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Pasticcini di pasta di mandorle ai pinoli e il Rivoire di Firenze

Ultimamente, girando per le strade di Firenze, ho notato diversi nuovi locali ispirati da uno stile fresco, con una bella luce bianca, uno spirito giovane e internazionale. Hanno proposte interessanti tra frullati, cioccolato artigianale e tè ricercati, caffè di qualità e brioche con spezie che parlano di luoghi lontani. Mi piace entrare e essere avvolta da una sensazione di benessere, sentirmi benvenuta. Questi nuovi locali mi piacciono perché è un po’ come viaggiare, mi sento altrove, in una contemporaneità non forzata.

Pasticcini ai pinoli

Poi ci sono i locali storici, quelli di cui parli con un filo di reverenza, perché sono sempre stati lì, perché hanno servito tè e caffè a dame con il corsetto e il cappello con la veletta e signori distinti con il bastone da passeggio. Hanno visto cambiare i tempi, e le ragazze sono passate dal sorridere timide dietro una tazza di tè all’immortalare ogni tazza di cioccolato con foto e filtri, per condividerle subito con i loro amici.

Rivoire

Rivoire  Rivoire

Fin dalle prime volte che sono andata a Firenze, da ragazzina, la cioccolata calda al Rivoire in Piazza della Signoria ha costituito un momento speciale, da riservare alle occasioni importanti. Incontri di lavoro in cui definire strategie e appuntamenti sono passati dai tavolini di questo caffè storico, così come chiacchiere sottovoce con le amiche, accompagnate da qualche biscottino di pasta di mandorle.

Il Rivoire ha una storia lunga e piena di fascino. Fu Enrico Rivoire, cioccolataio della famiglia reale dei Savoia, ad aprire il locale in Piazza della Signoria nel 1872, quando Firenze era capitale d’Italia. Offriva ai suoi clienti fiorentini un ottimo cioccolato artigianale prodotto secondo una antica ricetta. Il locale conquistò velocemente il cuore dei fiorentini e ben presto artisti, politici, nobili e personaggi di spicco iniziarono a frequentare il Rivoire, un salotto proprio nel centro di Firenze.

Rivoire

 

Rivoire  Rivoire

Oggi il Rivoire è famoso per la sua cioccolata calda con panna, mai troppo dolce, profonda, servita con classe in tazze raffinate, personalizzate con quel tocco di oro e del giglio di Firenze che ti fa subito sentire signora d’alta classe. Anche la pasticceria è a buon diritto un’istituzione: è facile incantarsi davanti ai banconi straripanti di paste di mandorla, brioches, pasticcini, tartellette alla frutta, torte classiche, dolci al cucchiaio e cioccolatini.

Se poi siete in vena di un aperitivo diverso dal solito, al Rivoire fanno anche ottimi cocktail, che potrete anche godervi seduti sui tavolini in piazza, guardando il Palazzo della Signoria, la Fontana del Nettuno, la Loggia dei Lanzi e il viavai di fiorentini e turisti.

Rivoire
Piazza della Signoria angolo Via Vacchereccia, 4R – Firenze
www.rivoire.it –  rivoire.firenze@rivoire.it

Pasticcini ai pinoli

Ispirata dalla cioccolata calda che ho preso al Rivoire con la mia amica Francesca e dai pasticcini che abbiamo scelto, che si possono anche trovare in tantissime altre pasticcerie e forni italiani, per questo Natale ho preparato i pasticcini di pasta di mandorle ai pinoli. Li ho sempre trovati simpatici, rotondi e dorati, ricoperti con generosità dai pinoli che tanto mi ricordano le passeggiate al Piazzale a San Gimignano con nonno Remigio.

Nella fantasia di bambina mi ricordavano dei piccoli ricci, sopratutto quando venivano sistemati con cura in pirottini di carta colorata. Quando Ventura mi ha inviato una confezione di pinoli, questi pasticcini sono stati la prima scelta, anche perché pensateli incartati nei sacchettini natalizi, con un nastro rosso e un rametto di agrifoglio. Chi non sarebbe entusiasta di riceverli?

Di sicuro nessuno nella mia famiglia, siamo dei consumatori di pasta di mandorle appassionati e convinti!

