Le mie mani sono cambiate. Melanzane ripiene
Sono orgogliosa di come le mie mani appaiono ora. Da giovane avevo mani piccole e delicate. Nonno Remigio mi diceva sempre: guarda che manine! Queste sono mani che studiano, non hanno mai lavorato.
Nonno aveva lavorato per tutta la vita come muratore e, una volta andato in pensione, passava le giornate nella suo pezzettino di terra appena fuori le mura di San Gimignano. Era un uomo minuto, ma le sue mani erano forti, grandi e rassicuranti.
Guardavo le mie mani, così abituate a sfogliare libri e a riempire quaderni interi con una scrittura piccola e ordinata, pensando a come sarebbero potute cambiare in futuro. Quell’unico callo sul dito medio, provocato dallo stringere con tanta concentrazione la penna, sarebbe mai sparito?
La prima cicatrice arrivata anni fa per un uso maldestro di un coltello è stata come un rito di passaggio, la prima bruciatura col forno un promemoria scottante di come la passione possa lasciare un segno indelebile sulla tua pelle.
Le mie mani sono cambiate: ora sono più forti, la pelle non è così delicata come quando studiavo per tutto il giorno o lavoravo in un ufficio dalle 9 alle 5. Lavare, asciugare e ripetere, cento volte al giorno, lascia le mie mani secche e arrossate. Le macchie di carciofi e caffè sono difficili da rimuovere, ma non me ne preoccupo poi tanto quando inzuppo i savoiardi in un espresso doppio per fare un tiramisù.
Qualche tempo fa mamma mia ha detto: le tue mani sono cambiate tanto, ora sono mani che lavorano. E una vocina dentro di me mi ha detto: nonno sarebbe orgoglioso di te.
Tutto il mio corpo è cambiato per rappresentare chi sono adesso. Le mie gambe sono massicce, ma mi sostengono nelle ore infinite in cucina, a correre su e giù per le scale ogni volta che dimentico un ingrediente nella dispensa (e accade più spesso di quanto voglia ammettere), le mie braccia sono robuste, ma mi aiutano a tenere ferma la macchina fotografica quando sono in bilico nelle posizioni più instabili per scattare una buona foto.
Lavoro spesso più di dieci ore al giorno, passando dalla piano della cucina al computer: quaderni ovunque, impronte di farina sulla macchina fotografica e sulla tastiera (provo a pulirle ma Tommaso mi becca sempre!). Ho lavorato duramente per trasformare il mio amore e la curiosità per il cibo in una professione, ma a volte è faticoso, perché la vita reale non è solo un bicchiere di prosecco freddo al tramonto o una festa in giardino con abiti carini.
Amo il mio lavoro
Ieri, dopo dieci ore di lavoro intenso, un tour di mercati e supermercati per trovare tutti gli ingredienti necessari, quattro ricette sviluppate e fotografate per una rivista, un numero infinito di e-mail e una cucina disordinata come la mia camera da adolescente, mi sono trovata in un momento di calma. Pentole sporche tutte intorno a me, lo Studio bollente dopo troppe ore di forno acceso e acqua che bolle, i piatti con il cibo già pronto per essere fotografato appollaiati su sedie e mobili e Noa che curiosava dietro di me, stavo riempiendo di carne macinata le melanzane, premendola dolcemente con le mani. Persa nei miei pensieri e con un sorriso improvviso sul volto, spargevo con attenzione e studiata lentezza pangrattato e parmigiano sulle melanzane, quando mamma mi fa: certo che devi proprio divertirti a fare quello che fai…
Il lavoro richiede la mia attenzione totale la maggior parte del tempo, ma sa anche essere così gratificante. E questa teglia di melanzane ripiene ne è l’esempio perfetto.
Anche se era stata una giornata frenetica, il semplice fatto di mescolare la carne macinata con le mani e il piacere sensuale di schiacciarla per distribuire i sapori mi ha aiutata a trovare un nuovo equilibrio. Mentre stavo pulendo la cucina, l’odore delle melanzane arrostite e l’aroma dolce delle cipolle caramellate mi solleticavano il naso e l’appetito. Un altro giorno era passato: non era stato sicuramente un giorno da copertina, i miei capelli appiccicati e la t-shirt piena di macchie lo provavano, ma ero orgogliosa del mio lavoro onesto e di quella teglia di melanzane ripiene che ci avrebbero sfamato il giorno successivo, dopo un altro corso di cucina.
