol dire che sono affamata da un decennio. Julia Roberts, “Notting Hill”

Potrei dire la stessa cosa, solo che i risultati sono palesemente diversi. È questo un tema sul quale sono tornata più volte qui sul blog, anche perché di diete ne ho fatte, con risultati più o meno soddisfacenti, tranne poi trovarmi spesso al punto di partenza. I motivi sono i più antichi del mondo: un mix letale di pigrizia e golosità, golosità che talvolta si trasforma in una fame atavica difficile da placare. Mangiare mi rende felice, soddisfa la mia curiosità, mi ha resa quella che sono, mi ha dato un lavoro e un sogno per cui combattere, oltre a qualche chilo di più, un girovita generoso e l’impossibilità di entrare in un paio di skinny jeans. Bisogna saper scegliere.

Branzino con erbe aromatiche

Sono stata a dieta, a ritmi alterni, negli ultimi anni. Anzi, ammetto che ho appena deciso di sospendere una dieta che stavo seguendo, una di quelle normali e vecchio stampo, senza alimenti esclusi. Ho deciso che avrei interrotto la dieta e ho avuto l’immediata sensazione che qualcuno sollevasse un macigno enorme dal mio petto. Potevo respirare di nuovo, ma soprattutto potevo scegliere cosa mangiare. È proprio questo che mi manca in una dieta, la facoltà di scegliere, il decidere autonomamente quello che voglio mangiare in un giorno qualsiasi, in un momento qualsiasi. Potrebbe essere considerato l’ennesimo fallimento, ma voglio vederla come la scoperta della dieta del food blogger.

Ci sono due fattori che hanno contribuito alla scoperta di questa dieta, se così si può chiamare. Da una parte c’è una riflessione più approfondita sugli ingredienti che usiamo per cucinare, legata al loro uso accorto e stagionale e alla valorizzazione di ogni singolo prezioso elemento, che è poi il tema del libro a cui sto lavorando. Dall’altra c’è la lettura dell’articolo The Food Writer’s Diet, uscito qualche anno fa su Bon Appétit. Cercavo del materiale per il mio corso di food writing e mi sono imbattuta in questo articolo ironico, all’apparenza leggero ma totalmente veritiero.

It was then that it dawned on me to only eat food that I like, and to not eat things that I don’t. It sounds simple, but at the time, when I tended to polish off everything in front of me just because it was there, it was revolutionary. – Melissa Clark, Bon Appétit magazine

Branzino con erbe aromatiche

Una premessa è necessaria: sento il bisogno di una dieta esclusivamente per motivi di vanità, perché mi piacerebbe essere più magra, indossare vestiti bianchi di lino in estate e skinny jeans quando ne ho voglia. Ho scelto più volte di mettermi a dieta non per ragioni di salute ma per guadagnare in autostima, convinta che togliendo i chili di troppo avrei invece acquistato sicurezza. Mi guardo infatti allo specchio con occhio iper critico da sempre, rigida con me stessa quanto sono indulgente e comprensiva con gli altri. A volte mi rendo conto di non applicare lo stesso metro di giudizio.

Quindi, in cosa consiste questa dieta e perché mi piace tanto? Apparentemente non è una dieta, anche se ti guida a fare scelte con più consapevolezza, e asseconda a pieno la curiosità propria di ogni appassionato di cibo e gusto. Immaginate come avrei potuto fare la dieta a Venezia, rinunciando a spritz e cicchetti. Non solo non mi sarei goduta un viaggio in compagnia, ma mi sarei anche privata di importanti scoperte formative per la mia professione!

In definitiva nell’articolo Melissa Clark dice che bisogna mangiare quello che ci piace e non mangiare quello che non ci piace. Possiamo assaggiare tutto, ma non dobbiamo sentire l’obbligo morale di pulire il piatto in ogni situazione. Sembra banale, ma non lo è.

Il mio obiettivo per i prossimi mesi, e anni, è il seguente: riuscire ad accettare me stessa, pancetta compresa, mangiare quello che mi piace in maniera consapevole, assaporando e godendo il momento senza sensi di colpa, limitare le porzioni, non mangiare quello che non mi piace solo per l’idea di mangiare qualcosa, camminare con Noa appena possibile. Forse questa è l’unica dieta che riuscirò a fare, perché mi lascerà il sacrosanto diritto di scegliere in ogni momento della mia vita cosa mangiare, assecondando i miei gusti e la mia curiosità.

Sembra facile, ma anche questa dieta richiede un po’ di disciplina nel fermarsi al primo arancino, senza mangiarne due anche se sto testando la ricetta per il libro, e nel scegliere una camminata piuttosto che un’ulteriore ora di lavoro alla fine della giornata. Devo rivendicare del tempo per me! A ciò si aggiunge la voglia di cucinare in maniera divertente, curiosa, sana e consapevole, valorizzando gli ingredienti giusti, per non annoiarmi con petti di pollo grigliati o verdure lesse. Ne va della mia sanità mentale.

