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La cucina di Nonna Menna: la minestra di pane

La minestra di pane, o zuppa di pane, o anche chiamata zuppa di cavolo nero e fagioli, è uno dei piatti più diffusi nei mesi freddi in Toscana, è un piatto antico, che i contadini hanno sempre fatto.

A casa di nonna, invece, era un piatto che non si faceva spesso perché non era tra i preferiti del mio bisnonno Piero, il babbo di nonna. Da parte materna, invece, nella famiglia della bisnonna Pia, era un piatto quasi quotidiano. Se non c’era il cavolo nero, si poteva sostituire con delle bietole, che rendevano la zuppa meno forte e decisa, facendola guadagnare in morbidezza e dolcezza.

Minestra di pane

 Fare questa minestra di pane è stato un tuffo nel passato, fino alla fine dell’Ottocento, perché non appena nonna mi ha portato la zuppiera per metterci la minestra si è scatenata un’ondata di ricordi che è risalita fino alla mia bisavola Maria, la bisnonna di nonna: un flusso di memoria che passa di oggetto in oggetto come in una saga familiare di Isabelle Allende.

Questa zuppiera bianca e azzurra della foto, infatti, apparteneva ai nonni paterni di nonna che, quando lasciarono la casa di Dometaia dei miei avi Maria e Giuseppe (giuro! non sono nomi inventati… e non siamo risaliti nemmeno così indietro!) si divisero i ricordi di famiglia.

Ai miei trisnonni Tommaso ed Adele toccarono un servito cinese, che ancora fa bella mostra di sé nella vetrina di nonna, e questa zuppiera.

Minestra di pane

Dei loro cimeli è rimasto poco, anche perché con il passaggio della guerra molto andò perduto, ma nonna ancora si ricorda di due lanterne che tenevano attaccate ai barrocci quando giravano di sera e dei gioielli della trisnonna Adele che, morta giovanissima a 30 anni con 6 figli già dati al mondo, andarono alle figlie femmine o rimasero da parte, custoditi gelosamente, per le nipoti che sarebbero arrivate.

Nonna si ricorda un filo di perle, un anello con due cuoricini legati, degli orecchini neri – come quelli degli Etruschi, dice nonna – e del corallo, prezioso e vissuto come un vero e proprio tesoro.

E mentre nonna continuava a raccontare di case costruite su tombe etrusche che fungevano da cantine, di viaggi a Livorno a trovare la zia bella, la zia Giulia, la sorella del nonno, di contadini che cambiavano casa e podere ogni pochi anni fino a che non costruirono questa casa in cui abitiamo adesso nel 1926, io seguivo incantata le sue mani che preparavano la minestra di pane con tocchi sapienti e misurati.

Ribollita
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La minestra di pane

Portata Primo
Cucina Toscana
Preparazione: 30 minuti
Cottura: 2 ore
Tempo totale: 2 ore 30 minuti
Porzioni 6
Chef Giulia

Ingredienti

  • un mazzetto di cavolo nero
  • ¼ di palla di cavolo cappuccio
  • ¼ di palla di cavolo verza
  • 1 carota media
  • 2 patate medie
  • 200 g di fagioli secchi
  • ½ cipolla rossa
  • 2 pomodori pelati
  • pane toscano raffermo a fette
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Istruzioni

