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Pollo arrosto al vinsanto. I miei libri del cuore

Quando ero piccola la libreria a casa era piene di riviste di arredamento, di auto e di fumetti, qualche libro e qualche fascicolo di una vecchia enciclopedia di cucina che mamma aveva comprato in edicola prima di sposarsi. Nessuna traccia di libri di ricette o tanto meno di riviste di cucina. Come sapete mamma non ha mai avuto la passione per la cucina, anche se ora è completamente a suo agio davanti ai fornelli e un suo invito a cena fa contenta più di una persona.

Pollo Arrosto al vinsanto

Quanto mi piaceva cucinare, però! Salivo sullo sgabello di cucina fasciata in un grembiule che sembrava un abito da cerimonia da quanto era lungo e facevo un ciambellone ogni domenica mattina con mamma. Non so se fosse perché già sentivo la magia della cucina o perché mi era permesso di leccare l’impasto dalla ciotola, ma quanto mi divertivo quelle mattine!  Durante l’adolescenza che ho iniziato ad interessarmi alla cucina con più curiosità. Raccoglievo ricette ritagliate dalle riviste in un quadernone a righe, lo stesso che usavo a scuola per i compiti. Non ricordo di averle nemmeno mai provate, ma erano qualcosa di prezioso, che conservavo in un cassetto della cucina, sotto ai canovacci.

Questa passione è cresciuta insieme a me, così come pian piano si è arricchita la mia collezione di libri di ricette. Il primo libro che ho comprato nei miei vent’anni, mettendo da parte qualcosa da uno dei primi stipendi da grande, è Apples for Jam di Tessa Kiros, seguito a ruota in meno di una settimana da altri due libri della stessa autrice, Falling Cloudberries e Twelve, il mio primo libro di cucina toscana. Ogni ricetta era profondamente onesta, e le storie che Tessa raccontava e il suo approccio gentile e semplice al cibo mi hanno fatto scoprire una dimensione completamente nuova nei libri di cucina.

Sembrerà strano, ma ho cominciato a interessarmi alla cucina toscana e ai suoi piatti tradizionali tardi, innamorandomi perdutamente del cibo che mi ha nutrita per tutta la vita. Nonna è sempre stata il mio riferimento, e continua ad esserlo, per ricette, pratiche, ingredienti, tradizioni. Lei non ha studiato cucina, non è uno chef. Ha sfamato con soddisfazione una famiglia per tutta la sua vita, ha vissuto la sua vita in una cucina toscana, raccogliendo erbe di campo toscane. Ha sempre avuto la passione per i funghi, che cerca in boschi della nostra campagna, ha allevato galline, conigli e bambini toscani! Conosce tutto quello di cui io scrivo semplicemente perché l’ha vissuto.

Io ho nonna, e ho i libri di cucina. Ho iniziato a collezionare libri che potessero insegnarmi qualcosa delle tradizioni, delle ricette e della gastronomia italiana e toscana. Questo è il nostro tema oggi. Le ragazze dell’Italian Table Talk vi salutano dopo più di due anni di onorato servizio. La vita di ognuna di noi si è fatta più esigente, richiede la nostra attenzione, e dobbiamo chiudere questo progetto, almeno per ora. Abbiamo pensato di chiudere raccogliendo tutti quei libri che hanno ispirato i nostri articoli nei mesi passati, che continueranno a guidarci alla scoperta del cibo che amiamo e che, speriamo, possano essere una guida anche per voi.

Amo tutti i miei libri di cucina per molteplici ragioni, dalla carta su cui sono stampati al loro approccio narrativo, ma ne ho selezionato qualcuno, quelli a cui faccio riferimento sempre se ho bisogno di una guida autorevole, alla mano, affidabile.

  • Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Il libro di cucina Italiano più significativo dei nostri tempi, non ha bisogno di presentazioni. Trovate così tante ricette qui sui mio blog che ormai Pellegrino è diventato un amico in cucina. Ho ereditato la copia di nonna, un regalo che la sua migliore amica le ha fatto per il suo matrimonio, e la copia della sorella di nonno, conservato a lungo in un cassettone. È il primo libro che vado a controllare quando ho bisogno di verificare qualcosa appartenente alla nostra tradizione alimentare.
  • Ada Boni, Il talismano della felicità. Altro libro fondamentale dell’educazione di una brava sposina d’altri tempi, con consigli brillanti e ironici, un tono a volte materno a volte da zia precisina, anche il Talismano è diventato in poco tempo un libro a cui far riferimento per confronti, idee in più, versioni originali, qualche volta da cucinare così come sono, altre da alleggerire alla bisogna. Anche del talismano trovate moltissime ricette, ognuna molto autentica e ben riuscita.
  • Paolo Petroni, Il grande libro della vera cucina toscana. Non è un libro ricercato, non ci sono molte storie o foto da lasciare a bocca aperta, ma Petroni è un punto di riferimento per me, specialmente per la cucina fiorentina. Accanto a Petroni metterei anche i libri di Giovanni Righi Parenti, la pietra di confronto per la cucina senese.
  • Claudia Roden, The food of Italy. Questo libro di Claudia Roden è uno dei miei ultimi acquisti, comprato sull’onda dell’entusiasmo dopo aver letto questo affascinante articolo del Telegraph sulla sua vita. Nonostante sia un’aggiunta recente alla mia collezione, mi sento già di suggerirlo con trasporto. Ammiro la sua conoscenza puntuale e onesta del cibo e della storia gastronomica dell’Italia, l’autenticità delle sue ricette, non solo negli ingredienti e nella procedura ma anche nel loro gusto finale, che alla fin fine è al cosa più importante, no? Ha avuto una vita avventurosa, ha viaggiato in Italia e in tutto il Mediterraneo per riportare a casa la cultura del cibo vero, accessibile per tutto. È anche una piacevole lettura, aspetto ora fondamentale nella scelta di un libro di cucina.

Questi sono solo alcuni dei libri che mi ispirano quotidianamente. Prima o poi vi parlerò anche di tutti gli altri. Per il momento però andate a leggere i post di Emiko, Valeria e Jasmine per trovare tanti altri consigli di libri che vale la pena conoscere e collezionare.

Pollo Arrosto al vinsanto  Insalata di riso e pollo

Non è stato difficile scegliere una ricetta dal libro di Claudia Roden da aggiungere a questo post. Il pollo arrosto al vinsanto è un piatto festivo della campagna toscana, è tutto quello che si può desiderare a in una domenica di inizio autunno. Quasi ogni famiglia in Toscana ha una bottiglia di vinsanto nella credenza o nella madia, se non se lo fanno direttamente con il caratello da conservare in cantina.

La lista degli ingredienti è corta e essenziale, è come una massaia toscana avrebbe arrostito il suo pollo allevato all’aperto in una domenica mattina nebbiosa a settembre. Non c’è burro spalmato sulla pelle, non c’è ripieno, solo un buon pollo ruspante, sale e pepe, olio d’oliva e vinsanto. Lei avrebbe potuto trovare tutto nella sua dispensa, così come ho fatto io.

Il risultato è un pollo succoso e tenero, con la pelle dorata e croccante, qualcosa per cui vale la pena aspettare, guardando la carne che cuoce in forno, inebriati dall’odore di casa e di domenica. Ho anche arrostito una teglia di patate da servire con il pollo, altrimenti che pranzo domenicale sarebbe stato?

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Pollo arrosto al vinsanto

Portata Carne
Cucina Toscana
Preparazione: 5 minuti
Cottura: 1 ora 30 minuti
Tempo totale: 1 ora 35 minuti
Porzioni 6
Chef Claudia Roden

Ingredienti

  • 1 pollo, di circa 1,5 kg
  • Sale e pepe nero appena macinato
  • 2 cucchiai abbondanti di olio extravergine di oliva
  • 120 ml di Vin santo, o Marsala

Istruzioni

  • Scalda il forno a 200°C.
  • Massaggia il pollo con sale e pepe nero appena macinato, poi ungilo con l'olio di oliva e due cucchiai di vinsanto. Appoggialo sul petto in una teglia precedentemente unta e bagnalo con 60 ml di vinsanto.
  • Arrostisci il pollo per circa 45 minuti, poi giralo portano il petto verso l'alto e bagnalo con il vino restate. Cuocilo per altri 30 - 45 minuti finché il pollo non è uniformemente dorato.
  • Lascialo riposare avvolto nell'alluminio per almeno mezzora, poi servilo bagnandolo con il fondo di cottura.
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Insalata di riso e pollo

Come si addice a un vero pranzo toscano, da un pollo ne sono usciti tre pasti soddisfacenti, in bilico tra la tradizione e il riciclo creativo degli avanzi. Con i pezzettini di carne avanzata dal pollo arrosto della festa della domenica e parte del petto ho fatto un’insalata di riso integrale. Ho saltato riso bollito, mandorle a filetti e carne nei succhi del pollo rimasti nella teglia. Mezzo limone strizzato e un mazzetto di menta tritata hanno completato il piatto, trasformando gli avanzi in un pasto senza glutine, sano e gustoso.

