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Spontaneità. Risotto integrale con asparagi selvatici

Chi mi conosce da tanto tempo, ma anche chi mi incontra a un corso di cucina o a una presentazione di un libro e riesce a dare una faccia a una voce sul blog, spesso mi definisce come una ragazza genuina e spontanea. Elegante, raffinata, femminile, sportiva… questi non sono i primi aggettivi che vengono in mente quando si cerca un modo per descrivermi, ma direi che con genuina e spontanea io sono più che contenta, sento che mi calzano con un vecchio paio di ciabatte che non riesci a buttare da quanto sono comode.

Risotto con asparagina

Genuino per me è il latte che si può mungere in una malga in montagna o il dolce fatto in casa per colazione. Lo accolgo quindi con enorme gratitudine. La spontaneità credo si manifesti nel mio essere molto semplice nelle mie manifestazioni di affetto, interesse, curiosità o anche antipatia.

E poi la spontaneità mi fa subito venire in mente la primavera e le erbe spontanee, una stagione leggera e vitale e uno dei doni più preziosi della natura. Come non essere felici di essere spontanei, anche se poi questo provoca a volte gaffes, papere e una difficoltà nel dare del lei alle persone.

Risotto con asparagina

Le erbe spontanee. Quanto vorrei essere in grado di riconoscerle tutte. La settimana scorsa abbiamo fatto una passeggiata lungo la via Francigena, ci siamo trovati improvvisamente dietro le colline e i boschi che corrono lungo la strada che solitamente percorriamo in macchina in un paesaggio diverso, senza tempo. C’erano campi ben tenuti, vigne, prati e boschi.

Gli occhi erano affamati di novità, correvano dalle viti verde pallido con le nuove foglie alla strada dissestata di terra rossa. Qui e là vedevo piante alle quali ero in grado di dare un nome, qui gli strigoli, là il tarassaco, più avanti del radicchio di campo. È come far scorrere il dito su una mappa e riconoscere nomi noti, che ti fanno sentire a casa.

Accanto a quelle tre o quattro piante che già conoscevo un’infinità di fiori, radici, arbusti e foglie senza nome, per me. Eppure sono sicura che dietro l’apparenza misteriosa si celino erbe commestibili, che sicuramente qualche decina di anni fa erano parte della routine alimentare degli abitanti del luogo.

Allora mi viene la voglia di fare un corso che mi insegni a riconoscere queste erbe spontanee, per raccoglierle, usarle in cucina, farci decotti, essenze e liquori. Poi guardo agli impegni quotidiani e lo metto accanto al corso di francese e di pasticceria dedicato al cioccolato. Quest’anno sono riuscita a fare ben due corsi di panificazione, chissà che non riesca anche ad approfondire questi altri aspetti che tanto mi incuriosiscono.

Risotto con asparagina

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Risotto integrale con asparagi selvatici

Qualche tempo fa, al mercato della domenica di Santo Spirito, a Firenze, ho trovato l’azienda agricola La Penta di San Polo in Chianti che spiccava tra l’affollamento di una delle prima giornate di sole per un banco rigoglioso carico di insalate, cardi, asparagi e erbe spontanee. Mi sono avvicinata. Affascinata da tanto verde ho raccolto quelle erbe, già selezionate da mani attente e scrupolose.

Lo so, non è come andare a fare una passeggiata nel bosco e tornare a casa con un cestino di asparagina, ma il risultato finale, il piatto di risotto integrale con l’asparagina, non cambia.

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Risotto integrale con asparagi selvatici

Portata Primo
Cucina Italiana
Preparazione: 10 minuti
Cottura: 50 minuti
Tempo totale: 1 ora
Porzioni 2
Chef Giulia

Ingredienti

  • 2 mazzetti di asparagina, circa 200 g
  • 200 g di riso integrale Baldo
  • ½ cipolla bianca
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 litro di acqua bollente salata
  • 2 g di zafferano
  • 60 g di pecorino toscano morbido

Istruzioni

  • Affetta la cipolla molto sottile e mettila in un tegame dal fondo spesso con l'olio di oliva. Falla imbiondire a fuoco basso, poi aggiungi il riso integrale e tostalo, mescolando spesso con un cucchiaio di legno finché non diventa traslucido.
  • Versa il vino bianco e fallo evaporare, restando sempre a fuoco medio-basso.
  • Comincia a cuocere il risotto aggiungendo via via l'acqua bollente salata dentro alla quale avrai precedentemente sciolto lo zafferano.
  • A metà cottura del riso, dopo circa 25 minuti, aggiungi l'asparagina tagliata a rondelle, tenendo da parte le punte. Continua a cuocere il riso aggiungendo via via l'acqua con lo zafferano e mescolando con un cucchiaio di legno. Il riso sarà pronto dopo circa 45 minuti di cottura.
  • Prima di servire il riso aggiungi le punte dell'asparagina, mantecalo con il pecorino tagliato a cubetti e servilo subito.
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Frittata con vitalbe