Melanzane ripiene
Questa è un’altra ricetta che appartiene al mio repertorio di cucina. Vi avevo promesso che avrei condiviso quelle ricette più affidabili che val la pena padroneggiare, e questa sicuramente apparirà spesso sulla nostra tavola durante l’estate. Le verdure ripiene sono una presenza rassicurante: si possono preparare in anticipo e potete cuocerle in forno mentre vi dedicate qualcos’altro, dallo scrivere al giocare con i vostri figli, dal giardinaggio a pulire il disordine che avete lasciato in casa durante il giorno.
È importante cuocere i gusci di melanzana vuoti prima di riempirli perché prima di tutto prenderanno un delizioso gusto affumicato e poi perché eviterete quella terribile sensazione che si ha nel dare un morso a una melanzana poco cotta, quello sguisciare fastidioso sotto ai denti, qualcosa che odio al pari della bistecca stracotta.
Ho scelto un ripieno di macinato di manzo e salsicce, ma potete usare anche la stessa quantità di carne macinata di manzo e maiale. Per quanto riguarda il formaggio, dopo anni di uso fedele del pecorino, mi sono innamorata della profondità di sapore di un provolone piccante invecchiato cinque anni, un formaggio robusto e piccantino che val la pena aggiungere nella top ten delle cose da provare almeno una volta nella vita.
Non dimenticatevi dei pomodori e delle cipolle: anche se potete perfettamente cuocere le melanzane ripiene in una teglia con solo un filo di olio extravergine d’oliva, non vorrete rinunciare a quella salina caramellata di cipolle e pomodori che si sposa magnificamente con il gusto leggermente affumicato delle melanzane.
Melanzane ripiene
Ingredienti
- 4 melanzane medie
- olio extra vergine di oliva
- 500 g carne macinata di manzo
- 200 g salsicce di maiale fresche
- 1 cucchiaio Parmigiano Reggiano grattugiato, più altro parmigiano per spolverare le melanzane
- 1 cucchiaio Provolone piccante grattato
- Una manciata di foglie di menta fresca
- Una manciata di foglie di basilico
- Sale
- Pepe nero
- 1 uovo sbattuto
- 2 cucchiai pangrattato
- 150 g pomodori ciliegini
- 1 cipolla rossa, piccola
Istruzioni
- Tagliate le melanzane a metà in senso longitudinale e svuotatele con un coltello affilato. Usate un cucchiaio per pulire i gusci di melanzana e ottenere delle barchette con uno spessore di circa 5 mm.
- Scaldate il forno a 200°C e sistemate le melanzane su una teglia coperta di carta da forno. Spennellate le melanzane con olio extra vergine di oliva e conditele con un pizzico di sale e un po' di pepe macinato. Cuocetele per circa 30 minuti, fino a che non saranno morbide e dorate e leggermente caramellate.
- Nel frattempo versate un paio di cucchiai di olio extra vergine di oliva in una padella e aggiungete uno spicchio di aglio tritato e la polpa delle melanzane fatta a cubetti piccini. Conditela con un pizzicotto di sale: questo aiuterà le melanzane a cuocere senza bruciare perché il sale le aiuterà a rilasciare la loro acqua.
- Cuocete la polpa delle melanzane a fuoco medio-basso, mescolandola spesso con un cucchiaio, per circa 10 minuti, finché la melanzana non sarà cotta. Mettetela da parte.
- In una ciotola raccogliete la carne macinata e la salsiccia senza la pelle. Aggiungete la polpa di melanzana cotta, il Parmigiano Reggiano e il provolone, la menta e il basilico tritati e mescolate tutto accuratamente con le mani. Condite con sale e pepe nero appena macinato e aggiungete un uovo sbattuto, quindi mescolate di nuovo.
