Frittelle di mela per Firenze4Ever – LuisaViaRoma
La mia relazione con la moda è molto particolare, è iniziata con un vestitino grigio antracite che avrei dovuto indossare per un evento nel negozio Escada di Firenze qualche anno fa, quando in una delle mie vite precedenti, subito dopo l’Università, ero stagista in un’agenzia che si occupava di eventi per marchi di lusso (avete presente il Diavolo veste Prada? ecco, più o meno, ma ambientato sui Lungarni fiorentini). Bene, tornando a quel vestito: lo avevo portato avvolto nel cellophane per evitare contaminazioni, ma al momento di indossarlo per la serata nel camerino del negozio ho trovato una bella macchia d’unto proprio sul davanti.
Lì avrei dovuto capire che tutto, anche il destino, mi spingevano in cucina. Ci ho messo qualche altro anno ma alla fine ho trovato il mio ambiente naturale. Quella sera rimasi con pantaloni da ufficio grigi extralarge e un top di lustrini che sotto all’abitino grigio aveva un suo perché, sopra ai pantaloni sarebbe finito direttamente nel Top of the Flops di Fashion is the new blog (l’unico fashion blog che seguo).
Qualche settimana fa sono sono stata contattata da Marina per prender parte al Firenze4Ever, evento di LuisaViaRoma – storico negozio di moda fiorentino – per il lancio della collezione autunno inverno 2012/13. Quest’anno food e fashion sono stati abbinati, come eccellenze italiane, in un unico evento che aveva lo scopo di presentare i nuovi capi invernali in contesti insoliti ma – per me – sicuramente più congeniali: trattorie e ristoranti fiorentini hanno fatto da sfondo a cappotti, pantaloni, e mise a volte eccentriche e volutamente esagerate, altre più sobrie e portabili.
Io sono stata presa dall’ansia. Dopo aver cucinato un piatto nella trattoria Coco Lezzone di Firenze, anche io, “”modella“” più che curvy, avrei dovuto indossare un abito della nuova collezione. Qui tocchiamo un punto dolente, che per quanto sia razionale e adulta ancora mi dà del filo da torcere: il rapporto con il proprio corpo. Quando ho pensato che avrei dovuto indossare un abito di alta moda, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata la taglia, sicuramente sarebbe stato un problema trovarne una adatta a me.
Per quanto presti attenzione alla mia alimentazione, il mio lavoro, la mia passione per il cibo, la mia curiosità e la mia costituzione mi portano ad essere morbida e mediterranea. Non è una scusante, se andassi in palestra tutti i giorni forse potrei essere più magra e tonica, ma trovo sempre di meglio da fare… quindi ho pensato che forse forse per me non è poi così importante essere asciutta come un prosciutto, e che se io passo sopra a qualche rotondità possono farlo anche gli altri.
O forse, e più probabilmente, visto che gli altri ci passano sopra e non è che mi pesino con gli occhi la prima volta che mi vedono, dovrei finalmente passarci sopra anche io, e prendere come un dato di fatto che il mondo è bello perchè è vario, c’è chi è in forma, chi meno, l’importante è sorridere, di fuori e di dentro, con le labbra, con gli occhi e con il cuore.
Sono arrivata da LuisaViaRoma sorridendo per farmi coraggio – e ascoltando Bruce Springsteen per darmi la carica – ma è stato tutto semplice, divertente e nuovo. Nonostante fossi quella strana, che faceva le foto ad un meraviglioso pezzo di carne fassona da carpaccio più che all’ultima magliettina griffata, non mi sono trovata proprio fuori luogo, e la seduta di make up è stata divertente e istruttiva, un altro momento per imparare a valorizzare quello che abbiamo. Poi è arrivato il temuto momento della scelta dell’abito, avevo un assistente tutto per me, e alla fine eliminati completini un po’ troppo ini abbiamo optato per un meraviglioso cappotto di Antonio Marras, stilista sardo. Mi dice la mia amica Giusy che lo stile dei ricami del cappotto si rifà a quello dei fazzoletti copricapo tradizionali. Sono ancora più fiera di aver indossato un abito con un bel significato e una storia alle spalle.
