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Celebriamo il Solstizio d’estate: Torta di pesche e idromele

L’inverno e la primavera sono stati una scoperta quest’anno, li ho affrontati con curiosità e stupore, la prima volta che vedevo le giornate svolgersi davanti ai miei occhi da casa, ho imparato i nuovi ritmi e li ho fatti miei. Con l’estate è diverso, è una stagione che conosco, che sono abituata a vivere a casa, dai tempi delle lunghe vacanze estive della scuola. È rassicurante vedere come anche quest’anno tutto accada nello stesso modo, come quando finalmente riponevo i libri e tiravo fuori la bicicletta e i pantaloncini a righe dell’estate.

Torta di pesche e idromele

Dopo anni, ho riconosciuto l’odore della mattina presto, quando gli uccellini ancora cantano vivaci prima che le cicale prendano il loro posto. Ho riscoperto l’abitudine di chiudere porte e persiane appena fa troppo caldo, per poi riaprirle la sera, al primo accenno di brezza.

Sì, perché qui da me, anche in estate, la sera c’è sempre un filo di vento che allenta la morsa del caldo e porta l’odore del mare, o per lo meno, io l’ho sempre sentito l’odore di mare con la fantasia. Ieri l’ho sentito di nuovo, quando nel silenzio immobile della sera bagnavo l’orto e il giardino.

Son tornata bambina. Bagnare i fiori controvento per godere dell’acqua fresca che la brezza della sera ti vaporizza addosso è uno dei ricordi più belli delle estati passate, bello quanto i pomeriggi passati nel lettone di nonna a divorare libri che parlavano di altri mondi, altri tempi, altre avventure.


  

Il Solstizio d’Estate

Nonostante il caldo che è scoppiato improvvisamente, mi sento piena di energia, proprio come da piccina, di idee e di progetti. Comincio già a fremere per riempire la dispensa in vista dell’autunno e dell’inverno, sento che i tempi sono maturi, proprio come il grano, che ormai anche la sera riluce di un bagliore lunare.

Siamo al Solstizio d’estate,  quando si celebrava la fertilità, l’abbondanza, il successo. È il momento di cogliere le opportunità e godere l’attimo, proprio ora che le giornate sono infinite e che la luce ruba spazio alla notte. È la stagione della quercia secolare e possente, dei colori caldi, della lavanda, della camomilla, del rosmarino e della salvia. Nei riti celtici si consumavano frutta e verdura fresca, birra chiara, succhi di frutta e idromele.

La ricetta della torta di pesche e idromele

La torta di oggi, che vuole celebrare il Solstizio, i giorni della luce, dell’abbondanza e del raccolto, è ispirata a queste leggende, che mi hanno sempre affascinata fin dai primi libri fantasy che ho letto, molti estate fa, in quel letto fresco di nonna in uno dei lunghi pomeriggi estivi della mia infanzia. È una torta da bosco di fate e folletti, piena di frutta fresca, pesche gialle mature, accesa da un goccio di idromele. Buona estate a tutti!

Torta di pesche e idromele

Gli ingredienti della torta di pesche e idromele

Come potete vedere dagli ingredienti, è una torta che all’apparenza non è molto dolce, ha soltanto 110 grammi di miele di acacia. Se preferite potete aumentare la quantità di altri 50 – 60 grammi, ma se utilizzate pesche molto mature io vi consiglio di tenere bassa la quantità di miele, per poter apprezzare la succosità e la dolcezza della frutta.

L’idromele, forse la bevanda fermentata più antica del mondo, si ottiene dal miele ed era conosciuta nell’antichità come la bevanda degli dei. Potete sostituirlo con del vino dolce, del vinsanto o anche un goccio di succo di arancia, ma nella ritualità della torta l’idromele si guadagna un suo posto d’onore.

Servila con un succo di frutta (pesca, albicocca, pera) servito con del ghiaccio ed una spruzzata di idromele per i più grandi.

Torta di pesche e idromele
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Torta di pesche e idromele

Accompagnate la torta di pesche e idromele con un succo di frutta, servito con del ghiaccio ed una spruzzata di idromele per i più grandi.
Portata Dolce
Cucina Italiana
Keyword idromele, pesche, torta
Preparazione: 10 minuti
Cottura: 40 minuti
Tempo di riposo 2 ore
Tempo totale: 2 ore 50 minuti
Porzioni 8 persone
Chef Giulia

Ingredienti

  • 200 grammi burro a temperatura ambiente
  • 110 grammi miele di acacia
  • 3 uova, a temperatura ambiente
  • 1/2 tazzina da caffè di idromele
  • 200 grammi di farina di farro
  • 10 grammi lievito
  • 2 pesche gialle mature, sbucciate e tagliate a cubetti

per la decorazione

  • 5 pesche gialle mature, sbucciate e divise a metà o a spicchi
  • 20 grammi burro
  • 4 cucchiai di zucchero
  • Semini di 1/2 bacca di vaniglia
  • 1 cucchiaio idromele
  • qualche cucchiaio di mandorle a lamelle

