More, siepi e dolci: torta di more e cocco
Mi piacciono le siepi, hanno sempre avuto un richiamo potente su di me. Stanno lì, lungo la strada, oppure tra un campo ed un’altro, di anno in anno cambiano i loro colori secondo le stagioni, offrono rifugio ai piccoli animali, caricano di mistero quello che si nasconde alla vista e profumano sempre di bosco, di fresco e di antico.
Amo le siepi toscane, irregolari, che tracciano i confini tra campi di grano, campi di girasoli e campi a riposo, fatte di cespugli e alberi che svettano tra i rovi. Per me sanno di casa e sicurezza, sono le siepi che ti circondano e ti proteggono, sono le siepi delle lucciole d’estate.
Amo le siepi inglesi, che si srotolano lungo le strade di campagna ombreggiate dagli alberi lasciando intravedere piccoli cottages e prati verdissimi dove pascolano cavalli e mucche. Quelle per me sono le siepi che nascondono e lasciano intuire storie diverse, possibili finali alternativi, sono le siepi del mistero e della scoperta continua.
Le siepi mi fanno sempre venire in mente i tardi pomeriggi di fine estate con mamma a raccogliere le more, come ogni anno da quando mi ricordo, con la luce radente e dorata e i sorrisi che si tingono di blu, mora dopo mora.
Quest’anno niente marmellate per me, ci ha pensato mamma a riempire la dispensa di barattoli etichettati e ordinati in base al colore: arancio albicocca, viola susina, blu mora.
Io ho preferito invece usare le more raccolte per fare una torta che avevo segnato da mesi nel libro Super natural every day, di Heidi Swanson, conosciuta per il suo blog 101 cookbooks. La torta è vera, ha un gusto intenso dato dalla farina integrale e dallo zucchero di canna, mentre il cocco, mescolato con le chiare d’uovo come nei biscottini che gli americani chiamano macaroon (ben diversi dai macarons francesi) forma un ripieno morbido, punteggiato dalle more succose.
Super natural every day. Ho fatto solo poche ricette del libro fino ad ora ma tutte, tutte, sono riuscite come previsto: mi sono sentita presa per mano ed accompagnata durante tutto il procedimento delle ricette, spiegate con semplicità e chiarezza. E poi son tutte ricette che ti fanno stare bene, che ti fanno sentire bene, naturale, pieno di energia.
- Il più classico dei classici: la marmellata! che estate sarebbe senza la marmellata di more?
- More per l’inverno: si possono lavare bene e congelare una volta asciugate. Si conservano in un sacchettino nel freezer e possono portare in vita l’estate in pochi minuti anche nelle lunghe sere d’inverno.
Macaroon tart - Torta di more e cocco
Ingredienti
- 170 g 1 1/2 cup farina integrale
- 60 g 3/4 cup cocco essiccato in scaglie, non zuccherato
- 106 g 3/4 cup zucchero di canna
- 1/2 cucchiaino scarso di sale marino fine
- 140 g burro non salato, sciolto
- 140 g 2 cups cocco essiccato in scaglie, non zuccherato
- 70 g 1/2 cup zucchero di canna
- 4 chiare d'uovo
- 225 g more fresche, tagliate a metà
- 45 g 1/3 cup pistacchi, schiacciati*
Istruzioni
- Preriscalda il forno a 180°C mettendo la griglia nel mezzo.
- Imburra una teglia di 20cm x 28cm (io ne ho invece usate due di 10cm x 30cm) e foderala sul fondo e sui lati con la carta da forno.
- Per fare la crosta esterna, unisci in una grande ciotola la farina, il cocco essiccato, lo zucchero e il sale.
- Aggiungi il burro fuso e mescola fino ad ottenere un impasto friabile e bricioloso, ma non più 'sabbioso'.
- Premi con decisione il composto sul fondo della teglia preparata e cuoci in forno caldo per 15 minuti, o fino a che non è ben dorato.
- Togli e mettere da parte a raffreddare per qualche minuto.
- Nel frattempo, prepara il ripieno unendo il cocco, lo zucchero e gli albumi. Mescola finché non è ben omogeneo.
- Distribuisci uniformemente le more su tutta la base della torta.
- Ora spargi il ripieno di cocco a pezzettini sopra le more, riempendo bene tra mora e mora e prestando attenzione a lasciare scoperta almeno qualche mora in qua e là per un bell'effetto visivo.