[Photo by Sofie Delaux – The Curious Eater]
Ma la ricetta delle frittelle di mela la volete? E’ una delle prime che avevo pubblicato, ma mi dimentico sempre quanto siano buone e semplici, croccanti e zuccherine fuori, con un morbido ripieno di frutta dentro. Le guardo, capisco ancora una volta come mai mi piace mangiare, le addento con soddisfazione amando ogni singolo istante, da quando lo zucchero si mischia alla pastella a quando la mela si scioglie lentamente, caldissima in bocca, fino al leccarsi le dita alla fine. E’ una questione di godersi la vita, io me la godo così!
Frittelle di mela
Ingredienti
- 2 mele Golden
- 1 uovo
- 2 cucchiai di farina
- 2 cucchiai di birra chiara
- 1 pizzico di sale
- 1 cucchiaio scarso di olio extravergine di oliva
- olio di arachidi per friggere
- zucchero per decorare
Istruzioni
- Sbatti in una terrina l’uovo intero con un pizzico di sale, la farina, l’olio, la birra e se necessario un cucchiaio di acqua per fare una pastella morbida ma non troppo liquida, in modo che avvolga bene la frutta e non scivoli.
- Sbuccia le mele, privale del torsolo senza romperle e tagliale a fette orizzontali di circa 1 cm di spessore.
- Metti l’olio a scaldare in una padella adatta a friggere fino a che un po' di pastella immersa nell'olio non si riempie di bollicine tutto intorno.
- Passa le fette di mela nella pastella e friggile in abbondante olio finché non sono dorate da entrambi i lati.
- Mettile in un piatto con carta assorbente, spolverale di zucchero a velo o zucchero semolato e servile calde.
Cercate gli altri fashion reportage fatti dagli altri fashion e foodblogger presenti da LuisaViaRoma seguendo i loro link qui.
[Photo by LuisaViaRoma]
Ma una tua foto col cappotto, mentre addenti una fettina di mela fritta?
Brava Giulia 🙂
ehm, quasi non me le facevano mangiare le mele col cappotto indosso! 😛
Anche io a 31 anni suonati ho ancora qualche conflitto con il mio corpo… troppo bassa, troppo tonda e potrei andare avanti all’infinito. Però è anche vero che ci sono cose di me che non cambierei mai con nient’altro e tutto questo ha contribuito ad essere quello che sono… unica! 😀 Ma tu sei bellissima davvero!! Hai un viso solare e armonioso. E poi diciamocelo… agli uomini piace un po’ di ciccetta 🙂 E poi hai mai notato che le magre sembrano più vecchie? 😀
Un abbraccio Giulia!!
ma speriamo! devo ancora averne le prove, ma continuo a sperarci! comunque sì, siamo uniche, ognuna splendida a modo suo!
beh, per quanto può valere io ti trovo bellissima e raggiante 😀 ciao!
sei un tesoro!
Per una volta commento l’abito. Meraviglioso il cappotto. E di uno stilista che non so come conosco di fama.
Bello leggere le tue emozioni e ammirarti.
è un abito che merita il commento, assolutamente! io ammetto che non lo conoscevo come stilista, ma mi ha colpita molto! ti abbraccio
Ho appena tolto i vestiti estivi dall’armadio…e non me ne si allaccia quasi neanche uno!!…si capisce che quest’inverno mi sono appassionata ai lievitati???…comunque tu stai benissimo, il cappotto è meraviglioso (quei ricami sardi mi ricordano quelli di un cappotto preso in Nepal ) e devo dire che il trucco ti dona davvero! In ogni campo, anche in cucina, la femminilità non è mai abbastanza! baci, franci
PS anche le frittelle sono goduriose……
un cappotto in Nepal?? o che cosa bella, che sogno! già mi ci vedo, d’inverno, quando è freddo e grigio, avvolta in un cappotto coloratissimo e unico, che non ha nessuno… sei fortunata! la femminilità emerge dai piccoli dettagli, sentirsi unici aiuta! 😉
Che bella!!Stavi veramente molto bene!Certo mi immagino che le temperature non fossero proprio da cappotto..c’era anche la mia amica Alessia del blog “thereddot” l’hai conosciuta per caso?!
