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Salmone crudo e l’elogio della leggerezza

Eccomi di ritorno dalla piscina, mi sento bene, mi sento leggera, mi sento soddisfatta. Cammino con un passo più sicuro e più leggero del solito, la borsa della piscina al fianco mi frena un po’ con il suo peso, che mi riporta a terra e, per contrasto, mi fa apprezzare ancora di più lo slancio vivace che sento delle gambe. Arrivo alla macchina, accendo la radio e nel tragitto verso casa cerco una canzone che mi ispiri, qualcosa di allegro, di leggero, che non mi appesantisca l’umore e che metta le ali ai miei pensieri e ai miei sogni.

Tutto quello che faccio mi riporta a questa parola, ad un concetto che va ben al di là del suo significato letterale: la leggerezza. Tracce ormai esigue di ricordi di letteratura italiana del liceo fanno riemergere dalla nebbia del tempo il primo capitolo di Lezioni Americane di Calvino, Leggerezza.

Dedicherò la prima conferenza all’opposizione leggerezza-peso, e sosterrò le ragioni della leggerezza. (…) Dopo quarant’anni che scrivo fiction, dopo aver esplorato varie strade e compiuto esperimenti diversi, è venuta l’ora che io cerchi una definizione complessiva per il mio lavoro; proporrei questa: la mia operazione è stata il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio. (Italo Calvino, Lezioni Americane, 1988)

Non voglio fare una lezione di letteratura, non è il luogo, il momento e sicuramente non ho le competenze. E’ solo uno spunto di riflessione. La leggerezza è uno degli obiettivi che mi prefiggo per il blog, non mi vergogno a dirlo: un linguaggio leggero e scorrevole (e quanto è difficile! spesso ho la fastidiosa tendenza a farcire il discorso di aggettivi e subordinate, proprio come faccio con le torte), una grafica il più possibile essenziale, sentimenti e sensazioni fresche. Cerco di tenere lontana la pesantezza del presente che a volte avverto, cerco di indossare lenti rosa e guardare alla vita con lievità. Questo non significa che non abbia la percezione di quella che è la realtà, e nemmeno che neghi le difficoltà. Semplicemente, rispondo con un sorriso lieve e un po’ di ottimismo. Non è facile, non è facile alleggerire e togliere la zavorra a cuore e testa, ma è il metodo che mi sono scelta per guardare alla vita.

Dove possiamo trovare le leggerezza? Mi vengono in mente tante immagini e sapori… I giocatori di basket che librano nell’aria per schiacciare a canestro come se la gravità non esistesse, il frullio del cuore quando si è innamorati, una poesia che dipinge a tinte lievi un sogno, la carezza di un bambino, una mousse alla frutta d’estate, un piatto di salmone crudo con poche verdurine.

Per il salmone, ingredienti:

  • salmone a fette, finissimo, da carpaccio, freschissimo
  • semi di sesamo
  • sale di Maldon
  • salsa di soia
  • alghe nori in fiocchi

Per le carote, ingredienti:

  • carote
  • aceto di vino bianco
  • semi di sesamo
  • ginger
  • erba cipollina
  • olio extravergine di oliva
  • sale di Maldon

Essenziale è avere del salmone freschissimo, visto che viene mangiato a crudo, marinato per pochissimi minuti. In un piatto largo distendi la fetta di salmone intera o tagliata a striscioline e condiscila con qualche cucchiaio di salsa di soia, poche scaglie di sale di Maldon per la croccantezza, un cucchiaio di semi di sesamo e un cucchiaio di alghe nori in fiocchi.

Nel contempo, sbollenta le carote pulite e tagliate a listarelle di circa 5 mm di diametro in acqua bollente salata con due cucchiai di aceto di vino bianco. Cuoci per circa 10 minuti, poi scola le carote. In una padellina scalda un cucchiaio di olio extravergine di oliva con i semi di sesamo. Aggiungi le carote, l’erba cipollina tagliuzzata finemente, un po’ di radice di zenzero grattata e salta a fuoco vivace per qualche minuto. Togli dal fuoco e impiatta, cospargendo le carote con qualche scaglietta di sale di Maldon.

Servi il salmone con le carote, accompagnato da del semplice riso bianco bollito.

Prova assaggio. L’elogio della leggerezza. Per coerenza con i miei obiettivi non dovrei dire altro, ma… come posso non rammentare la ricchezza della carne del salmone che si sposa alla perfezione con le carote leggermente acidule per via dell’aceto e fresche per il ginger fresco? o come non apprezzare la croccantezza del sale di Maldon, che si staglia protagonista sulla morbidezza di salmone e carote? Ho fatto per la prima volta questo piatto un mesetto fa, e da allora almeno una volta a settimana lo rifaccio, conquistata dalla semplice bontà del salmone.

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Questo articolo ha 18 commenti

  1. “Leggero, con il vestito migliore, senza andata nè ritorno, senza destinazione…”
    Mi hai fatto venire in mente questa stupenda canzone di Ligabue…te la regalo…e proverò di sicuro questo piatto condito di delicatezza ^^

  2. Ma che bel piatto!
    Bella presentazione, e poi adoro il pesce crudo!! (mangwerei tutto crudo in realtà! 🙂 )

    Riuscirò anche io a fare dei piatti così belli da vedere e fotografare prima o poi! 🙂

  3. leggerezza.. è un gran bell’obiettivo…. e di sicuro sei in linea con quello che vuoi trasmettere.. sono capitata per caso nel tuo blog diverso tempo fa.. e ne sono rimasta incantata… fondamentalmente perchè oltre alle cose meravigliose che proponi è come tuffarsi in una nuvola.. un bacio Faby

  4. A me trasmetti positività e voglia di camminare un pochino sollevati da terra! Apprezzo molto questa qualità nelle persone. Forse perchè io, al contrario, non la possiedo minimamente!
    E’ da stamani che penso a una ciotola di riso giapponese e salmone. Mannaggia, perchè qui i pescivendoli sono aperti solo la mattina?

  5. Leggerezza, colori tenui, sapori freschi..un piatto perfetto, simbolico? La sento con te questa leggerezza ben al di là della ricetta, grazie

  6. Condivido il pensiero di onde99 – leggerezza e solarita’.
    penso che anche lo yoga aiuti!

    ps.
    Oggi sono capitata da Voiello e ho visto/sentito il tuo intervento 🙂

  7. Avevo già letto questo post ma impossibilitata a lasciare un cenno del mio passaggio, sono ripassata ora a rigustarlo.. poiché ero rimasta colpita dalla tua riflessione.
    Anche io avverto la sensazione di leggerezza dopo un pò di sport, corro, all’aria aperta, e il beneficio che ne ricavo è inspiegabile, molto vicino alla felicità, a volte.
    Ciao, a presto,
    Sissa

  8. hai fatto bene a linkarlo perchè me l’ero perso!! IO amooooo il salmone, lo mangerei sempre.. il sashimi di salmone con riso bianco è il mio piatto preferito!! sai che l’ho preso ieri per fare un piattino semplice, da abbinare con l’avocado 🙂

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