- Cuoci per 20 - 25 minuti, fino a quando le cime del ripieno amaretti sono profondamente marrone dorato.
- Lasciate raffreddare la torta, poi guarnite con i pistacchi in crosta prima di tagliare in piccoli quadrati.
Note
Ho usato quindi qualche foglia di menta fresca per salvare il tocco verde: i pistacchi avrebbero sicuramente aggiunto un carattere piacevolmente croccante, ma le foglie di menta hanno dato una sfumatura fresca e sottile, che ho davvero apprezzato.
Altre versioni della torta di more di Heidi Swanson si possono trovare:
- su Smitten Kitchen, altro blog che mi piace tantissimo, soprattutto per la loro filosofia che vuole il cibo accessibile a tutti (se ne vuoi sapere qualcosa in più leggi la mia recensione su Piacere Vero).
- da Helene Sweet Tartelette, resa magistralmente come sempre insieme ad un’altra ricetta del libro, l’insalata di finocchi
- sul blog di Heidi, 101 cookbooks, questa volta nella versione originale fatta con le ciliegie (da segnare per il prossimo anno, o chissà, forse con quelle sciroppate…).
ciao splendida 🙂 le tue foto migliorano ogni secondo di più 🙂 e fan venire voglia di passare a trovarti…. che ne dici, parto?
parti mo mo!
Bellissima questa torta, e bellissime le tue foto!!!! 🙂
grazie Valentina!
I libri di Heidi Swanson sono stati gli ultimi libri di cucina che ho acquistato e non ho ancora provato nessuna ricetta. Questa sembra davvero deliziosa! Quasi quasi ci provo!
🙂
Irma
fossi in te non aspetterei altro, vedrai che non rimarrai delusa!
Quest’anno con me i rovi non sono stati per niente generosi… appena un barattolino di more e tante escoriazioni… ma forse mi bastano per questa bellissima torta, che, secondo me, nella variante mentolata, ci guadagna ancora di più!
sì, il saporino di menta effettivamente ci stava proprio bene! quando ci vediamo – quando ci vediamo? – ti porto un barattolino di quella di mamma!
anch’io quest’estate ho raccolto le more…peccato che il giorno dopo (colpa mia e di due bambine…) ce le siamo mangiate tutte…ma non dispero…questo fine settimana spero di trovarne altre e preparare un po’ di marmellata(seguendo la tua ricetta)!
complementi x le foto…quella del campo con la figura in mezzo sembra un quadro!
anche quella è una fine nobilissima! che scherziamo!
quella è la mia mamma!
ma che belle immagini! e che bella torta: sono sicura che in cottura emana un profumo che rende felici tutti gli abitanti di casa. e apprezzo anche l’idea della menta che adoro insieme ai frutti di bosco.
hai anche nominato un sacco di blog interessanti che non conosco:ora vado a spulciarli tutti
sìsì, sono tutti blog davvero interessanti!
Quanta poesia nelle tue parole e nelle tue immagini! Non ho siepi di more nei dintorni di casa mia ma, magari, proverò ad utilizzare la base con un altro tipo di frutta!
Grazie e buon settembre!
sì, lei l’ha fatta anche con le ciliegie, ma secondo me viene anche buona con i frutti di bosco congelati!
Insomma, dalle foto si capisce che la campagna Toscana è sempre brutta……… 😀
vero?! 😛
Si, inguardabile!
Amo siepi e more ma, questa è bella, sono praticamente allergica ad entrambe. Quindi sulle siepi faccio finta di niente perchè mi infastidiscono solo in determinati periodi dell’anno invece le more, ahimè, mi procurano proprio uno shock anafilattico e quindi mi devo privare di tutto ciò che ruota intorno a questo mondo.
Mi accontento delle foto e le tue sono bellissime 🙂
che sfortuna l’allergia! però puoi provare la torta con un altro tipo di frutta, l’idea base è univerale!
ciao! che bel blog che hai 🙂
Questa torta sembra davvero golosa… mi chiedevo se il cocco non la renda un po’ secchina, ma sicuramente deve essere molto buona. Complimenti!
ciao, grazie!
no no, il cocco non la rende affatto secca. La base è giustamente ben croccate, e il ripieno è fatto con cocco e chiare d’uovo, che quindi conferiscono una texture morbidina, quasi da amaretto!
Le tue foto sono sempre incantevoli e le tue ricette davvero originali…Complimenti!
grazie chiarina! qui rendiamo merito ad Heidi per la ricetta!