un bacio
Ciao Chiara! no, non l’ho incontrata, ero molto ma molto intimidita a dir la verità, non mi sono guardata in giro, se non dirigermi al buffet!
Ho visto il suo blog, che bella che è!
Non finisci mai di stupirmi…passi con disinvoltura dalla moda al cibo ed i tuoi post sono sempre un cofanetto ricco di sorprese! Bello il make up ma ancora di più il tuo viso raggiante! Certo fa’ un pò caldino x cappotto e frittelle di mele ma mi sacrificherei comunque x addentarne una…kiss!
…in effetti, Elena, era moooolto caldo, soprattutto in cucina! e per fortuna lì avevo solo il grembiule! mi ricordo che le frittelle di mela sono state la cosa che ci hanno fatte conoscere! 🙂
ogni volta che ti leggo capisco perchè ti voglio così bene!
un abbraccio forte forte
d
anche io, tanterrimo!
Cara Giulia sei bellissima fuori e dentro!! La tua gioia di sapere di aver indossato uno splendido cappotto i cui ricami ricordano quelli dei copricapi sardi tradizionali è commovente e ancora una volta ti descrive come una splendida persona attenta al significato, a ciò che c’è dietro, a ciò che è importante! Brava! simo
Simo sei troppo dolce, mi fai arrossire!
ciao!
non sono cavoli miei e sentiti libera di cestinare questo commento, ma la butto lì: hai un viso semplicemente bellissimo, che secondo me risalterebbe di più se incorniciato da capelli lunghi. ma non ti leggo da sempre, quindi forse li hai già avuti e non li vuoi? secondo me ti starebbero benissimo! poi hai dei così bei capelli che potresti farci un sacco di cose, sciolti, “cipolla”, mezzacoda, etc…
è solo un consiglio eh! che tanto bella sei bella comunque 🙂
francesca
ma che cestinare?! 🙂 ho portato i capelli più o meno lunghi e ricci fino a dicembre, poi quando ho cambiato vita ho deciso anche di cambiare taglio di capelli, e sono andata sul corto! ti confesso che adesso ogni tanto mi mancano e li rivorrei lunghi, ma è troppo lunga la strada per superare la fase ‘critica’! e grazie per il ‘bella’, mi fa strano! 🙂
cara giulia, non avrei mai e poi mai pensato che le frittelle di mele si intonassero a
Marras, ma certo tu eri in tonata allo stilosta. Complimenti, eri bellissssssima!
Grazie Mau!
Io adoro Marras, e mi sarei sacrificata mangiando tutte le tue frittelle pur di avere quel cappotto. Doppio sacrificio eh 🙂
Cmq, trovo l’idea dell’evento geniale, bravi gli ideatori!
noi sì, che siamo donne che sanno cosa vogliono dire i sacrifici, eh!
evento davvero ben riuscito!
Buonissime!! Grazie per avermene portate due in “postazione”! Spero tu ti sia divertita bye
Mi son divertita tanto, e il tuo trucco è stato l’highlight delle giornata, per davvero! Grazie a te per avermi fatta sentire speciale!