- Riempite i gusci di melanzana con il ripieno di carne macinata, premendolo bene con le mani a formare una cupoletta sulla melanzana, poi cospargetele con il pangrattato e il Parmigiano reggiano grattato.
- Disponete le barchette di melanzana in una teglia. Tritate i pomodorini e affettate sottilmente la cipolla, poi spargeteli intorno alle melanzane. Condite con un po' di sale e un filo d'olio.
- Cuocete le melanzane in forno caldo per circa 35 minuti fino a che non sono ben dorate.
- Servite le melanzane calde o tiepide condite con i pomodorini e le cipolle caramellate.
- Il giorno successivo le melanzane sono ancora più buone, basterà riscaldarle in forno.
Un menu estivo per le melanzane ripiene
Aprite la cena con una panzanella e poi servite come piatto unico le melanzane ripiene. Come contorno fate un’insalata di pomodori con tanto basilico fresco o preparate i fagiolini in umido.
Se avete amici a cena, chiedetegli di portare il gelato, o pensate voi al dolce preparando una crostata alla marmellata come nota di chiusura di una bella cena estiva.
Altre ricette con le melanzane dall’archivio del blog.
- Pasta con le melanzane fritte. Sebbene possa tranquillamente mangiare le melanzane fritte così come sono, come noccioline, tirando fuori tutto il mio egoismo e difendendo strenuamente la mia ciotola preziosa, ho vinto questa tentazione e ho preparato, magnanima, una pasta con le melanzane per tutta la compagnia. Se anche voi riuscite a superare la voglia di melanzane fritte e procedere allo stadio successivo, vi consiglio questa pasta come piatto unico sostanzioso e pieno di gusto, il modo perfetto per celebrare gli ultimi giorni d’estate.
- Melanzane gratinate. I colori e la trama di quella ricetta, una volta tanto amata, emergevano insieme agli ingredienti: melanzane ovviamente, o quelle oblunghe tanto scure da sembrare quasi blu, o quelle più sottili e lunghe, poi il pangrattato, il prezzemolo, i capperi, l’aglio e un po’ di parmigiano grattato. Eccola qui, nella sua semplicità, una ricetta indulgente: fette di melanzane corpose, condite con un pangrattato dal sapore deciso, arrostite in forno fino a diventare dorate e croccanti.
- Melanzane alla parmigiana. Questa è la ricetta di mia nonna, non è LA ricetta delle melanzane alla parmigiana, è una ricetta, quella che piace a me, quella che ho mangiato durante la mia infanzia e che adesso mi concedo di rado, ma quando lo faccio arriva con tutti gli optional: le melanzane fritte e non grigliate, tanto parmigiano (si chiamano o non si chiamano melanzane alla parmigiana?), tanta mozzarella fiordilatte e l’uovo sbattuto.
- Questi li ho fatti per un cliente, Cadoro: involtini di melanzane, riempiti con prosciutto cotto e formaggio e cotti in forno finché non sono dorati. Ricordano molto nei sapori queste melanzane e sono, se possibile, ancora più semplici.
Leggevo le tue parole e mi guardavo addosso: il “callo dello studente” leggermente affievolito, i tagli sulle nocche e le scottature sotto ai polsi. O sui polpastrelli.
Di mio aggiungerei anche quella sottile piccola ruga al lato soltanto dell’occhio sinistro, perché lo sguardo al netto della parallasse ormai mi rendo conto di farlo anche quando impiatto.
E capisco tutto, ogni parola. A partire da quel “non esattamente da copertina”…
Ti mando un abbraccio enorme giuliettina mia…
Giuliiiii! anche io scrivevo piccolo e appiccicato e quando ho iniziato le superiori, i quaderni a scacchi piccoli erano tutti pieni, perché non saltavo una riga e adoravo il callo al dito medio di una mia compagna delle medie, ce lo aveva spesso e rotondo, bello in evidenza e quando è iniziato a venire a me ero troppo fiera, però ora ho le dita marroni perché macchiate anche io dai carciofi e ho le man secche perché non uso i guanti e non asciugo le mani mai…per non parlare dei tagli e delle scottature che mi vengono delle bolle pazzesche, ma quando sento il profumo di una crostata o di una confettura son così contenta…
hai scritto tanto di te e mi hai fatto vedere tanto anche di me..
grazie….