Bonus track

Allo stesso banchino al mercato di Santo Spirito ho comprato anche due mazzetti di vitalbe, finite poi in una frittata. Per un approfondimento sulle note storiche e curative della vitalba – sapevate che può essere velenosa e in Francia era conosciuta come “Herbe aux gueux”, cioè erba dei cenciosi – vi rimando al post di Sonia sul Pasto Nudo.

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Frittata di vitalbe

Portata Secondo
Cucina Toscana
Preparazione: 2 minuti
Cottura: 5 minuti
Tempo totale: 7 minuti
Porzioni 2
Chef Giulia

Ingredienti

  • 2 mazzetti di vitalba
  • 2 spicchi di aglio fresco
  • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
  • Sale
  • 4 uova

Istruzioni

  • Sciacqua le vitalbe sotto l'acqua corrente, asciugale e mettile in padella con l'olio di oliva e due spicchi di aglio. Falle appassire lentamente e regolale di sale, poi rompi le uova nella padella, mescolale velocemente e falle rapprendere. Regola di sale prima di servire con qualche fetta di pane fresco.
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Asparagina  Vitalbe

Link Love

  • Se penso alle erbe spontanee la prima che mi viene in mente è Claudia di GranoSalis, che ha una sezione specifica del blog dedicata alle ricette con erbe spontanee e organizza anche giornate alla scoperta delle erbe di campo. Non ho ancora avuto modo di partecipare, ma visto che abita a pochi chilometri da casa mia penso che presto mi vedrà arrivare armata di quadernino per gli appunti, scarpe comode e cappello per il sole.
  • Qui vi ho raccontato di una bella mattinata all’antica, senza elettricità e connessione, alla ricerca di erbe spontanee con nonna.
  • Con radicchi e tarassaco ci ho fatto anche l’acquacotta e gli gnudi.
  • Una delle erbe spontanee che riconosco più facilmente è l’ortica: Valeria ci ha fatto un pesto, Csaba della Zorza dei tagliolini, conditi con radicchio e salsiccia.
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Questo articolo ha 6 commenti

  1. In effetti, pur non conoscendoti di persona, genuina e spontanea sono due aggettivi che trovo ti calzino veramente a pennello. Solare,mi viene in mente, e contagiosa (nel senso buono del termine 😉 ).
    Anch’io da tempo cerco di riappropriarmi di un sapere che sembra essersi perso per strada e vivendo in campagna credo che noi dovremmo davvero diventare delle piccole enciclopedie viventi.
    Su Claudia ci gioco tutte le mie carte, ho un suo unguento alla rosa canina, che è diventato miracoloso per tutta la famiglia…un corso con lei io non me lo lascerei sfuggire! 🙂

    1. Grazei Manuela! e mi prendo e conservo per me anche il contagiosa, in senso buono, che proprio mi piace!
      Adesso sento anche Claudia per questo unguento, che di rimedi così ce n’è sempre bisogno!

  2. 5 stars
    Arrivo qui per pure caso oggi, da accesso diretto, senza cliccare su nessun link qua e là. E mi ritrovo un post pubblicato di fresco con due ricette buonissime, discorsi sulle erbe spontanee che adoro e una chiamata in causa che forse mi ha fatto fischiare le orecchie e passare di qui 🙂
    Inutile dirti che sarei contentissima di vederti arrivare a uno dei miei corsi col taccuino in mano (e il cappello per il sole, assolutamente, che lo scorso weekend è stato fortissimo!), soprattutto perché così potremmo anche guardarci negli occhi invece che in fotografia, ma forse capiterà comunque tra non molto per uno scambio di avocado 🙂 E credo proprio che ti troverò spontanea e genuina anche io, come questi asparagini bellissimi! Un’altra che come me quando parla in maniera “formale”con una persona nuova alterna il “tu” e il “lei” in maniera assolutamente tragicomica.
    Grazie Giulia, e a presto!

    P.S: E grazie a Manu qui sopra, sono felicissima che abbia apprezzato il mio unguento!

    1. Io la chiamerei affinità elettiva, o anche destino! Mi organizzerò per i prossimi corsi, così ci conosciamo, se non arriva prima i carico di avocado! E noi andremo dirette al tu, senza passare dal via!
      A presto

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