Le ossa sono finite in un pentolone di acqua calda con carote, sedano, cipolla, una foglia di alloro e un mazzetto di prezzemolo. Hanno sobbollito al minimo per tre ore. Gli avanzi degli avanzi sono diventati un brodo di pollo da manuale, che ho congelato in piccoli bicchierini per i mesi freddi che verranno.

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Questo articolo ha 7 commenti

  1. Giulia, da un pollo ne sono usciti tre pasti soddisfacenti, rifletto sull’intelligenza e lungimiranza di un atteggiamento più sano sulla cucina, grazie a ciò che hai scritto oggi e nei tuoi precedenti post a tema. Provengo anche io da una famiglia in cui il cibo è un valore culturale, prima che materiale, per cui non si spreca; tuttavia la tradizione e l’acume di un modus vivendi più curato hanno sempre da insegnarmi.
    Grazie e un sorriso a te. Lys
    ps. a breve il tuo libro qui da me

  2. I tuoi libri di riferimento sono anche i miei con l’unica differenza che nel mio caso il libro di Petroni é sostituito con quello di Claudia Roden, “The book of Jewish food”.
    Anzi, pensando a molti modi di “riciclare” un pollo arrosto (se di riciclo si può parlare….)lì c’é una ricetta intitolata “Tagliatelle Frisinal” che é una delizia.
    Non ridere, ma molto spesso ho arrostite un pollo solo per poterla preparare dopo.
    PS. il nuovo libro é già arrivato, prevedo un weekend gudurioso….
    Ciao

  3. Vita, tradizione tangibile alla quale attingere con gioia. Non sai quanto ti invidio Giulia…Ho 35 anni, una figlia di 3, una mamma che non ama cucinare ed una sola nonna, quella materna, morta 11 anni fa. Di lei non mi rimangono le ricette, che non ha mai scritto. Ma mi rimangono tutti i ricordi meravigliosi di una vita, la mia, passata ad osservarla. Il mio compito negli ultimi 7 anni è stato quello di fare e rifare le sue ricette, un milione di volte, cercando di arrivarci attingendo ai ricordi, ai suoi gesti, cercando di ricordare quante volte metteva la mano dentro il sacco della farina per impastare il pane, o la torta, o i pasticciotti dolci alle mele.
    Ti invidio, senza cattiveria alcuna…ma sono anche tanto felice che per te, quel sapere prezioso di una vita, quella della tua amata nonnina, non vada affatto perso, anzi…E’ bello quello che fai, non smettere mai di raccogliere quello che ti da e come già succede, sii grata a quella donnina.
    Questo pollastro al vin santo è una cosa spettacolare e goduriosa.
    Ho appena ordinato la tua ultima fatica e non vedo l’ora di leggerlo tutto e di gustarmi e rifare infinite volte le tue ricette.
    Un bacio fanciullina

  4. dopo l’Artusi e un ricettario degli anni 70 che si intitola “le ricette di Zia Betta”, ereditato da mia nonna, metterei anch’io la Roden e poi, se si vuol dare un’occhiata oltreoceano, John Mariani e la leggendaria Marcella Hazan, scomparsa di recente e purtoppo da noi italiani (quasi) completamente ignorata.

  5. Io adoro i libri di cucina e adoro il pollo!

    Da piccola nessuno mi ha insegnato a cucinare; mia madre non aveva troppo tempo da dedicare ad una bambina pasticcione che aveva voglia di sperimentare, ma appena restavo sola improvvisavo…

    Riproducevo ricette dei cartoni animati (pochi) che vedevo e mi ricordo ancora una mitica zuppa di pane e brodo vista in Pinocchio: che schifezza!

    Poi però pian piano ho iniziato a leggere e a provare da sola, da moglie giovanissima ed inesperta ho testato e fallito più ricette, ma sempre con grande desiderio di imparare.

    Ora provo e riprovo, sempre, perché non si finisce mai di imparare e non si è mai finito di scoprire la propria strada per la ricetta del cuore.

    Grazie Giulia per questo post e per questo pollo ispiratori 🙂

  6. […] Pollo arrosto al vinsanto. La lista degli ingredienti è corta e essenziale, è come una massaia toscana avrebbe arrostito il suo pollo allevato all’aperto in una domenica mattina nebbiosa a settembre. Non c’è burro spalmato sulla pelle, non c’è ripieno, solo un buon pollo ruspante, sale e pepe, olio d’oliva e vinsanto. Lei avrebbe potuto trovare tutto nella sua dispensa, così come ho fatto io. […]

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