Sono pazza di quel libro. Ho già provato quasi tutte le ricette della colazione (muesli, oatmeal, granola ecc) e le ho adorate. Questa era nella to-do-list, ma purtroppo sono arrivata troppo tardi per trovare ancora more nei rovi della pineta che precede la spiaggia…Mi toccherà comprarle, ahimé! Ma devo devo provarla! Che bella la tua Juls!
come dicevo sopra viene benissimo anche con le more congelate, o i frutti di bosco in generale. Sarei curiosa di provarla con amareme sciroppate… ma quanto è bello il libro?
Ciao, grazie per i bei ricordi che mi hai fatto riaffiorare alla mente… Anche io ho trascorso tanti pomeriggi estivi a raccogliere more con la mamma. Sei anche un’ottima fotografa, hai mai pensato di partecipare a qualche contest? Alla prossima.
grazie Monica per quello che dici!! le foto sono un mezzo ulteriore per raccontare di me e di quello che cucino, sono ancora ben lontana dal poter partecipare ai contest!
buon flusso dei ricordi!
ciao, anche dalle mie parti i rovi di more sono stati generosissimi, io e mia mamma abbiamo fatto un generoso raccolto nella seconda metà di luglio, poi quando è arrivata mia sorella un altro generoso raccolto ai primi di agosto. dalle mie parti, in Sardegna vicino al Sinis, sono belle mature in quel periodo. come quest’anno non le avevo mai raccolte, proprio belle e soprattutto buone…i love more!!!
mamma mia chissà che spettacolo di rovi di more! è vero, quest’anno poi sono anche particolarmente buone!
Questa visione della siepe mi piace molto di più………di quella triste e deprimente leopardiana! 😛
E mi piace ancora di più quello che è venuto fuori dai frutti di questa siepe!!! Bellissima torta!
un bacione!
c’ho pensato anche io a Leopardi!! ma effettivamente era troppo triste, eehehe!
Hai proprio ragione, le siepi toscane sono uniche! Adoro anche io Smitten Kitchen (il sito è così pulito e le foto sono fatte benissimo), 101 Cookbooks (come non amarlo?) e Sweet Tartellette (dalla quale si impara molte cose sulla fotografia). Difatti Ce li ho tutti nel mio blogroll straniero.
Io le more le ho utilizzate tutte per la marmellata (fatta senza semi perchè passata due volte al setaccio…un tempo infinito ma il risultato è strabiliante), ma se ne raccoglierò altre proverò questa meraviglia (che però mangerò solo io perchè a casa mia il cocco è bandito, sigh!).
Alla prossima. Un bacione dal Mugello!
sììì! anche mia mamma la passa al setaccio, ci vuole un secolo, ma come diventa buona, vellutata proprio! che bello avere le stesse passioni di blogroll!
ehehe, giusto perchè oggi siete già in due ad aver postato ricette tratte dal libro di Heidi, ho deciso che non potevo farne a meno e l’ho comprato su Amazon! foto spledide, come al solito…brava
davvero! l’ho notata anche io la combinazione con Kja! hai fatto benissimo a prenderlo, non te ne pentirai!
E’ bellissimo l’effetto delle more che spuntano tra le “collinette” di cocco…sembra una siepe di more, mi da’ l’idea di siepe in fiore…, sei riuscita perfettamente a coniugare il paesaggio toscano delle foto e il dolce, fantastico, complimenti=) lys
non l’avevo pensata proprio questa similitudine, che bello! grazie per avermela fatta notare!
un abbraccio
Adoro le more, ma stranamente non riesco ad immaginare l’abbinamento con il cocco… Proverò! 😉
Intanto ti segnalo un nuovo contest di fine estate: http://zenzeroecaffe.blogspot.com/2011/09/zenzero-e-caffe-si-lancia-in-un-contest.html
Così, se non hai niente da fare, potresti cimentarti in qualche altra ricettina a tema dall’acquolina in bocca! 😉
nemmeno io, ma è un abbinamento buonissimo!
bella bella bella! amo quei pasticcini coccosi, e amo il nuovo tocco scandinavo che hanno le tue food-foto lately! questo pannello di legno a volte azzurro, a volte bianco, sempre luminoso…come te!
Un abbraccio bellezza!|
davvero? dici?? beh, se questo è l’effetto son proprio contenta! 😛 un abbraccio bellizzima!
