Un nuovo legame con la realtà e un pane ai 4 cereali
Mi sentivo come se mi mancasse qualcosa. Sono ancora innamorata come un’adolescente del mio blog e delle relazioni che insieme abbiamo creato negli anni. Ancora guardo alle esperienze quotidiane – a casa come in viaggio – con la prospettiva di una foodblogger, analizzando la realtà per trovare qualcosa che possa essere non sono interessante per voi ma anche per me. Eppure c’era qualcosa che mancava.
Un weekend in Val d’Orcia mi ha fatto ritrovare il pezzo mancante del mio puzzle.
Ho incontrato Luisa lo scorso anno per il Juls’ Kitchen Lab, è venuta a passare una giornata con me insieme a sua sorella Martina: sono rimasta ipnotizzata dalla sua abilità nel fare i pici. Ho iniziato a seguirla sui Social Media e ho scoperto che abita in un angolo di paradiso, l’agriturismo di famiglia Il Rigo, tra Pienza e San Quirico d’Orcia. Siamo andati a trovarla con Emiko, Tommaso e Mariù la scorsa settimana e Luisa ci ha dato una stanza con letto a baldacchino – proprio come quelli in cui sogniamo di dormire da bambine -, ha sistemato un vaso con i fiori selvatici raccolti nel campo sul comò in camera, poi ha spalancato le finestre su un paesaggio che sembrava dipinto. Ci ha fatto scoprire la sua Val d’Orcia, fatta di ruscelli termali, vecchie erboristerie, fortezze sconosciute ai più e legami familiari.
Ci ha organizzato la giornata e ci ha coccolati, spinta dall’amicizia e da un amore genuino per quella parte della Toscana, riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio mondiale, che lei ha la fortuna di chiamare casa. Ma Luisa ha fatto anche qualcosa di più.
Ho trovato il pezzo mancante del mio puzzle nei fiori selvatici sistemati con cura nella nostra camera, in un vecchio muro di mattoni coperto d’edera, nella torta di meringa, fragole dell’orto e boccioli di rosa che ha fatto per noi una sera. Era vita reale.
Se penso ai blog che più amo – Vaniglia Cooking, Il gambero russo, Fragole a merenda, Emiko Davies, Miss Foodwise, Rachel eats, Orangette… – quello che ogni volta mi conquista, che non mi annoia mai, che mi fa attendere il prossimo post, è il modo incredibilmente vivido con cui la realtà si insinua nei loro post, come sono in grado di presentare ogni volta uno spaccato autentico di vita quotidiana con parole, immagini, odori e sapori.
È un viaggio lungo, iniziato a giugno quando ho partecipato al workshop di food styling e photography di Annette ad Alassio. Ho iniziato a farmi domande su di me e sul mio modo di lavorare, a cercare una nuova fonte di ispirazione, uno stile personale e una voce riconoscibile. Ho deciso di darmi tutta l’estate per analizzare le mie aspettative. All’inizio di Ottobre sono arrivata a una decisione. Voglio che il blog sia lo specchio della mia realtà, una finestra aperta sulla mia vita imperfetta.
Il lunedì siamo andati al Podere il Casale, una fattoria biologica che produce eccellenti pecorini, il sogno di una famiglia svizzera che si è trasferita sulla collina di fronte a Pienza. Lì la realtà ci ha accolti con il tintinnare delle campanelle di pecore e capre, con i cardi selvatici che nascevano lungo il sentiero, con un albero di cachi in bilico su un pendio che digrada lento verso la Val d’Orcia.
Piccole inspiegabili scintille di vita vera. Non una fotografia ben studiata che ritrae una vita a cui aspiriamo, ma una vita genuina vissuta da persone vere. Questo è quello che voglio condividere con voi sul mio blog.
Dopo un pranzo veloce a base di pane, schiacciata calda e formaggio – può esistere qualcosa di meglio? – siamo andati a incontrare tre sorelle che hanno cambiato la loro vita e creato Fiori di Puscina, una fattoria di fiori spontanei. Qui la realtà l’abbiamo trovata nella sua forma più autentica: un paio di cesoie su una panchina, una casa sull’albero, una tinozza piena di zucche, un capanno in fondo al giardino, una ciocca d’uva parzialmente matura. Ho sentito il bisogno urgente di cercare delle sementi, di studiare fiori ed erbe spontanee, di piantare una decina di alberi da frutto nel campo. Avevo fame di esperienze reali, di sporcarmi le mani e tornare qui, a raccontarvi cosa ho trovato in fondo a questo nuovo sentiero.
Vi racconterò di più del nostro weekend in Val d’Orcia nel prossimo post, con informazioni dettagliate su dove stare, mangiare ed essere felici, ma non potevo più aspettare, dovevo prima condividere con voi questa nuova prospettiva che ho riscoperto nelle colline attorno a Pienza.
