La cucina di Nonna Menna: coniglio ad arrosto morto
Quando nonna era piccina, i conigli ed i polli si mangiavano spesso, dato che li avevano in fattoria. Erano quei conigli e polli che hanno la carne soda, saporita e ben attaccata all’osso, non come quelli che a volte si trovano al supermercato che al primo morso ti rimane l’osso in mano!
Anche durante il passaggio della guerra, a casa di nonna c’era sempre abbastanza da mangiare, dato che il pane veniva fatto in casa, gli animali erano in fattoria, l’olio era quello prodotto con gli olivi del campo e il vino con le viti della vigna, le verdure erano quelle dell’orto. Mancavano lo zucchero e il sale, la pasta e il riso, gli unici alimenti che erano soggetti al regime della tessera.
Durante il passaggio della guerra nonna era una ragazzina, aveva molta più compagnia del solito, dato che le sue amiche Norma e Rina erano sfollate in campagna per evitare i bombardamenti. Tutte le famiglie accoglievano qualcuno del paese e il piccolo agglomerato di case si era trasformato in un villaggio vivace e animato. Della guerra c’erano soltanto gli aerei che passavano sopra casa per andare a bombardare la città più vicina: nonna si arrampicava in soffitta per guardarli sfrecciare lontano… beata incoscienza!
Bene, il coniglio era uno dei piatti più usati dalla famiglia di nonna in questo periodo: veniva cucinato in maniera semplice ma saporita, con gli odori che si potevano trovare nell’orto.
La cucina di Nonna Menna: coniglio ad arrosto morto
Ingredienti
- 1 coniglio, spellato, pulito e tagliato a pezzetti
- rosmarino
- salvia
- 1 spicchio d'aglio
- olio extravergine di oliva
- ½ bicchiere di vino bianco
- sale
- pepe nero macinato fresco
Istruzioni
- Metti il coniglio a bagno in acqua fredda e limone per una decina di minuti.
- Versa abbondante olio extravergine di oliva in una padella grande e aggiungi uno spicchio di aglio in camicia. A questo punto togli il coniglio dall’acqua e senza scolarlo troppo mettilo in padella, nell’olio ancora freddo.
- Aggiungi poi un trito di rosmarino e salvia, sale e pepe.
- Fai ritirare l’acqua del coniglio (tenderà a produrne un po’ in cottura), fallo rosolare bene da tutte le parti e in caso aggiungi un po’ d’acqua da far ritirare ulteriormente se non è ancora ben cotto.
- Alla fine versaci del vino bianco, fallo ritirare ed il coniglio è pronto.
Juls cara…è semplicemente divinooooooo!!!
complimenti per il nuovo sito…ho messo il bannerino da me…è troppo bello!!!
ciaooooo
juls ho letto tutta la storia su mik…certo che i ostri nonni quante ne hanno passate…cmq il coniglio mi piace davvero molto anche se come dicevi tu,spesso evito di compraro perche a super sono proprio rinsecchiti rispetto a quello paesano…cmq questo è davvero ottimo!!!bacioni imma
Buongiorno, come vedi anche senza Twitter ti tengo sott’occhio 😉
Leggo sempre con grande piacere questi racconti della guerra, anch’io spesso chiedo ai miei nonni di parlarmene. Ottimo il coniglio, con quel sughetto succulento deve essere un piatto da re.
Un bacione!
Ho letto del raduno il 15 luglio..come mi piacerebbe tornare nelle campagne toscane!!!
Vado a leggere la ricetta di la, sembbra davvero succulenta 🙂
Ciao!
🙂 Cavolo che bontà dev’essere! Eh beh io non mangio praticamente più pollo e pochissima carne in generale…proprio se devo, vivendo in campagna ogni tanto con gli amici non posso rifiutarmi di fare una bella grigliata di carne…e la ciccia mi garba!!!!Eccome. Solo che questi poveri animalini vengono trattati così male 🙁
Complimenti per il blog le tue ricette sono mitiche e ci hai messo pure le foto…ho intravisto pure che hai fatto qualcosa di dolce!!!!!!mitttica. Ciau.