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Come pulire i carciofi e cucinarli come una toscana: i carciofi ritti

Ho ricominciato a leggere. Ho letto un libro che non aveva ricette, ma una trama, uno di quei libri comprati qualche tempo fa che rientravano nella lista del ‘prima o poi’. È successo un po’ per caso, una mattina mi sono alzata prima e mentre aspettavo che l’acqua per il tè bollisse ho preso il libro dalla libreria, l’ho annusato e ho iniziato a leggerlo.

Carciofi ritti

Non so perché mi fossi fermata, ma era come se non avessi abbastanza tempo. Ora il tempo me lo sono ritagliato, non è aumentato ma è come se mi fossi resa conto che posso rubare gruzzoli di minuti in vari momenti del giorno, e ho scoperto un nuovo modo di leggere. Prima ero una lettrice che si tuffava in un libro: dentro anima e corpo, senza respirare. Fino a che non chiudevo il libro appagata dal finale non riuscivo a fermarmi. Forse è per questo che per un po’ mi sono fermata, non ero in grado di adattare questi ritmi alla mia vita. Ora leggo a frammenti, chiudo il libro ed è come dire ciao a un amico, sapendo che ci possiamo comunque rivedere dopo un po’, per continuare le chiacchiere davanti a un altro caffè.

Ho iniziato di nuovo a camminare. Dopo un inverno pigro, dopo aver ripreso con gli interessi i chili persi quando ho iniziato la dieta per le intolleranze, ho messo le scarpe e sono uscita per concludere un pomeriggio di lavoro. Ho messo a tacere i sensi di colpa delle email non risposte e del lavoro da finire e sono uscita andando verso la pineta, per perdermi tra siepi alte di rovi e campi che sfumano in lontananza nell’azzurrino del cielo primaverile.

Qualche giorno fa ho sognato di trovarmi in mezzo alla campagna, circondata da siepi alte. L’aria era umida e densa, il cielo grigio. Invece di provare un normale senso di oppressione ho sentito una forte calma diffondersi dentro di me. Era la campagna che mi chiamava, ero stata lontana troppo a lungo. Ecco cosa mi ha spinta a tornare a camminare. La natura mi ha accolta con il passaggio repentino e silenzioso di due caprioli, due lepri, un tasso e innumerevoli fagiani. È stato come entrare in punta di piedi in una casa in cui manchi da tanto e ricevere un benvenuto fatto di gesti calmi e quotidiani.

Carciofi ritti

Ho trovato ancora un altro modo per cucinare i carciofi, in questo inizio di primavera che mi ricorderò per il sapore dolce dell’acqua dopo un piatto di carpaccio di carciofi, per gli innumerevoli risotti a base di carciofi, per le vellutate e le torte salate. Ho trovato un modo che è tipico fiorentino, semplice, di una volta: ho fatto i carciofi ritti.

I carciofi ritti vanno fatti con un po’ di pazienza, puliti e aperti a mano, come una rosa. Poi si riempiono con un battuto di aglio, prezzemolo, sale, pepe e carnesecca, come si legge sui libri di cucina toscana di una volta. Usate due fette di pancetta ben tirata e tritatele a mano, su un tagliere. Ho preso la mezzaluna di nonna, e ho ripetuto i suoi movimenti lenti e sicuri, ho usato anche il suo tagliere, segnato dalle tante ore passate in cucina.

Ecco la nuova video ricetta, che ben mostra come pulire i carciofi e come cucinarli come una toscana. La sera, una volta che foto e video erano al sicuro sull’hard disk, i carciofi ritti sono serviti come rinforzo a una cena con Tommaso, Claudia e Gianluca. Inutile dire che dovete fornirvi di un bel po’ di pane fresco, che assorbirà l’olio denso e saporito che rimane in fondo al piatto. I gambi sono a mio giudizio la parte migliore di tutto il piatto, pieni del gusto di carciofo e arrendevoli per la cottura lenta.

I carciofi ritti

Ecco la ricetta spiegata passo passo, ispirata da quella di Aldo Santini nell’ormai famoso Cucina Fiorentina.

Carciofi ritti
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Carciofi ritti

Portata Piatto unico
Cucina Toscana
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 30 minuti
Tempo totale: 50 minuti
Porzioni 2
Chef Giulia

Ingredienti

  • 5 carciofi
  • 1 limone
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • 2 spicchi di aglio
  • 70 g di pancetta
  • Sale
  • Pepe nero in grani
  • 1/2 bicchiere di olio extra vergine di oliva
  • 1 bicchiere di acqua

Istruzioni

  • Pulisci i carciofi come mostrato nel video, tenendo da parte anche il gambo e sfregandoli con il limone per evitare che diventino neri.
  • Fai un battuto di prezzemolo, aglio, pancetta, sale e pepe, tritando tutti gli ingredienti finché non ottieni la consistenza di un pesto.
  • Apri con delicatezza i carciofi, come se fossero un fiore, e riempili con il pesto di prezzemolo e pancetta.
  • Sistema i carciofi in un tegame, aggiungi i gambi e coprili con l'olio extra vergine di oliva e l'acqua.
  • Cuoci i carciofi a fuoco basso, tenendoli coperti, per circa mezzora, finché non sono teneri.
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Carciofi ritti

Link Love

  • Qui puoi leggere la ricetta di Emiko per l’insalata di carciofi crudi, uno dei millemila modi in cui sto consumando i carciofi in questo periodo, forse il più veloce. Basta solo avere dei carciofi freschi e giovani, e il gioco è fatto. Leggete anche i consigli di Marco per l’abbinamento con il vino giusto.
  • Sempre di Emiko i carciofi ritti e, su Food52, i carciofi ripieni alla siciliana con capperi e acciughe.
  • Ieri invece ho usato gli ultimi tre carciofi rimasti e ho fatto una vignarola, seguendo le indicazioni di Valeria, che l’ha usata per la pasta.
  • Questi sono i carciofi in umido di Alex, che assomigliano tanto a quelli che ancora fa nonna.
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Questo articolo ha 10 commenti

  1. Non mi è chiaro se tu pulisci e cucini i carciofi come farebbe una toscana oppure se lo mostri a chi toscana non è.
    Prendo atto della provenienza fiorentina ma ne attesto la diffusione fino alla lucchesia del piano.

    ps piacevole il banjo

  2. Mi ritrovo in tutto Giulia…nei libri affrontati a piccoli sorsi per non abbandonarli del tutto data la mancanza di tempo, ai chili ripresi soprattutto per la voracità che mi prende in preda alla stanchezza e per finire nei carciofi che anche noi imbottiamo con salsiccia, prezzemolo e aglio…ed i gambi è vero…sono la parte migliore!!!!

  3. 5 stars
    Oioi boniiii!!!!
    Fatti stasera con calamari alla griglia… Che bontà, Giulia! …e che semplicità di preparazione.
    Ti adoro e… odoro (le tue ricette, intendo! 😉

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