Manu.
Ciao Giulia! Mi ripeto lo so, ma non mi vengono altre parole in mente quando leggo i tuoi post se non MERAVIGLIOSO!
Questo poi apre davvero gli occhi su quale sia il modo più gratificante di trasformare una passione in un lavoro vero e proprio senza perdere l’entusiasmo che ti ha spinta per questo incantevole sentiero.
Con ammirazione, Cinzia.
Abbiamo mani molto simili, robuste, rovinate dai lavori, dalla terra, ma anch’io ne vado fiera, mi ricordano le mani di mia mamma di mia nonna, rugose e forse stanche ma vive!
Eh sì, ogni tanto invidio le persone che hanno più bicchieri di prosecco al tramonto e abiti carini, ma dura un attimo…poi son lì come te a riempire barchette di melanzane ?
Il mio callo invece (accidenti, questa storia del callo ci ha colpite) si trovava sull’anulare dx, perché avevo ed ho ancora, un modo strano di tenere la penna in mano, e quel callo mi faceva crescere l’unghia come piegata a metà ma leggendo il tuo racconto mi è tornata alla mente l immagine delle mani di mio nonno quando invece mi faceva vedere che pizzicottandosi la pelle sul dorso della mano, questa rimaneva quasi in piedi per qualche secondo e lui mi diceva che quando sarebbe successo anche a me sarei stata vecchia, beh non dico che sia già così ma certi giorni d’inverno le mie mani, non certe da “signora”, iniziano a ricordarmi le sue…
Ma veniamo alle ricette molto invitanti, il mio problema è che il forno a casa mia in estate deve essere bandito, mio marito NON SOPPORTA il caldo e l’estate (ma perché l’ho sposato??) perciò devo usarlo di nascosto, quando lui non è in casa e preferibilmente non lasciare traccia…l’altro giorno se n’è accorto nonostante tutto, perché ha sentito “odore di forno” al suo rientro, a me invece vengono in mente cose da infornare anche in estate!!
Per.s.volevo venire ad Arezzo oggi ma è saltata la gita?
Ieri, non oggi…
Cara, cara ragazza! Grazie per riportarci con i piedi per terra, in questo mondo fatto principalmente di apparenza: c’è un duro lavoro, dietro tutto. Proverò sicuramente questa ricetta!
Che bello, come sempre, leggerti, cara Giulia. Quanta autenticità nelle cose che racconti, nel modo di parlare della tua vita, delle cose che fai. E quanti sapori e profumi scappano fuori dallo schermo, leggendo le tue ricette e vedendo le foto! Ormai lo sai che le melanzane sono i miei ortaggi preferiti dell’estate (dopo i pomodori, che per me sono il non plus ultra!!) e anche le melanzane ripiene sono tra i piatti che compaiono sulla mia tavola e in famiglia ogni anno. Adesso mi studio anche la tua ricetta, grazie!
Fantastico! non riesco a resistere……. devo andare a prepararmelo subito! grazie mille
Nonostante non siamo più in estate, e le melanzane non sono più di stagione, mi hai fatto venire l’acquolina in bocca, e poi anch’io come te le melanzane le mangerei un giorno si e l’altro pure.
Per quanto riguarda le mani, eh ssi anch’io comincio ad avere i primi segni del tempo, qualche macchiolina, un paio di calletti, e soprattutto il callo dello scrivano che non mi abbandona dai tempi dell’università!
eh quel callo ce l’ho anche io, dal liceo!!
[…] Melanzane ripiene. Ho scelto un ripieno di macinato di manzo e salsicce, ma potete usare anche la stessa quantità di carne macinata di manzo e maiale. Per quanto riguarda il formaggio, dopo anni di uso fedele del pecorino, mi sono innamorata della profondità di sapore di un provolone piccante invecchiato cinque anni, un formaggio robusto e piccantino che val la pena aggiungere nella top ten delle cose da provare almeno una volta nella vita. […]