Istruzioni

  • Montate il burro a temperatura ambiente con il miele di acacia. Quando diventano una crema morbida, aggiungete le uova, una per volta, attendendo che la prima sia stata perfettamente incorporata prima di passare alla successiva.
  • Aggiungete anche l'idromele e mescolate con una spatola per farlo assorbire dall'impasto.
  • Setacciate la farina di farro con il lievito e incorporatela delicatamente all'impasto.
  • Alla fine, aggiungete le pesche tagliate a cubetti e mettete l'impasto a riposare in frigorifero, coperto dalla pellicola trasparente, per almeno due ore.
  • Trascorse le due ore, sbucciate le altre quattro pesche per la decorazione, tagliale a metà e cuocile in padella con lo zucchero, il burro, l'idromele e i semini di vaniglia, finché non cominciano a caramellarsi.
  • Mettete un disco di carta da forno sul fondo di uno stampo da 24 cm di diametro, e disponeteci sopra le pesche con il caramello.
  • Versate l'impasto freddo di frigorifero sulle pesche, livellatelo con una spatola, e cuocetelo in forno caldo a 180°C per circa 35 minuti, finché non diventa dorato e fermo.
  • Togliete la torta dal forno e capovolgetela subito su un piatto da portata, cospargendola di mandorle a lamelle.
  • Lasciatela raffreddare prima di servirla.
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Altre ricette con le pesche dall’archivio del blog

  • Pie di pesche. Un ripieno ricco e generoso di frutta, esaltato da una sfoglia timida che non ruba la scena, ma dà solo una marcia in più quando si spezza croccante sotto alla forchetta, con i granelli di zucchero che crepitano allegri. Una volta presa confidenza con la preparazione di una pie ci si può divertire con i ripieni più diversi, variandoli al passare delle stagioni. I miei preferiti? Fragole e rabarbaro, mele e mirtilli, e ovviamente pesche.
  • Pesche fredde al vino. Queste pesche sono pericolose. È il fine pasto ideale per concludere una sera estiva, se non vuoi appesantire una cena altrimenti perfetta con un dolce pesante. Gli spicchi di pesca dolce sono piacevolmente ammorbiditi e inzuppati dal vino, diventano cedevoli e quasi si sciolgono in bocca.
  • Pesche grigliate con sciroppo al miele. Servite la frutta grigliata bagnata con uno sciroppo di miele alla vaniglia e rosmarino. Aggiungete anche una pallina del vostro gelato preferito o un cucchiaio di ricotta freschissima, spolverata di cannella.

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Questo articolo ha 38 commenti

  1. 5 stars
    Che bella storia Giulia :d’un tratto mi hai fatto ricordare le estati della mia infanzia .Che meravigliose sensazioni ! P.S. interessante questa torta , anche a me piace usare poco zucchero nei dolci . Piccolo consiglio : un pizzico di sale nell’impasto ( forse l’hai messo e dimenticato di scriverlo ? Aiuta a accentuare i sapori e per contrasto avrai bisogno di meno zucchero . Mi sono iscritta per Londra !!! Buona giornata cara .

    1. questa volta devo ammettere che me ne sono proprio scordata, ma di solito lo aggiungo. Sai che non avevo capito il vero m,otivo per cui si aggiungeva? Bene che si metta meno zucchero!

  2. Ho letto il tuo articolo tutto d’un fiato, come sempre accade d’altra parte ma sono arrivata alla fine con la bocca spalancata.
    Non posso dire semplicemente che meraviglia…
    Non ho davvero parole…ho così tanto da imparare da te che sono felice ogni volta che ricevo una tua news.
    Buon weekend mia cara.
    Un bacio
    Babe

    1. Babe, grazie per la tua gentilezza e per l’augurio per il weekend! Mi fa così piacere sapere che ti piace e che le mail di avviso sui nuoi post funzionano!

  3. Al di là della torta, che dev’essere buonissima 🙂 ma quanto scrivi bene???
    E’ un piacere leggerti!
    Abbonda il foodblogging e insegna storytelling… io sarei il tuo primo studente! 😀
    ciao ciao

    1. noooo! giammai abbandonare il foodblogging, ma infarcire le ricette di storie, quello sì, sempre! nel prossimo post ci sarà qualcosa di interessante in termini di (food) writing, stay tuned!