Tu sei splendida, a prescindere, e tutt’altro che ‘curvy’! 😉
P.s. In quale vita potremmo diventare amiche? 😀
io direi in questa! 🙂
Caspita, Giulia, il make up è bellissimo, ti va di dirmi com’è stato realizzato? Anche via mp su FB o via email… E’assolutamente 50’s, esattamente come io sono assolutamente stufa di truccarmi come Britney Spears, ma non so da che parte cominciare…. Il cappotto è splendido, ma quello che più conta è il tuo sorriso radioso. Sul fatto di essere formosa, ti dirò che da quando mi sono data al burlesque mi sono resa conto dei vantaggi “artistici” e anche seduttivi di chi ha qualche curva in più, i movimenti delle mie colleghe sono molto più armoniosi, perché ammorbiditi dall’ondeggiare dei fianchi, mentre i miei sembrano scatti schizofrenici, perché tutto quello che si vede sono gli spigoli, in pratica sembro Christian Bale ne “L’Uomo senza Sonno”, e non è una bella cosa. Fammi sapere per il make up!
è proprio vero che ognuna di noi vorrebbe essere l’esatto contrario di quello che è!
Sappi che l’artista del make up è l’Elisabetta di 2 commenti sopra, quindi ti consiglio di scrivere a lei nel commento, che sicuramente è più esperta di me!
Da quel che mi ricordo, fantastico il correttore anti occhiaie arancione, che contrasta appunto il viola. Poi c’era del viola, della terra per sfinare il volto, un po’ di illuminante sugli zigomi, e tanto mascara, che non è mai abbastanza!!
P.S. il burlesque? che ganza che sei!
L’invidia mi annienterà:
Cucina, moda, frittelle, hosterie….
Argh!
Io pure!
Ma perché sei in Toscana.
Se eri qui a Roma ti seguivo con
i baffi finti (posso anche tenerli “nature”),
gli occhiali (tengo rigorosamente i miei altrimenti non vedo te – e mi perderei anche Denzel Washinton, Sean Penn, o il + probabile da incontrare: Pier Francesco Favino…. oddio mi piace un Pier Qualchecosa: che vergogna!)…
… vabbè, come al solito ho divagato.
Comunque volevo dirti che SEI GRANDE.
Vorrei conoscerti.
Dann/www.cucinaamoremio.com
e se vengo io a Roma e andiamo a cercare Pier Francesco Favino?! 🙂 non sai quanto vorrei venire a Roma, son più di 2 anni! anche io posso tenere i miei baffi! 😛
Mamma mia che buone! Ad Amsterdam ne ho mangiate fino a sentirmi male!!!
yum! e come le fanno ad Amsterdam? dimmi dimmi!
Secondo me non ti devi preoccupare di nulla: sei bella così come sei…non come certi scheletri (a mio avviso anormali) che si vedono in giro e che sicuramente si perderebbero queste deliziose frittelle!
Nadia – Alte Forchette –
il segreto è lì, infatti, godersi tutto tutto, anche il buco delle frittelle! 🙂
Hai un aspetto meraviglioso: indossavi un cappotto dai decori particolarissimi, il tuo sorriso solare, unico, trucco super!
Curvy??? madddove!!
Le Frittelle morbidose me le sogno in bocca!!
Quante belle esperienze che stai vivendo, e x di + ti permettono di incrociare anche altri settori come moda e makeup… lo trovo elettrizzante!
sì, effettivamente si sta facendo ogni giorno più interessante, non c’è proprio tempo di annoiarsi! appena torno a Viareggio vi racconto tutto! un abbraccio
è vero le frittelle di mele sono ricordi d’infanzia che però non devono essere perduti.
I bambini di oggi dovrebbero conoscere questi sapori autentici, altro che merendine.
[…] Frittelle di mela. Mi dimentico sempre quanto siano buone e semplici, croccanti e zuccherine fuori, con un morbido ripieno di frutta dentro. Le guardo, capisco ancora una volta come mai mi piace mangiare, le addento con soddisfazione amando ogni singolo istante, da quando lo zucchero si mischia alla pastella a quando la mela si scioglie lentamente, caldissima in bocca, fino al leccarsi le dita alla fine. […]