Da tutte queste riflessioni nasce la ricetta di oggi. Una ricetta che può benissimo rientrare nel diario alimentare di una dieta, ma che ai miei occhi non ha rappresentato né un sacrificio né una privazione, perché avevo scelto indipendentemente tutto: un branzino del Golfo di Follonica, il sale integrale, le verdure a vapore condite con l’olio buono – che ne basta un cucchiaino e già lo senti da quanto profuma – e i fiori di erba cipollina. Questo è stato il mio pranzo di ieri. Per la cena pane di lievito madre fatto con farina bio e locale, due fette di caprino di Greve in Chianti, spinaci saltati, olio buono.

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Branzino al forno con erbe aromatiche

Portata Pesce, Secondo
Cucina Italiana
Preparazione: 5 minuti
Cottura: 30 minuti
Tempo totale: 35 minuti
Porzioni 2
Chef Giulia

Ingredienti

  • 1 branzino fresco da circa 500 g
  • Una decina di foglie di basilico
  • Una decina di foglie di melissa
  • Una decina di foglie di cedrina
  • Una decina di fili di erba cipollina
  • 2 cucchiai di sale marino integrale
  • Pepe nero appena macinato
  • Olio extravergine di oliva

Istruzioni

  • Pulisci il branzino togliendo le interiora. Non togliere le squame. Passalo sotto l'acqua fredda e poi asciugalo.
  • Fai un battuto fine di basilico, melissa, cedrina e erba cipollina, poi uniscile al sale marino.
  • Copri di carta da forno una teglia, spargi metà del sale profumato sulla teglia, adagiaci sopra il branzino e ricoprilo con il resto del sale profumato. Metti qualche foglia di melissa dentro al pesce.
  • Cuoci il branzino nel forno caldo a 190°C per circa 30 minuti, finché non comincerai a sentire un buon odore di pesce arrosto.
  • Mentre il pesce è in forno cuoci a vapore qualche verdura di contorno: carote, zucchine e patate. Condiscile con olio extravergine di oliva, sale, pepe nero appena macinato, un goccio di aceto di mele e i fiori dell'erba cipollina.
  • Servi il pesce una volta pulito condito con un filo d'olio extravergine di oliva e le verdure di contorno.
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Ho mangiato come quando ero a dieta, ma il solo fatto di non applicare l’etichetta dieta e di scegliere con gusto cosa mangiare ha impedito che avessi voglie inconsulte di cioccolato per placare una fame che non aveva ragion d’essere o la tentazione di aprire il frigo per vedere cosa c’era. Nulla era cambiato, eppure gratificandomi così ho annullato la voglia di fare uno strappo alla regola, perché non ne sentivo assolutamente il bisogno.

Funzionerà? Ne riparliamo tra qualche mese!

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Questo articolo ha 7 commenti

  1. Tesoro ti seguìrò con molto piacere anche perchè in sei anni da food blogger ho preso 10 kg e da un mese e mezzo sto seguendo una dieta ovviamente prescritta da un nutrizionista che al momento mi ha fatto perdere 7 kg quindi per una fan dei dolci e della buona cucina è un bel traguardo!!Sono giunta alla conclusione che per dimagrire bisogna per forza di cose tagliare le calorie in eccesso ma non per questo intristirsi davanti ad una insalatina ma ci vuole fantasia e voglia di sperimentrare per portare in tavola piatti gustosi ma light infatti proprio da questa sperimentazione è nata la mia rubrica Light con gusto. Questop branzino mi sembra uina proposta divina cara Giulia, ben presentato e sicuramente deliziosi e devo fare mia(appena arrivo ai meno 10)lìquesta nuova filosofia di vedere alla dieta non come una rinuncia ma un modo come un altro di assaporare tutto ma senza abbuffate:D!!Bacioni,Imma

  2. Ci ho rinunciato alla dieta. Dopo la gravidanza il mio girovita è peggio di uno yo-yo. Accettare il mio corpo cambiato è una dura lotta che porto avant da 3 anni con rassegnazione. E’ cambiato e non ci posso fare niente.
    Se poi ci mettiamo anche il fatto che sono golosa e alla voce pigra sul dizionario hanno messo la mia foto, beh non rimane molto spazio nemmeno per me, per indossare i tanto blasonati skinny!
    Ma con questo branzino seguirei scrupolosamente la tua dieta….
    Un baciotto grandissimo!

  3. La tua proposta è ottima, e per il resto concordo con te, una dieta non deve far pensare subito a una rinuncia ne’ a cibi scelti prestabiliti, se no dura poco, la fa, smetti riprendi i chili persi! pertanto evviva nuovi percorsi, scelte diverse!il branzino lo adoro da sempre, ne mangerei quintali!

  4. Io altaleno fasi in cui mi vorrei mettere a dieta ferrea ed eliminare tutti i carboidrati dalla mia vita, e fasi in cui divorerei anche la collega…
    Mi piace questa tua versione della dieta. Anche io mi sono avvicinata ad una versione simile, anche perché da quando c’è mia figlia, il tempo per cucinare, fare la spesa, o fare sport (sport??? cosa è lo sport???) si è praticamente annullato. Hai mai pensato a quanto tempo richiede una dieta tradizionale? Soprattutto se tu sei a dieta e i tuoi famigliari no? un’enormità… ci vuole un’organizzazione superiore alle mie forze!

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