Quando ancora abitavo alla Bagnaia, ero il terrore di ogni siepe della Tenuta, fermo restando la mia paura per le vipere, che a Settembre lì ci facevano il campeggio. Ma temeraria ricordo di avere raccolto le more più grosse mai viste, delle noci travestite…una roba da incorniciarle. E la marmellata, quanta….mia madre prese l’abitudine a setacciare la composta perchè io non amo molto i semini ed imparò anche a fare una gelatina meravigliosa. Adesso non saprei davvero dove andare a prenderle, mi sembra quasi che non ci siano più…forse che le hai raccolte tutte tu? Foto incantevoli, ma che te lo dico a fa? Un bacio grande, Pat
un bacione Pat, donna fortunata in quel di Londra oggi!
Perché qui da lavoro (ops!) non ho Pinterest, altrimenti l’avrei “pin it” subito! 😉
Adoro la Swanson. I suoi libri sono semplicemente wow…
Un abbraccio a te ed una alla tua mamma!
vero.. semplicemente wow.. è così semplice e naturale che ti fa stare bene solo a leggerla! un abbraccio a te al coinquilino biondo!
Una meraviglia di torta! Questo week end vado a raccogliere le more di rovo!
mi pare un piano perfetto per il weekend!
Un racconto stupendo, foto spettacolari e una torta da favola !!!
Complimenti per tutto.
Virginia
grazie Virginia, un abbraccio!
ps. i tuoi biscottini all’olio hanno conquistato tutta la famiglia 🙂
evviva evviva, viva Montersino!
che supersquisitezza questa torta di more e cocco! complimenti, un bacione 🙂
grazie, è buonissima in effetti!
Niente more nelle immediate vicinanze, ma solo un albero di gelsi (e non vado pazza per i suoi frutti)…
Mi sono data a marmellate di ogni tipo con frutti diversi, ma ammetto di sognare una cheesecake alle more da un bel po’! Magari una mia amica riesce a spacciarmene un po’ 😉
Comunque questa torta è bellissima e, ne sono certa, buonissima!
e io che pagherei per i gelsi, che mi piacciono un sacco ma che davvero non saprei dove trovare (portarli via dal giardino di dove lavoro mi pare brutto…).
Un bel cheesecake alle more, ecco un’altra idea!
E’ un pò di tempo che non passavo di qui..ma eccomi qua, e come ogni volta rimango incantata dai tuoi post e dalle tue foto…
Sempre bravissima, buon weekend!
ciao Luana, ben ritrovata! sei preziosa come sempre, buon weekend a te!
è tutto così bello, tremendamente bello qui da te. Tutto che sa di casa, di natura e di buon cibo. Di profumi intensi, di cucina sana. Sei magica, Juls. Dico davvero.
:’) commozione! grazie
questa torta sembra la fine del mondo!
anche senza i pistacchi! 🙂
grazie Cinzia!
Ciao!
Stavo cercando su internet una ricetta un pò particolare per un dolce e mi sono imbattuta sul tuo sito! Che meraviglia! Complimenti per le bontà e il buon gusto!!! Tra l’altro riesci a trasmettere benissimo i profumi e le meraviglie delle nostre zone (io sono di San Casciano in Val di Pesa!).
Bene, alla fine poi ho deciso di provare a fare questo dolce però mi chiedevo, dal profondo della mia ignoranza, le chiare vanno montate a neve?
Un saluto.
Marina
ciao conterranea! felice di leggerti qui! le chiare no, non vanno montate, all’inizio mi sono stupita anche io della cosa, ma vedrai che risultato!
Risultato eccellente! Oltre alle more ho aggiunto dei ribes freschi…buonissimi!!!
Grazie mille!!!
Ciao Jul’s!
Tra tutte le ricette, mi sa che questa sarà la versione della torta di more per colazione domattina!
Ho però un problema: niente zucchero in casa…eccetto per… dello sciroppo di zucchero di canna… idee di come possa fare a dolcificare con quello? Non mi pongo tanto il problema della capacità dolcificante quanto dell’apporto di liquido… potrei compensare aggiungendo un po’ di farina o di cocco… ma quanto?!?
Ciao Caterina! sai che non ho mai usato lo sciroppo di canna? non so dirti a occhio quanta farina di cocco aggiungere, l’unico suggerimento è quello di cercare di ottenere un impasto bricioloso, ma non sabbioso… spero che renda l’idea! fammi sapere come viene!