Il pane ai 4 cereali
Spalmate le fette di pane con marmellata di arance o confettura di zucca, o trasformatele in una cena da divano con pecorino e miele. Tostatele per colazione, prendendovi qualche secondo per ammirare il burro che si scioglie piano, o mangiatele ancora tiepide di forno. Congelate qualche fetta di pane per averle sempre a disposizione.
Pane ai 4 cereali
Ingredienti
Poolish
- 250 g di farina forte
- 250 g di acqua
- 2 g di lievito di birra
Impasto
- 300 g di farina di farro integrale
- 200 g di farina di segale integrale
- 400 g di farina di grano tenero 0 tipo forte
- 100 g di farina di grano saraceno integrale
- 400 g di polish
- 500 g di acqua tiepida
- 5 g di lievito di birra
- 20 g di sale
- 50 g di olio extra vergine di oliva
- 10 g di malto in polvere
Istruzioni
- La sera prima dissolvi il lievito di birra nell'acqua. Aggiungi la farina e mescola con una frusta fino a che non ottieni un impasto completamente liscio. Copri la ciotola con la pellicola e lascialo maturare a temperatura ambiente (idealmente sui 18°C) per circa 12 ore.
- Il giorno successivo versa 400 g di poolish nella ciotola di una planetaria. Sciogli il lievito di birra nell'acqua tiepida e aggiungilo nella ciotola. Versa anche le farina, il sale, l'olio e il malto.
- Impasta per circa 8 minuti con il gancio a uncino alla velocità più bassa, poi per altri 5 minuti alla seconda velocità.
- Sposta l'impasto in una ciotola precedentemente unta di olio e piegalo su se stesso per dargli forza. Lascialo lievitare nel forno con la lucetta accesa per circa un'ora.
- Dopo un'ora dividi l'impasto in 4 parti, piegale su se stesse e poi arrotolale leggermente a formare 4 filoni di pane. Lasciali lievitare su una tavola coperta di farina, a loro volti spolverati di farina di grano duro, per circa due ore e mezzo, finché non sono raddoppiati.
- Scalda il forno a 230°C. Trasferisci i quattro filoni di pane su una teglia, tenendoli ben separati. Incidi la superficie e cuocili per 20 minuti, poi abbassa la temperatura a 190°C e cuocili per altri 25 minuti.
- Lasciali raffreddare su una griglia, poi chiudili in una busta di carta. Ci conservano bene per alcuni giorni.
Italian Riviera workshop
Come vi ho già detto, il workshop di Annette ad Alassio mi ha veramente ispirata. Mi ha spinta a farmi domande su me stessa e sul mio lavoro per trovare un modo più autentico di esprimermi, di fotografare e di raccontare una storia. Annette ha già lanciato la seconda edizione del workshop che si terrà ancora una volta ad Alassio, a giugno. Sotto tutte le informazioni, e qui per iscriversi.
Io terrò un corso di cucina anche quest’anno, e passerò il tempo con voi per imparare, creare nuove amicizie e relazioni e, soprattutto, divertirmi!
Join us for this once in a lifetime creative retreat on the Italian Riviera. This photographic retreat will immerse you in the Riviera lifestyle. Stroll the palm-lined boardwalk of the seaside town of Alassio, taste the ocean bounty and handmade pasta. Enjoy the retro vibe of this little Italian beach town while capturing your best images along the way. Liguria, the home of focaccia and pesto, will take your breath away. Mingle with other creatives in this charming setting, relax and learn about photo styling and photography all at the same time.
June 8th-13th, 2016 at Borgata Cantone
(Registration Closes March 1, 2016)
un post bellissimo, e sulla vita imperfetta ti quoto in toto!
Il viaggio verso la “consapevolezza” è uno dei percorsi più difficili ed appaganti. Leggendoti da anni, per me Juls Kitchen è già lo specchio di una realtà genuina e autentica. Ma sento che questa tua nuova (o rafforzata) consapevolezza ci regalerà splendidi post! Un abbraccio, Dani
e tu ci vizi…
Sull’estetica ormai siamo alla perfezione!
e sul testo quasi..
E poi?
Giulietta, non ho mai conosciuto una persona più genuina di te, né più sincera…
Le foto di quel pane rapiscono. E’ perfetta la foto, è perfetto il pane. E ciò che sei e che vuoi condividere traspare da tempo dalle tue foto e dalle tue parole…
Un abbraccio Jul
uuh che bello!!! Ma il polish sarebbe?!?!
è il pre-impasto! c’è nella ricetta!
Che bella ricetta, la voglio provare! Ma il lievito di birra è quello liofilizzato o quello fresco? Grazie!
Ciao Cinzia, è quello fresco!