  • La prima cosa da fare è lessare i fagioli dopo averli messi in ammollo per una notte. Può essere fatto anche il giorno prima, poi conservali con la loro acqua.
  • Per fare invece la zuppa, trita la cipolla finemente e falla soffriggere in una pentola grande e capiente.
  • Quando la cipolla è dorata, aggiungi carote e patate sbucciate e tagliate a cubetti e i tre tipi di cavolo tagliati a strisce non troppo sottili. Per finire, aggiungi il pomodoro tagliato a pezzi. Copri le verdure con l’acqua di cottura dei fagioli, aggiusta di sale e pepe e fai sobbollire lentamente per circa 45 minuti, aggiungendo dell’acqua nel caso ce ne fosse bisogno.
  • Passa due terzi dei fagioli con il passaverdure o con il mixer e aggiungi la crema di fagioli alla minestra che già sta sobbollendo da tre quarti d’ora: fai cuocere per altri 30 minuti.
  • Di tutte le verdure che abbiamo messo a bollire, il cavolo nero è quello che cuoce più lentamente, quindi prendi le strisce di cavolo nero come metro di giudizio per capire che tutte le verdure siano cotte. Alla fine unisci i fagioli rimasti interi, controlla di nuovo sale e pepe e togli dal fuoco.
  • In una zuppiera capiente fai uno strato di pane raffermo, versa con un ramaiolo alcune cucchiaiate di minestra e aggiungi sopra altro pane, andando avanti finché non hai finito gli ingredienti. Lascia riposare qualche minuto e servi caldo o tiepido.
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Quando la minestra di pane viene ricotta il giorno successivo, spesso in una padella di ferro, ecco che si trasforma nella classicissima e più conosciuta ribollita.

Ribollita

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Comments (24)

  1. juls ho già stampato la ricetta e con mia mamma stiamo scrivendo la lista della spesa per preparare la tua meravigliosa minestra! ( mi ricorda un pò la ribollita:)
    i tuoi racconti sono così belli!! grazieeeee!!!!

  2. Sono sicura che se provassi a rifare questa zuppa non mi verrebbe mai perchè mi mancherebbe l’ingrediente segreto che invece hai tu: l’amore e la tradizione di una famiglia che si racconta. MI è piaciuto leggere questo post perchè ho ritrovato quello che putroppo a me manca, ovvero un lunga tradizione di famiglia fatta di racconti e ricordi…

  3. che bello quando il cibo rievoca ricordi così lontani, un filo che unisce vite e famiglie. E così questa zuppa di pane già di per sè splendida assume un sapore ancora più speciale. Grazie della ricetta, la farò sicuramente
    Un bacione
    fra

  4. Adoro questi racconti così densi di ricordi di famiglia, se riuscita a trasmettere un’anima persino a quella zuppiera! Hai fatto delle foto stupende, lascia che te lo dica, un abbraccio!

  5. Che bella storia… come vorrei avere anch’io delle nonne che mi raccontano della loro infanzia: hai tra le mani un patrimonio prezioso, cara Giulia, non fartelo scappare! E non farti scappare nemmeno la zuppiera, che è davvero bella!

  6. Giulia con questa tua minestra non sai quanti ricordi hai riportato alla mia memoria! La minestra di pane con l’osso di maiale… inutile dire che la faceva spessissimo mia nonna.
    non sai quanto mi piacerebbe vedere all’opera nonna Menna e sentirla raccontare… dalle un bacio da parte mia
    Silvia

  7. Il bello del fermarsi qui da te è che sembra proprio di essere a una tavolata di famiglia, dove si sta insieme per nutrirsi e sostenersi! Bellissimo

  8. I ricordi dei nonni sono tesori molto preziosi. Non sai quanto mi mancano i racconti dei miei. A volte penso che li avrei dovuti mettere per iscritto perchè adesso che loro non ci sono più ho una gran paura di dimenticare.

  9. Che bella questa storia di cimeli di famiglia Juls!
    Stavo cercando una ricetta affidabile per la ribollita che mi sono capitati in casa fagioli zolfini e cavolo nero ieri sera ma rigiro subito gli ingredienti per questa zuppa!

  10. 5 stars
    Ormai sei il mio punto di riferimento per la tradizione culinaria toscana e non solo!!!
    Avevo un po’ di cavolI in casa…ed oggi li ho trasformati in zuppa seguendo questa tua confortevole ricetta!!! Stasera relax con cucchiaio in mano! 🙂

  11. 5 stars
    Non ricordavo più il nome del sito, sono felice di averti ritrovata!!! Ti seguivo da tanto tempo…una volta avevo l’app sul desktop.
    Complimenti, le tue ricette sono sempre una garanzia per chi ama la cucina Toscana!!!

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