  4. Celebriamo, celebriamo! L’importante è farlo cercando di non sciogliersi… ;D
    Qua, per fortuna, le temperature sono assolutamente sopportabili (sarò mica andata in Svizzera per niente?!), ma quei 3 giorni fiorentini li ho sentiti tutti.
    Come sta la mia amica? Leggerti e percepire la tua serenità è appagante.
    Ti bacio,
    Caro

    1. cara la mia saggia amica, mi sa che te c’hai visto lungo, natura, verde, fresco, ordine… en io son sempre qui che dico dico che vengo a trovarti e ancora, da gennaio, non mi son mossa da casa! sono pessima! detto questo, son felice, stanca ma felice, e vedo che anché lassù in Svizzera si sta niente male, da newly wed!

  5. non sai cosa avrei dato per essere lì mentre scattavi (e soprattutto perchè anche solo leggendo il titolo del tuo post so già che sarà meraviglioso?)…

  6. idromele non le avevo mai sentito. La torta sembra squisita, ma quello che odoro di più sono gli scorci di troscana che ci regali a ogni tuo post.
    Sei sempre insuperabile Juls!

    1. sai che l’idromele è una delle pochissime bevande alcoliche che mi piacciono? ovviamente sempre in piccole dosi se no ‘vado a gallina’, ma è così dolce e mieloso che mi piace!
      un abbraccio Eli!

  7. E’ sempre così piacevole leggerti: trasmetti serenità e buonumore!
    e.. sarebbe un vero dilemma dovessi scegliere tra la descrizione che ci hai regalato delle tue estati vicine e lontane e la ricetta della torta di Pesche!
    Assolutamente da provare anche se mi devo documentare sull’idromele.. mi è sconosciuto..

    1. io lo trovo da un apicoltore qui vicino a me, ma son convinta che si possa trovare ai mercatini di prodotti naturali, se non lo trovi, prova con vinsanto o qualsiasi altro vino dolce!

  8. Che piacere scoprire, che una delle mie food blogger preferite, sa apprezzare i ritmi di Madre Terra. Ed in più, conosce molto della cultura celtica, e non parlo solo dell’idromele 😀 Pensa che nella mia terra natia, questo è il giorno in cui i giovinetti del villaggio risalgono le colline con ruote infuocate, a ricordare che il Dio ha raggiunto il culmine della sua forza. Da qui, solo la lieve e dolcissima discesa verso la parte buia dell’anno, verso Samhain. Ma prima di arrivarci, abbiamo solo il piacere dei Raccolti che si avvicinano…ed io sono felicissima di raccogliere oggi questo tuo posto così dolce, innebriante, fresco e gioioso.

    1. Che meraviglia Rebecka, credo che noi dovremmo parlare molto! sono stata sul tuo blog, mi piace tutto quello che ho visto, ci sento dentro la magia!

      1. Grazie di cuore Giulia. Sei stata una piacevole riscoperta, a 360° direi. Chissà allora, che oltre al blog, pure il mio sito non ti piaccia. Un bacio solstiziale.

  9. Ciao bellissima ricetta! devo proprio provarla ma ho un problema non riesco a trovare in nessun posto l’idromele :(… con cosa potrei sostituirlo?

    1. Ciao Veronica, puoi sostituirlo con succo d’arancia, vinsanto, vino dolce, passito… qualcosa che accenda i sapori estivi di dolcezza! anche il succo delle pesche stesso!

  10. diventi ogni giorno più brava, è un piacere venire a leggerti e non solo per le ricette. e amo l’entusiasmo che trasmetti nelle cose che fai.
    io non ce la faccio proprio ad accendere il forno, non è avanzata una fettina di torta? 🙂

    1. ti capisco… in questi giorni di corsi di cucina arrivavo alla sera cotta più del tacchino che proponevo! la torta non è avanzata, ma domani pubblico una cosina fresca, che non richiede forno! 😉

    1. c’è poco che può battere una pesca gialla matura, forse una pesca cotogna a fine estate, piena dei profumi della stagione, soda e compatta! non vedo l’ora che arrivi la stagione!
      ciao Marco!

  11. Questo racconto x il solstizio d’estate e’ bellissimo!! Lo rileggerei all’infinito! Buon inizio estate!! Elena

  12. 5 stars
    Non avevo l’idromele ma non potevo fermare i miei ….sogni. Bella come nella tua foto, buona. L’hanno “goduta” : Sebastiano Stefano Emanuela Andrea Edoardo Elena e Daniele. Grazie.

    1. fatto bene, la mancanza di un ingrediente non deve certo fermarti, è sostituibilissimo con altro, o anche omettibile, ma la torta quando ci vuole ci vuole! 🙂 un abbraccio

  13. […] Torta di pesche e idromele. La torta di oggi, che vuole celebrare il Solstizio, i giorni della luce, dell’abbondanza e del raccolto, è ispirata a queste leggende, che mi hanno sempre affascinata fin dai primi libri fantasy che ho letto, molti estate fa, in quel letto fresco di nonna in uno dei lunghi pomeriggi estivi della mia infanzia. E’ una torta da bosco di fate e folletti, piena di frutta fresca, pesche gialle mature, accesa da un goccio di idromele. […]

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