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Pasticcini di mandorle ai pinoli

Portata biscotti, Senza glutine
Cucina Italiana
Preparazione: 15 minuti
Cottura: 15 minuti
Tempo totale: 30 minuti
Porzioni 16 pasticcini
Chef Giulia

Ingredienti

  • 160 g di mandorle spellate
  • 160 g di zucchero a velo
  • 1 uovo intero, albume e tuorlo separati
  • 1 cucchiaino di miele
  • 100 g di pinoli

Istruzioni

  • Frulla le mandorle nel frullatore finché non otterrai una farina fine e omogenea.
  • lavora la farina di mandorle con lo zucchero a velo, il miele e l'albume, finché non otterrai un impasto solido e omogeneo. Coprilo con la pellicola e mettilo in frigo, per qualche ora o fino al giorno successivo.
  • Togli l'impasto dal frigo e scalda il forno a 190°C.
  • Con l'aiuto di un cucchiaino e con le mani bagnate forma delle palline di pasta di mandorle, bagnale nel tuorlo sbattuto e poi passale nei pinoli, pressandoli bene con le mani per farli aderire.
  • Adagia i pasticcini su una teglia da forno, all'interno di pirottini piccoli in carta.
  • Cuoci i pasticcini in forno caldo per circa 15 minuti, finché non saranno leggermente dorati.
  • Appena tolti dal forno saranno ancora morbidi: se hanno perso un po' la loro forma con attenzione schiacciali tra le mani per ricreare la forma sferica, poi lasciali raffreddare completamente.
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Rivoire

E per finire… i libri che regalerei (o ho regalato)

  • Fragole a merenda, di Sabrine d’Aubergine. Nonna, che lo ha letto da cima a fondo, ha detto: finalmente un bel libro, con le storie oltre alle ricette. Ve ne parlerò presto anche io…
  • All’ombra dei mandorli in fiore, di Rossella. È un libro che ha un profumo intenso, è fatto a regola d’arte, è un mix geniale di emozione e razionalità. Anche di questo avrò modo di parlare prestissimo.
  • Un po’ di sana auto promozione non fa mai male: Cucina da chef con ingredienti low cost, perché mi sono affezionata al libro, alle ricette, alle foto, l’ho amato e ci ho lavorato con passione.
  • Per i bambini, invece, Un mostro in cucina. Timbuktu Missione Paura. Tante ricette mostruosamente golose da preparare insieme a mamma e papà, ciascuna corredata da una storia spaventosa e divertente.
  • The taste of Belgium, un bellissimo libro sulla cultura gastronomica del Belgio, che ho avuto modo di scoprire lo scorso anno proprio in questo periodo, fotografato dalla mia amica Regula.
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Questo articolo ha 18 commenti

  1. 5 stars
    Grazie Giulia le tue ricette sempre benvenute e i tuoi racconti di bei posti del mondo me piacciono assai
    Loro accompagnano la mia soliudine di anziana che vive sola e contenta di avere ancora voglia de seguirti nei tuoi giri.
    Viaggio felice con Te per l Italia piu bella e raffinata.
    Buone Feste!
    Susy

  2. Ora che non sono più toscana e ho lasciato quella città mi rendo conto di quanto mi è entrata nel cuore! Vedere le tue foto mi mette quella dolce nostalgia …
    Sicuro non riuscirò a rifare questi pasticcini nei prossimi giorni, ma appena si calma il vortice-preparazione-pranzi-natalizi prendo le mandorle in credenza e mi metto all’opera!
    Buone feste e (sicuro) buoni pranzi!

  3. Giulia Giulia. Proprio Sabato sono andata a Firenze, perchè prima di Natale il giretto in centro è d’obbligo. Come d’obbligo è la cioccolata calda da Rivoire. S’andrebbe d’accordo io e te! Mi fa sempre sorridere un cameriere che assomiglia a Pilade de la spada nella roccia per i suoi baffi a spazzola. Firenze è nel cuore, sempre. Quest’anno gli addobbi mi sono piaciuti un sacco, i mezzi alberi sospesi con tante lucine, un’idea bellissima!
    Devo ammettere però che per il caffè vado da Gilli.
    Buone feste cara.

  4. Questi pasticini li mangiamo esatamente uguali a Catalogna ma per il giorno di Tutti Santi. Da noi si chiamano “panellets” e sono deliziosi, si trovano a tutte le case catalane a fine ottobre inizzi novembre. Non sapevo che anche in Italia ci fossero!

  5. Non avevo ancora letto questo post e visto la veste nuova del tuo blog….mi piace tantissimo….e poiche’ mi fido di te e dei tuoi consigli annoto anche i primi due libri per le prossime letture…per il tuo libro poi, che mi son regalata e che tengo in cucina a portata di mano cone tu stessa suggerisci…sono io che consiglio di acquistarlo ed…..usarlo….Baci Giulia…e buon anno!!!!!

    1. Elena! <3 ma ce la faremo quest'anno a vederci? io lo spero proprio, mi mancate tutti voi, e l'atmosfera così calda, amichevole e rilassata che ci avete regalato!

  6. I salotti eleganti, quelli per signore dell’alta società, dovremmo poterceli permettere tutti, una volta ogni tanto: se poi si possono riportare a casa con l’aroma dei pasticcini, ancora meglio…

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